Nasco disordinata. Approssimativa. Sparsa. Ho cose dovunque, siano esse vestiti, matite, trucchi, orecchini, ricevute, medicine. Trovo cose che credevo perse da anni in posti che mai avrei immaginato e che certamente sono stata io a mettere lì, ad appoggiare un attimo, magari a nascondere, l'anello di mia nonna con l'ametista non lo trovo da 5 anni ma so che è qui e che prima o poi salterà fuori, l'ho nascosto così bene. Ora, mi è venuta voglia di ordine. Di pulizia, non nel senso detergente della parola, ma di essenziale, chiaro, sgombro. E' cosa ben difficile in una casa come questa, dove si è sempre un numero imprecisato, almeno 3, qualche volta 11, al completo 7, una volta 19. E non parlo di feste o pranzi speciali, era un giorno qualunque, amici di amici, così. Oggi, ho deciso di dedicarmi all'ordine, di togliere finalmente la pila di libri accanto al divano, e sul comodino e la fila di scarpe davanti allo specchio, a me le scarpe piace vederle, non ne ho nessuna nelle scatole, sarò malata, chissà. E metto in ordine l'armadio delle lenzuola e quello delle coperte, dividendo quelle che ho fatto io da quelle di pile dell'Ikea, quelle natalizie da quelle comuni, per così dire. Sgombro la poltrona dal mucchio di vestiti che ci butto distratta, prendo un cestino e ci raccolgo le collane e tutti quei braccialetti e gli anelli per niente preziosi ma che fanno così scena, e le monetine e le chiavi al loro posto, ma che posto hanno le chiavi non si sa. Stamattina è la mattina dell'ordine, delle cose pulite, ci ho provato tante volte, ed è preoccupante quanta meticolosità ci metta a riordinare e in quanto tempo tutto ritorni come prima o quasi, un giorno e mezzo, forse due. Vale la pena di provare. Devo aver letto da qualche parte che si mette ordine fuori per aver ordine dentro di sè, e chissà quanto ci metterò con la baraonda assoluta che mi trovo ad avere da qualche tempo in qua, in testa, addosso. Nel cuore no. Nel cuore non ho confusione e disordine. Nel mio cuore tutto è allineato e perfetto, ognuno ha il suo posto, il letto ben rifatto, gli scaffali spolverati, c'è perfino una musica di sottofondo, un buon profumo. Il mio cuore, nonostante il rumore di ferraglia e traffico che c'è fuori, nonostante il buio e i tuoni e gli uragani, e la gente che urla e si incattivisce, se ne sta tranquillo, lindo e pulito, con tutte le persone e le cose ben al sicuro al suo interno. Fuori, succeda quel che vuole succedere, ci sia pure ogni tipo di rivoluzione e di casino, ci sia polvere e confusione, spine e fuoco. Nel cuore, nel mio cuore, no.