28 aprile, 2015

Mattine che piove.

Mattine così.
Che piove e piove e ancora piove e dopo piove e poi piove e torna a piovere, e smette di piovere e riprende a piovere.
Piove e basta.

Prudente, avevo ritirato l'Abiurato Stendino, avventata lo avevo rimesso fuori, me lo sono dimenticato sotto gli scrosci.
Lo guardavo dalla finestra, come a sfidarlo, col cavolo che vengo a prenderti, resta lì, a riempirti di petali persi del ciliegio, che stupido albero, resta regale e fiorito quattro giorni al massimo, poi arriva la pioggia e ciaone proprio.
Lo stendino resta lì.
A prendersi tutta la pioggia del mondo, le fodere dei divano stese e inzuppate, più pulite di così.
E i petali che cadono

Lascia che piova ogni cosa, lascia che venga giù dal cielo quello che vuole.
Non ci sono grandi soluzioni, non ci sono incantesimi da fare, se non darsi un andare e tirarsi fuori, provando a tentoni la strada migliore, come quando manca la luce e cerchi le candele.

Lascia che tutto vada come deve andare, non so se da qualche parte è scritto, non so se qualcuno ha fatto un disegno divino per me, qualcuno o Qualcuno, non lo so bene, c'è chi dice di sì, che ognuno di noi obbedisce a un progetto più alto, che ognuno di noi ha una strada ben definita e da lì non si scappa, che abbiamo una parte stabilita in una storia gigantesca.

Io faccio lo stendino.

sono in un angolo del giardino, vicino al lillà e alla siepe della Regia Salvia. Da lì vedo cose meravigliose, le colline, gli arcobaleni, i fulmini gli aerei e le nuvole.
Mi girano intorno talpe e micini, e gatti e cani e ricci e lumache. Una volta, una biscia.

Mi scaldo col sole alto
Mi piove addosso quando mi dimenticano qui.

Un giorno pioggia.
Un giorno i petali rosa del ciliegio.
Qualche volta tutt'e due,

Meglio i petali.




22 aprile, 2015

Cambio borsa.

E' una specie di rito
è un momento cui ci si deve dedicare con concentrazione, senza nessuno intorno.
Un atto che non si riduce a prendere  le cose da una borsa e metterle nell'altra. 
E' di più.

le borse delle donne sono universi paralleli, contengono il mare, il mondo, gli scontrini degli ultimi 4 anni, rossetti senza tappo che fanno danni, burrocacao, penne che non scrivono mai e stilografiche senza cartuccia.
e fogli.
e appunti
e briciole
e monetine
e cibalgine senza scadenza, e queste di quando saranno?

cambio borsa.
lo faccio spesso, ho una busta con un kit di sopravvivenza, ed è la sola cosa che sposto senza pensarci sù.
Il resto, lo esamino.
questo serve ancora, questo no, qui ero, qui facevo, qui avevo detto, un pò come scorrere le fotografie, c'è la vita dietro uno scontrino, un biglietto del cinema, una carta d'imbarco, una multa, la lettera di un'amica scritta a mano, ho ancora amiche che mi scrivono lettere con la penna e le conservo tutte.

Rifletto.
Se buttare tutto o no, se tenere tutto a memoria, ci sono cose che hai scolpite dentro, non serve mica il documento per ricordartene.
Si deve avere il coraggio di buttare via, ogni tanto.
Non solo dalla borsa.

Nella mia di stamattina ho trovato di tutto, ho avuto borse ben più confusionarie e disordinate, ciucci e bustine di camomilla, briciole, merendine, leccalecca mezzi succhiati e avvolti alla meglio nella loro carta di origine. Il guaio è stato quando il Chupa alla cocacola si appiccicò al cellulare, un pomeriggio al parco. E quella volta che un bibe di camomilla si aprì, e lo addormentò per sempre.

Stamattina niente Chupa, ma caramelline sparse, bollettini pagati di gite scolastiche, un gomitolino di lana avanzato, un uncinetto viola, infinite liste della spesa, perline. Perfino un cacciavite a stella.

Cambio borsa per fare ordine.
Per riordinare me, le cose che ho, le cose che sento
per dire, questo lo tengo, questo lo butto, si fa così anche con i cassetti, ma i cassetti basta scegliere di non aprirli.
la borsa, invece, ce l'hai sempre lì. 
e sono cose che ti porti in giro sempre, che sono sempre con te.
e ci frughi spesso, riordinare la borsa non è come riordinare il portafoglio, quello si fa alla posta, soprattutto se hai il P234 e sono al P200. E' successo. E quando è stato il mio turno avevo appena finito.

Avrò una borsa color fragola nuova di zecca, stamattina, ordinatissima, senza nulla che sia fuori posto.
L'unica a sentirsi fuori posto, sono io.

Cominciamo dalla borsa.
Il resto, verrà.


08 aprile, 2015

Ma Sì.


                                ph. LaDouleurExquise


Non che sia una risposta.
Stai bene? Ma Sì.
Il sì non vuole congiunzioni.
Il sì, sta bene da solo.

Stai bene,
Sì. Benissimo.
Ecco, così dovrebbe essere.

Invece, Ma Sì.

Ma Sì è una somma.
Io che con le somme non ci so fare, che col pratico, il preciso, proprio non c'entro niente.

Sono stata in una bolla per un pò.
La cioccolata, la tovaglia grande, le sedie tutte, i bicchieri belli, mazzi di chiavi da distribuire.
E sveglia ogni momento, tornavano e ridevano piano, mica tanto, i miei figli lo sanno che mi sveglio sempre, che dormo con le galline ma mi sveglio mille volte, e forse, un pò lo fanno apposta a farsi sentire, che ridono in cucina, che quando cerchi di ridere piano e fai ssssshhhhh all'altro per farlo star zitto, beh, è proprio lì che fai più casino. Casino si può dire. 
E finalmente, tutto al loro posto, la mia famiglia tutta, il mio Sposo stanco, la mia vita, eccola qui.
La normalità straordinaria. Il mio privilegio assoluto.

Le bolle non durano.
Volano e volano per un pò, si pavoneggiano coi loro colori bellissimi in trasparenza, volano raso il prato, fanno le sceme col ciliegio che sta per fiorire, gli girano intorno come a dirgli Prendimi! e poi, puff! si trasformano in mille goccioline, una di qua, l'altra di là, com'è giusto che sia.
Ma mica tanto, alla fine.

La somma di tutte queste cose, del mio divano strapieno, della partita con le urla come allo stadio, con parole irripetibili, con cori da curva nel salone.
La somma di chiacchiere fitte, di progetti ambiziosi, Smettila di Dire Ti Ricordi, della tavola apparecchiata per tutti.

Non ci si perda d'animo.
Non si stia lì a far la scema.
Non si stia lì a dire, sì però.
Forti abbastanza, duri abbastanza, magoni ricacciati chissaddove, respiri profondi e camminare.

Non si può andare da nessuna parte,  se si risponde Ma Sì.




Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...