24 aprile, 2020

Girogirogiro.

Mi piace l'uncinetto, anche.
E molto facile, anche.
E puoi fare molte cose, anche.

Ho dato fondo a scorte di cotone, regali di cotone, spesso, sottile, con brilli, senza brilli, sfumato, tinto a mano, misto seta, misto lino, misto tutto.E ho iniziato dei progetti.
Tutti tondi.

Ho fatto presine chiccosissime, un sacco di sottotazza, ma anche sotto tutto quel che si vuole, sotto fetta di torta per merenda, sotto bicchier d'acqua per le vitamine, sotto lattiera di mia nonna che ho voluto mettere un pò sul tavolo. E sotto piattino con vasettino di fiorellini, che i diminutivi, così come gli accrescitivi, fanno allegria.

Mi sono chiesta il perchè di queste cose tonde. Perchè sono a banali a farsi, è la risposta.
Perchè gli angoli non mi piacciono, e andare avanti e indietro fai rettangoli o quadrati e gli spigoli non fanno per me.

Così giro in tondo.

Ho girato spesso su me stessa.
Ricordo a sette anni una recita di scuola, sul palco a listoni di legno della palestra, con la gonna verde di carta crespa cucita da mia mamma, un fiocco di tulle in testa e le scarpe di vernice rossa. Dovevo fare tipo il filo d'erba, e non si capì mai, nell'assurda coreografia della maestra Baggini, perchemmai fili d'erba dovessero girare su se stessi.

Ho girato su me stessa per far la scema. per felicità e per disperazione, quando avevo l'anima talmente leggera da aver voglia di volare e quando invece era murata dentro un urlo che non ne voleva sapere di uscire.

Ho girato su me stessa per darmi coraggio, per stordirmi, per buttarmi poi sul letto e vedere che tutto girava e che poi piano piano ritornava al suo posto, ma ci sono cose che al loro posto non sono ritornate più, e allora che senso ha avuto, alla fine.

Giro.
Giro intorno ai punti dell'uncinetto, di questo cotone verde Tiffany che è una meraviglia, che diventerà il sotto di qualcosa, e giro e giro e i pensieri vanno e sono prima a casa, poi in mezzo al mare e poi sulla neve e poi a una festa, e poi in un prato.

Perchè forse sì, anche i fili d'erba girano su se stessi.
Con la gonna di carta crespa, però, era più bello.

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