30 settembre, 2006

Strage di cuori.


Mi è girata così. A Manualmente ieri a Torino, ho comprato solo cuori. Cuori marini, cuori con gatti, cuori con niente. Niente di assolutamente nuovo e rivoluzionario, in realtà, ma io adoro questi posti dove mi smonterei qualche stand e mi porterei a casa tutto, proprio tutto. Mi piace ricamare, e devo averlo già detto in più di un'occasione. E sono esigentissima sugli schemi, i filati, e molto attenta alle novità, alle cose strane. Grande scoperta, l'aida in lino, mai vista prima. Bellissimi gli schemi Bleu de Chine, con in dote anche graziosissimi topolini e pesciolini, di legno o madreperla, da apporre al cuscino una volta finito. Renato Parolin grande star della mostra, ancora cuori montani e natalizi, con quel suo stile essenziale ed elegante. Splendidi i libri francesi, acquistabili, meraviglia anche on line, Mots Doux aux point de croix, per esempio, con disegni tenerissimi. Già la princi di casa ne ha prenotati una dozzina, per sè e per le amiche. E la mia strage di cuori? Mi sa che dovrà aspettare.

28 settembre, 2006

L'iPod.



Inutile star lì. Da avere, punto e basta. L'iPod è uno di quei graziosissimi aggeggi che divide le folle, un pò come Internet. Dapprima si guarda con sospetto e diffidenza, arricciando un pò il naso e facendo Uhm, Non mi Convince. Dopodichè, una volta conosciuto, sarà amore folle e non si potrà più fare senza. Insostituibile per chi corre o semplicemente passeggia. Provare il brivido sottile di una passeggiata in campagna, magari di novembre, con Winter Falls dei Queen sparato a manetta nelle orecchie. Sono esperienze delle quali non privarsi. E poi, in miliardi di altre situazioni, insostenibili altrimenti per lungaggine e noiosità. L'attesa dal dentista, una fila alla Posta, perfino il viaggio su un treno affollato, sebbene con compagni di viaggio non proprio da copertina o Premio Nobel, risulterà più leggero e magari gradevole, chi può dirlo. Il grande vantaggio è che ci puoi mettere tutta la musica che pare a te e scegliendo l'opzione Brani Casuali spaziare, nel brevissimo arco di pochi secondi, dai tempi della scuola a quelli del tuo primo figliolo, dalla musica che ascoltavi quest'estate a quella della tua prima festa. Meraviglia pura. Ma l'aspetto che più mi aggrada di questo gioiellino è che ti rende avulsa. Nel senso buono del termine, ovvio. I figli si scannano? Chessaramai, signora mia. Basta, con un gesto furtivo, infilarsi le candide microcuffie e girare la ghiera, avendo cura di occultare l'apparecchio in tasca. Non importa su che brano finirete. Tutt'intorno un effetto acquario, gran movimenti di labiali, ma nessun rumore o voce molesta che interromperà la vostra beatitudine. I figli passeranno alle mani, e magari si rotoleranno sul parquet, travolgendo qualche suppellettile nella loro folle corsa. Ma voi, indifferente, continuando a mescolare il riso, sentenzierete con aria assente "Buonanotte, questa notte, per te", magari accennando appena appena, un timido giro di valzer in cucina. Fa un pò malata di mente, ma diciamo che vi regala un pò di pace. E che vostro marito non lo sappia mai.

27 settembre, 2006

Ode al Molinetto.


Non è quel si dice un bel biscotto. Non ha una forma definita, in realtà non saprei proprio definire che razza di forma sghemba sia. Quel che so è che ha 2 buchi. Ovali, insignificanti. Un 8 scritto male, con troppe curve. Capita di comprarlo quando al supermercato è in superoffertissima speciale, oppure quando il suo acquisto implica un’impennata non da poco dei punti Fragola dell’Esselunga. Allora lì, ci siamo. Ma una volta tornati a casa e consumato al desco della colazione mattutina, il Molinetto vi ripagherà di averlo comprato, svelandovi le meraviglie cosmiche che il suo gusto impareggiabile sa creare. E vado, nella disamina della vicenda. Che il Molinetto non sia a forma di mulino, già lo abbiamo capito. Corbellerie del marketing gli hanno affibbiato questo nome campagnolo che dovrebbe evocare ampie cucine, tavoloni di legno e scodelle di latte appena munto. Ma non stiamo lì a sottilizzare. Il suo gusto un po’ ruvido, lo zucchero di canna la fa da padrone, lo rende un must per la prima colazione. Definirei il Molinetto l’unico lampante esempio di biscotto bipolare. Che coooooosa? Ebbene, le sue dimensioni , (un telefonino, suppergiù), sono tali da poter lasciar spazio alle più scellerate fantasie. Unico esemplare al mondo che si consuma in due bocconi dall’effetto ben distinto: prima una parte intinta nel latte, la seconda a secco, croccantissima. Ampia possibilità di scelta, signora mia, mica siam qui a sgranar piselli! Domani, fate volare nel vostro carrello un sacchetto di Molinetti. Piselli o non piselli, mi darete ragione.

26 settembre, 2006

E piove.


Non smette. Certo, un pò meno di ieri, ma sempre, noiosa, brodosa, odiosa. Mah! Previsti miglioramenti, ma intanto si fruga nell'armadio, alla ricerca di qualcosa di più adatto, banditi pantaloni in cotonina leggera e a stampe floreali, persino il sandalo è fuori luogo, mi sa che si dovrà dare giusta custodia in attesa della prossima primavera. Uggiosa giornata ma foriera di grandi manovre. Quel progetto al quale lavoro, diversi spostamenti dei figlioli, telefonate all'arsenico fra amiche, che male fa un pò di gossip innocente, nessuna storia torbida per carità, solo commenti su look e affini. Peccati veniali, in fondo. Oggi va così. L'autunno è già al check in e tra poco arriverà per davvero, col suo bagaglio a mano di nebbia, castagne, lana, polenta e umidità. Urge talismano. Contro i ragni, la tosse, il mal di schiena e le cattiverie. Contro le occhiatacce, i brividi e il batticuore. Ritagliarsi via, come dico spesso, una vita semplice. E allora, arrivino pure castagne,lana e polenta. Li aspetteremo chiacchierando con le persone che meritano, stravaccati in un divano al caldo, fuori, la nebbia. O la pioggia, a piacere.

24 settembre, 2006

Mi hanno sentito?????

Ma come. Avevo scritto il post precedente nel silenzio domenicale...la faccenda del regalo quotidiano, intendo. Ed ecco che, voilà, mi arriva un pacchettino, passato tra la grata del caprifoglio, una carta a righine e un chiudipacco verde, nientemeno che da Chamonix!!!La classe, signora mia, sta anche nel scegliersi accuratamente le Vicine di Casa, quelle a cui importa poco se i tuoi figlioli ascoltano la musica fino a notte tarda, o giocano a pallone (sic!) in camera, proprio sopra le testoline innocenti dei suoi, di figlioli, magari dormienti. La Vicina Ideale ha sempre in serbo per te un limone, un litro di latte, un dado da brodo. E soccorre, sente e non ascolta, guarda senza vedere, chiacchiera ma con misura. E consiglia look per cene e cerimonie, divide pranzi svaccati al sabato e aperitivi improvvisati sul muretto. E regala, delicata e inaspettata, graziosissimi sottopentola d'oltralpe, sfoggiati immediatamente, sul desco domenicale. Io, modestia a parte, una Vicina così, la tengo. Augurarne una al mondo intero, mi sembra il minimo.

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...