08 giugno, 2007

Chi, io?


Una spiegazione non c'è. La passione è arrivata, un pò in sordina in verità, con un sacco di domande, alcune palesi, altre fra me e me. Ce la farò? Mi piacerà? Sarò in grado? Non che ami le sfide in modo particolare, sono, in genere, piuttosto tranquilla nei casi miei. Ma insomma, questa cosa mi piace. Niente a che vedere con i racconti tragici che ho sentito qua e là, niente ansie da maltempo, e se piove ma chi se ne frega, signora mia, lontani sono i tempi in cui mi spaventavo a morte, immaginando disastri e burrasche e tempeste. Nessuno avrebbe scommesso un centesimo su di me, facevano tutti delle facce strane, ma chi, tu? Sì, io. Ho imparato tante cose, pratiche e no, e ancor aun milione ne imparerò. Per esempio, che mai, mai, mai si sale a bordo senza una protezione 15, meglio se di Estèe Lauder, che il cappellino tricot è giustappunto quello che ci vuole per riparare chiome e meningi dal sole a picco, che il cous cous in baia, signora carissima, non si può fare senza la menta fresca, che quella in barattolo c'ha tutto un altro sapore. Orsù dunque. Si prepara un'estate elettrizzante, rilassante e nuovissima. Sono la dea dell'ormeggio, la vestale della randa, la regina del gavone. Ancora molto imparerò, in tutta scioltezza. Ma lo smalto, mi andrà lattiginoso o colorato? Meglio colorato, e sui toni corallo. Intonerà meglio coi cuscini. Perchè va bene, si è in mezzo al mare, ma il glamour è glamour.




06 giugno, 2007

Di qua e di là.



Diciamo che non ci si riesce a concentrare. Un pò di qua e un pò di là. Proprio quando le scuole stanno per finire, quando le vetrine sono strabordanti di costumi, cestini, abbronzanti e teli mare, proprio non cel asi fa a concentrarsi sulle vacanze. Sarà stata la grandine di ieri. Io adoro la gràndine, i temporali, gli acquazzoni profumati, quelli coi goccioloni e dico sempre, tranquilli, è una nuvola di passaggio, ma spero che non la sia, perchè mi piacciono quei chicchi sorprendenti che arrivano chissà da dove, poi, e ieri che sembrava che piovesse riso, e io con la finestra aperta, che ho ritirato le cose in fretta ma nemmeno tanto per bagnarmi un pochino, per essere anche io parte di questo spettacolo così bello, da ricovero, dice il mio sposo, non è mica tanto normale una che si bagna alla pioggia mista a gràndine per vedere di nascosto l'effetto che fa. Bello, però. Ho contagiato anche la Princi e ieri ridevamo come sceme, a sentirci un pò di gràndine addosso, non siamo neppure riuscite a chiudere il cancello del giardino dove era in pieno svolgimento la nostra prima Raccolta del Ribes. Abbiamo dovuto interromperla. Riprenderà stasera, tempo permettendo. Basterà che spiova per cinque minuti. Per la nostra Raccolta, in tutto 32 grappolini, non ci vuole mica di più.

04 giugno, 2007

Il Campanile.


Di campanili così, non ne ho visti altri. Mai. E' a forma di siluro, non so come dire, arrotondato in cima, un pò arabeggiante. E' il posto dove sono nata. Dove sono stata, per circa 18 anni, i primi della vita, i più importanti, forse, certamente i più belli. Ho alternato strani sentimenti nei suoi confronti. Mi sembrava che fosse troppo piccolo e provinciale e pettegolissimo, un pò limitato, se confrontato alla vicinissima Pavia, e al dietro l'angolo Milano. Mi piaceva però, quel suo essere così famigliare, ci si conosce più o meno tutti ed è il bello e il brutto delle vicende, ti senti a casa ma tutti sanno tutto di te, non va mica bene. Ma chi l'ha detto. Il mercoledì è giorno di mercato. La domenica c'è Messa alle 9,30 per i ragazzi e alle 11,30 la Messa Grande. Dopo, si comprano le paste e si và a pranzo. Ieri sono stata in Chiesa, alla Cresima della figlia di una di quelle amiche che, se hai la fortuna di avere e conservare, sono con te dalle scuole medie. Intatte. E non importa se si hanno tonnellate di figli e mariti e varie vicende, a chiacchierare è come se i 30 anni che sono passati non siano passati per niente, e siete sempre lì, col chewingum e le Superga appollaiate sul sedile del motorino a dire scemenze. Intatte, anche loro. Ma la Chiesa mi ha fatto un certo effetto. Ho passato qui molti pomeriggi, ho cantato nel coro per anni, fatto le prove della veglia di Natale, il Presepe. Ho scritto il mio nome dietro il muro dell'organo, mi sono nascosta una volta nel confessionale. Ho fatto Prima Comunione e Cresima. E anche il funerale di mio padre, ero seduta nel banco di destra. Amo questa Chiesa, dove avrei voluto anche sposarmi. E non mi sono sposata in nessun 'altra che non fosse questa. Perchè di questi campanili, anche se non comuni e un pò arabeggianti, ben pochi ce n'è.

01 giugno, 2007

Silenzio.


Soffia nasi. E firma diari. E cucina, ricama, fa la maglia. Legge. Fa le torte, organizza il compleanno, sgrida, si indigna per la stanza in disordine, per il brutto voto, per la nota di classe. Gioca, insegna filastrocche che sa soltanto lei, canzoni con parole inventate, ti fa vincere a rubamazzo, consola, per la bambola rotta, per il palloncino che ti è volato via. Media, qualche volta, per alleggerire un castigo. E ti ama, ti ama come nessuno. Cerca di fare il meglio che può. Nessuno le ha insegnato come si fa, non c'è mica un manuale. Ad un certo punto della sua vita si è trovata a dirsi, sì, voglio un bambino, ho trovato un papà giusto, lo farò con lui. Magari anche due, forse tre. E ogni volta, si reinventa. E così, la pancia, la nausea, la paura di una cosa che non sai, che tutti raccontano, tremenda e bellissima. Unica. E poi, da brava, respiri signora, e guardi che bel bambino che ha qua. Da quel momento, sei una mamma. O forse lo sei da sempre e non lo sapevi, ma da quel preciso istante sei qualcosa di più. E imparerai. Pannolini e pappe e gocce per il naso e aerosol e recite e grembiulini e fiocchi e macchinine e bambole e seggioloni e passeggini e biciclette a rotelle e il Mylicon per il mal di pancia e la tachipirina per la febbre. Imparerai. Chi non si è mai sentita una scema, quando la paffuta manina rovesciava il piatto del passato di verdura, chi non si è sentita una Cretina Maiuscola, non in grado, non capace, se non dorme, se non mangia, è colpa mia, e di chi se no. E' raro che commenti le vicende dei giornali. Ma oggi, due gocce mi sono uscite dagli occhi e hanno fatto tac! sul Corriere della Sera, che ho comprato, stranamente, c'era un libriccino sulla Liguria. Ma non commenterò. Solo un pensiero, per un sorriso biondo che la sua mamma ha spento con un coltello, in cucina, solo perchè non si sentiva capace di tirarla sù, di farla diventare grande. E' un mestiere che si impara. Qualcuno, non ci riesce. E che il Cielo possa comprendere come una mamma possa arrivare a tanto. E faccia in modo che quel sorriso biondo arrivi dritta in Paradiso, leggera e dolcissima, come fanno i palloncini che volano via.

Sicuri che è giugno?


Non ci volevo credere. Stamattina quello che vedevo dalla finestra, ancora stesa, ancora non collegata, ancora in un non luogo, beh, non mi è piaciuto per niente. Ma come, devo girare il foglio del calendario, giugno la falce in pugno, giugno in bicicletta, in mezzo al grano, giugno in magliettina e sandalini, giugno, il mare, i capppellini per il sole, la paletta e il secchiello, che magari si gioca con la terra in giardino, giugno, il mare, perchè no? le colonie estive, Estate Ragazzi, la piscina, l'odore di tiglio davanti alla scuola, le feste di fine d'anno, le recite, il cestino per la spiaggia da comprare per tempo e scegliere con cura, l'olio di cocco, un costumino nuovo, di quelli interi che di intero non hanno proprio niente, ma come, non lo sa che è il vero must della stagione? E invece, un bel niente liscio. Ci vuole l'ombrello ma mi rifiuto, l' ho eletto già da molto tempo Oggetto Più Insignificante e Ingombrante del Globo Tutto. E un maglioncino, magari, di cotone, altro che maglie scollate e sandalo argenteo. E poi, l'orrendo sniff sniff del tergicristallo sui vetri, i goccioloni che fanno le bolle nelle pozzanghere, ma che razza di giugno sarà mai? E' quel che mi chiedo. Nel frattempo, sfogli pure il calendario e provi, magari, a disegnare soli e cuoricini in ogni casellina. Magari funziona.

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...