30 novembre, 2008

L'eternità.

Roba da uomini in questo sabato sera, partite e discussioni, e per noi due, femmine di questa casa insieme al cane e alle gatte, non è che ci sia tutto quello spazio. Perciò, ci si rintana a leggere nel letto, a chiacchierare, a giocare e a inventare canzoni sconclusionate che ti fanno ridere e ridere, di quella risata a campanellini che hai. Mi abbracci forte, Vorrei Che Fossi Eterna, Mamma. Che strana, straordinaria, imprevedibile capacità hanno i bambini, di farti riflettere mentre inventi delle rime sceme, di farti pensare al segreto dell'universo mentre salti sul letto. Tranquilla, bambina. Io non ho alcuna intenzione, per ora, di andare in Cielo, lo sai? Ma sappi che anche le mamme ci pensano, a volte, non sempre, e se succedesse e se capitasse, e se, e se, e scacciano in fondo questi pensieri per non farsi venire troppo il magone. La mamma è con te. E lo sarà per sempre. perciò ti racconta e ti coccola e gioca e canta e balla e fa dei versi e discorsi serissimi e risate, e ti stringe fortissimo a sè e mette insieme questo tempo insieme, insegnandoti ad asciugarti i capelli, a leggere tanto, a difenderti dagli stupidi e dagli ignoranti, a sfamare i pettirossi, a fare la sfoglia e le capriole sott'acqua e ad amare tanto, tanto da togliere il fiato, ad aiutare le persone che hanno bisogno e a fischiare e a fare i palloni con il chewing gum, ma quelli in dentro, che quelli in fuori cono capaci tutti. La mamma sarà in tutte le cose che sai, in questo scrigno dove ogni giorno mettiamo le cose che facciamo noi due e che tu insegnerai, un giorno. La mamma ti avvolge e ti scalda, col suo bene esclusivo ed assoluto, con le sue storie e la sua stessa vita, che è complicato da spiegare , ma che la sua vita, sei anche tu. Così, figlia, ritrova all'istante quella risata di campanelli, in questo lettone di sabato sera, che la mamma non se ne andrà, perchè ha ancora così tante cose da spiegarti, da insegnarti, e da fare insieme a te, per mille e mille anni ancora, che la mamma, lo sai, non è mica tanto brava a far di conto, ma sa che mille più mille fanno un sacco di tempo, un sacco di giorni, un'eternità.

28 novembre, 2008

Bianco su bianco.

Desperate?

Mannò, mannò, nient'affatto disperata. Indaffarata, questo sì, ho fatto la mia lezione quotidiana di step e sù e giù, e sù e giù, per le scale domestiche, a cancellare per quanto possibile le tracce dei Regi Pittori e riordinare e rassettare la mia blustanza nuova nuova. Proprio blù-blù, eh? non azzurrina o celestina. Blù e basta, oltremare, blu di Prussia, mi vengono in mente i pastelli Giotto che bei nomi avevano. Insomma, ho avuto il mio bel daffare, signora cara, che con questa reclusione un pò forzata, un pò sperata, candida, candidissima, ci sta quasi bene, non è vero? dacchè siamo costretti a nemmeno uscire, a mettere il naso fuori dalla porta, nevica a stecca, non lo vede? e noi qui sulla collina siamo i figli di Ficiu ( do you know?) e nessuno ci considera e nessun spazzaneve si è visto all'orizzonte. Così puliamo e riordiniamo, e diamo a questa casa finalmente un aspetto quasi umano e non più da baraccati disordinati. In realtà ben tutt'altro sperai in un pomeriggio nevoso come questo. Avrei sistemato per bene la poltrona accanto al camino, avrei sfornato un paio di sciarpe colorate e senza ancora un vero destinatario ma che ci fa, avrei sorseggiato pigramente una cioccolata tiepida, magari alla menta, guardando pigramente di fuori, questo magico spettacolo di zucchero filato che cade giù, sbadigliando di quando in quando e stringendomi per bene addosso una delizioso golfinetto di cachemire più soffice di una nuvola. Un bel fico secco. Io, Vestale del Mocio Vileda, Ambasciatrice dello Swiffer, Unica Sovrana del LysoForm Casa, gli ho dato giù come una forsennata, mentre fuori imbiancava vieppiù. E ora, ben schiantata sul Regio Divano, dopo una doccia rigenerante e vitaminica, eccomi ad osservare il risultato. Complimentoni, Agente, ha fatto un buon lavoro. Fuori, nevica. Ma a noi, golfinetto o no, non ce ne importa una beata.

26 novembre, 2008

Bell'e stecchita.


Diciamo che ho perso conoscenza. Di botto, così. Nonostante Le Iene alla Tv, il gatto che mi faceva le fusa a un millimetro, la Princi accatastata accanto a me anzi su di me, stecchita essa pure. Non esiste un quando, in verità, cioè non hai mai ben chiaro quando ti addormenti, a che punto sei arrivata con quello che stai guardando, o pensando, o, nei casi piu' gravi, dicendo agli astanti. CI si addormenta di scatto, come se andasse via la corrente, non so, tump! e i primi cinque o sei secondi ancora senti che intorno a te il mondo scorre, ma tu sei lì, acciambellata e arrotolata in una Regia Copertina fatta a mano da te stessa medesima, che è vero che è un pò corta ma insomma, eri così stufa di continuarla e impaziente di vederla lì, troneggiare sul ViolaDivano, che ti sei detta, ok, è finita, è proprio così che la volevo, dichiaro ultimata quest'opera d'arte. Fuori immagini un freddo porco, meglio polare, và, e c'è ben poco da immaginare, il freddo che fa è proprio così' questa sera, e allora si chiudono per bene tutte le persiane e la porta a chiave, con 3 giri, mi dà un senso di sicurezza chiudere a chiave la porta di ingresso, a dire, vedete? noi tutti qui dentro e il resto dell'universo fuori. Si chiacchiera, non troppo però, si fa uno sforzo mentale per programmare la mattina successiva, ma un bel niente, non si riesce a coordinare un pensiero sensato che sia uno. Così, avvolta nella coperta, a metà strada tra una bisnonna e una homeless, ci si schianta belle e sbaccalite sul divano di casa, il gatto vicino, la Princi incollata, il resto della famiglia sparsa, e un secondo prima di perdere conoscenza ti dici che sì, nessun posto è meglio di questo qua e che per niente al mondo mai vorresti svegliarti in un luogo diverso da qui.

24 novembre, 2008

Però, che bello.

Ossì, bello davvero. L'avevo detto, una specie di gita scolastica, una cosa strana, che da queste parti mi sa che non sta in testa a nessuno di stipare tutti i mobili e le cose di casa in una stanza sola e mettersi a vendere abiti vintage, Gucci d'annata, gioiellini e presepi, e fare un servizio catering nella tua cucina, e nel salotto dove legge il nonno con il gatto acciambellato proprio lì, improvvisare una bancarella di occhiali anni 70. Una roba da fulminate, ma la Diana, perfetta padrona di casa, ha controllato tutto con grande maestria. Noi ci siamo divertite. E tanto, anche. Sì, perchè tanti sono venuti sì per lo Shopping a Palazzo, e tutto il resto, ma anche per vederci a noi (!) da vicino, per appiccicare una faccia a quest'altra fulminata che ogni giorno o quasi scrive e scrive e scrive e fotografa e racconta, delle cose sue, delle sua vita e dei suoi figlioli. C'è tanto di me qua dentro, lo sanno tutti, si vede, si sente, si sa. E allora dico che sì, è stato bello vedervi, raccontare di Cuore di Maglia a voce e non per scritto, non come fare un tema, vedere anche le facce vostre che state di là, e sentire le vostre, di storie, anche se di qualcuno già le so, e abbracciarvi e commuoversi, che sceme che siamo, sei proprio tu? sì, sono io, e allora no che non ti scancello e non ti faccio più amica, perchè la rete è questa qua, sembra solo una cosa da fulminate, da perdigiorno e da vanesie, ma che bello sapere che siete lì, e che siete venute apposta a vedere che faccia che ho e a dirmi e la Princi? e la Biondina? e l'Illustre Sposo?, i personaggi di questo racconto che vi regalo ogni giorno, ma è un regalo che faccio soprattutto a me che lo scrivo e che lo vivo, e un regalo che mi fate voi leggendo, e che sono felice e commossa e onorata e gasata di tutto questo, e chi non lo capisce fa niente, perchè quello che si prova è così strano e bellissimo, e gli abbracci scaldano e rincuorano e i vostri ancora di più, si vede, si sente, si sa.

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...