07 febbraio, 2011

Cupcakes e calzolai.

Tieni, è per te. No, non l'ho fatto io, a me la glassa non viene bene, e poi nemmeno mi piace, è troppo dolce e si mischia troppo al sapore del cupcakes, io i dolcetti li faccio plain, senza tanti pasticci da metterci sopra. E' un dolce, iniziare la mattina con un dolcetto non fa mica male, è un dolce da thè, ma se vuoi lo puoi pucciare con grazia nel caffelatte, nel caffè ristretto che ti serve per svegliarti per bene, nel Volluto Nespresso, in quello che vuoi. E' mattina prestissimo, i giorni tranquilli vanno via uno per volta, infilati uno ad uno come le perline dei braccialetti, ma quanti ne ho fatti mai, ci perdevo le giornate, mi piacevano così tanto le perline, piccolissime, da usarci il filo da pesca e poi sono arrivate le perle greche, queste grossissime, da mettere nelle stringhe di cuoio, ho fatto impazzire il calzolaio del paese quella volta, non si trovavano da nessuna parte, era un bel pò di anni fe e  i calzolai non facevano altro che risuolare le scarpe, mica vendevano anche le chiavi, le portavi lì con il buco di sotto e loro te le restituivano pressochè nuove, belle lucide, non sembravano nemmeno più le stesse College, credo che siano state le uniche volte nella storia del mondo che le mie scarpe siano state mai lucidate. L'unica cosa che hanno in comune i calzolai di allora con quelli di adesso è che ora come allora, i calzolai sentono la radio, hanno vetusti apparecchi impolverati nascosti dietro mucchi di scarpe di chissà chi, e sono sempre sintonizzate sulla RAi,  mai un network o chessoio, e sulla RAI al pomeriggio  parlanoparlanoparlano, e il mio che si chiama Gigi Il Calzolaio, è un uomo coltissimo secondo me, perchè non si perde nemmeno una di queste trasmissioni di servizio e informazione e mentre attacca chiodini ascolta tutto del mondo e della politica e anche delle balene e dell'Uganda, per dire.
Il mio dolcetto di stamattina è per me, e per chi ne vuole uno, per chi lo dividerà o lo vorrà tutto per sè, per chi troverà qualcuno cui offrirlo, perchè no. Anche per questo bel cielo di fuori, dicono che non durerà ma non me ne importa, torneranno freddo e nebbia, si dice, ma intanto eccola qua, che bella mattina chiara e lucida, uno guarda fuori e già si sente meglio, è così bello svegliarsi coi colori e non nella pancia di una balena, come Pinocchio, che ci hanno  preso tutti in giro da sempre, dai secoli dei secoli, lo sanno tutti che le balene non mangiano gli umani, e chi lo sa di sicuro è Gigi Il Calzolaio, glielo devo chiedere la prossima volta, quando porterò l'ennesimo paio di AllStar dei figlioli a ricucire e lui scuoterà la testa e dirà, E' l'Ultima Volta, ma chi glielo spiega che ho figlioli zucconi che vogliono quelle scarpe lì, bucate e ricucite, che così sono più belle, sù signor Gigi, sia comprensivo, lo vede che fuori c'è un sole così bello, e poi stamattina, per farmi perdonare, ho portato un dolcetto anche a lei, è senza glassa, io la glassa proprio non la so fare.

04 febbraio, 2011

Simile al sole.

Il venerdì parte già bene, di solito è dal venerdì mattina che sai come sarà il tuo fine settimana e di solito ci si azzecca sempre. C'è qualcosa di simile al sole là fuori, una luce rosata, appena appena, stamattina ti ha sorriso da dietro le colline, un bel silenzio, una mattina liscia, da tenere così, da avvolgere con cura come le uova e le rose, che lo dico sempre, si comprano a dozzine uguali, uova e rose. Ci si sente un pò bene, alla fine, si troveranno dieci motivi dieci per sorridere, quest'oggi, e ci saranno, ci saranno eccome, basta cercare per bene, sotto il letto, dietro ai mobili, non occorre andar lontano. Ci si fissa nello specchio, niente occhi pesti stamattina, scarmigliata sì, ma con giudizio, ci si dedicherà alle questioni famigliari con grande concentrazione e un pò di incoscienza, massì, spolverata come zucchero a velo, male non farà, e che bella giornata ieri, a sfondarsi di saldi con l'Amica delle Provette, e poi il knit e le chiacchiere e tutte le piccole cose che fanno la vita un pò più speciale, più gradevole a viversi, non so. La luce di fuori passa piano dai vetri, è ancora inverno secco ma non ci si farà scalfire, si hanno altri progetti per noi stessi, come se il vestitino a fiori che è appeso da ieri nell'armadio non vedesse l'ora di uscir fuori e dire, lo vedi, è il momento. E' il momento del calmo e del normale, è venerdì, bellezza, è lentezza e tranquillità, di guardarsi e dirsi che sì, va bene, è tutto così in ordine che quasi brilla, di dentro, intendo, perchè a buttar l'occhio alla lavanderia ci prende un colpo, ma alla fine chi ti ha detto di guardarci, ad occuparsene si attenderà ispirazione e sentimento, per adesso, calma, niente scossoni e niente rimbalzi, tutto fila tranquillo come deve essere, al resto, a tutto il resto, ci si penserà poi, per ora buon inizio di week end, di luce, di bello, di qualcosa di simile al sole. 

03 febbraio, 2011

Le Carbonare.

E' tutto un gran fermento. Come, di già? Eccerto, non è mica che un Camp si organizzi così, cinque e tre otto Marianna (questa la devo spiegare, lo so). Così, ci si incontra in gran segreto, beh, forse non proprio, ma quasi, scegliendo il luogo adatto, il Quartier Generale dove sono nati i nostri migliori progetti, quelli di Cuore di Maglia, intendo, e dove si è discusso e programmato e progettato, ma in realtà, lì si progetta ben altro, si fan ponti e gallerie e viadotti e cose del genere, che una volta per sbaglio Lei ha mandato un progetto a me, A ME, dicendo, Vedi di Correggerlo, sì, certo al massimo a correggere un ponte ci posso metter dei gerani o tutta un'infilata di ortensie dai bei colori pastello o di oleandri, che so. Bene, ieri gettate le basi per il secondo Camp, sul tavolo fogli e fogliettini, idee e proposte, da morir dal ridere a pensarci, poi, a immaginare le scene, a vederci già lì. Ciascuna un compito preciso, anche a Federica, knitter pisana qui trasferitasi da pochi mesi e già perfettamente integrata. Caffè e dolcetti, io faccio questo e tu fai quello, al knit alessandrino di questo pomeriggio si assegneranno altri compiti e si chiederanno altre idee. E' tutto un gran chiacchierare e fare e disfare, che grandi idee hanno le donne quando si mettono insieme per un comune progetto, per una cosa bella, che belle cose saltano fuori dalle anime semplici, da più cuori messi vicini, da più pensieri e da più sentimenti messi uno in fila all'altro. Io non so fare i ponti e le strade come Lei, non so disegnare modelli come belli come i Suoi, so soltanto mettere in fila le parole, e insieme le persone,e organizzare le cose, è il mio mestiere da così tanto che non ricordo di aver fatto altro nella vita, e mi piace  mi diverte e so di aver vicino le persone giuste, e allora, alla fine, che bello.

01 febbraio, 2011

Sono una donna.



Moltissime di voi mi leggono da molto e sanno che mai, mai, mai ho pubblicato qualcosa che riguardasse la politica che trovo noiosissima e molte volte incomprensibile.
Non lo faccio nemmeno stavolta.
Non è di politica che si tratta.
Si tratta di dignità, di educazione, un modo di sentirsi ed essere.
Si tratta di noi.
Sono una donna, ho una madre e una figlia, ho figli maschi che sono indignati quanto me e questo mi fa dire che forse ho lavorato bene, con loro.
Non voglio per mia figlia un'Italia come quella di questi ultimi giorni, e, badate bene, non è un fatto di destra, sinistra o centro o di sù o di giù.
Vorrei che mia figlia, un giorno, fosse assunta per i suoi meriti scolastici, per essere andata all'Università e aver fatto un concorso e averlo vinto.
Vorrei che mia figlia  pensasse che una borsa di Gucci, se proprio le piacerà tanto,  e che male ci sarebbe se le piacesse, gliela regalerà il suo fidanzato al ventesimo compleanno, o suo padre a Natale, con un bigliettino che conserverà per anni, o che, magari,  dovrà non andare al cinema per un pò, e saltare l'abbonamento alla palestra, per mettere da parte i soldi necessari e se non li avrà non sarà una tragedia, ci saranno borse al mercato altrettanto belle.
Non vorrei che pensasse che basta andare a letto con qualcuno per averne una grande il doppio.
Vorrei che nei suoi sogni ci fossero grandi progetti, non necessariamente la missionaria o la suora, ma il medico, l'avvocato, che aprisse una panetteria, o facesse la parrucchiera, la sarta, la scienziata o la diplomatica, ma senza passare nel letto di nessuno, E vorrei che imparasse a ricamare, che leggesse i grandi classici e tutti i libri che le piacciono, compreso Oriana Fallaci e la Kinsella, una non esclude l'altra, ma che non sbagliasse i congiuntivi pensando che tanto, fa lo stesso, che anche se fai un calendario e poi trovi quello giusto, puoi andare perfino in Parlamento, pensa un pò.
Vorrei che non si sentisse emarginata se studia per fare la ricercatrice, se prendesse 500 euro al mese e vedesse altre ragazze della sua età guadagnarne 3000  in una sola sera, e dirsi, beh, e io chi sono, la più scema del villaggio?

Vorrei insegnarle che siamo preziose, che darsi via non è  mai un affare, che l'onestà si impara prima con se stessi, vorrei farle capire tante cose, non è troppo presto anche se farà 14 anni fra due mesi.

Vorrei una bella Italia, per lei, corretta e giusta e pulita. Perchè pulite sono le donne e vorrei che lo capisse, adesso che è poco più che una bimba e sta affacciandosi in un mondo tutto nuovo, che chi si vende per una borsa, un orologio, un macchinone, adesso si scrive escort ma una volta si leggeva puttana.

Per questo e molto altro, per me e per lei, ho firmato la petizione. E il 13 febbraio mi mobiliterò anche io. E lei, verrà con me.




Did somebody say ""Camp"?

Così, mi era sembrato.
Ed è vero. 
Si comincia ad intravedere una vaga idea di Camp. Di Cuore di Maglia Camp. 
Come che cos'è, COME CHE COS'E'?

Versione ufficiale.
Il Cuore di Maglia Camp, giunto alla sua seconda edizione, che la prima è questa qua, è un week fissato per la seconda metà di maggio, precisamente il 21 e il 22, in un posto bellissimo come sono bellissime le colline del Monferrato, in un Relais a tre stelle dove si incontreranno le appassionate di maglia, ma anche no, chi tiene un blog di maglia, ma anche no, chi collabora con Cuore di Maglia, ma anche no, chi ne ha sentito parlare e vuole vederlo da vicino, chi non ne sapeva nulla e adesso invece lo sa, chi vuole fare un corso di maglia e ce ne saranno tanti, chi vuole venire a vedere che aria tira, insomma questo.

Versione ufficiosa.
Il Cuore di Maglia Camp, fa incontrare per la seconda volta un gruppo di scellerate sparse per tutta italia, che lavorano a maglia e stanno bene insieme, e anche chi non si conosce affatto, che scappano due giorni per fare un pò di festa, per vedere dove è arrivato Cuore di Maglia in quasi 3 anni e dico 3 anni da quando è nato.
Cosa si fa?

Beh, si lavora a maglia, ma mica sempre. Si chiacchiera, si impara, si insegna, si scambia, si incontra, si conosce, un pò si ride e un pò si piange, ma ci si diverte un sacco e si sta così bene che ancora per mesi se ne parla dopo, ma anche prima, e allora, ok, prenotatevi in fretta, da ogni dove, il posto è bellissimo, sulle colline di Asti, non è lontano, non lo è stato l'anno scorso nè da Roma nè dall'Aquila, nè da Firenze e allora, coraggio, in fretta, orsù, sceglietevi la stanza, trovate il volo o il treno o cosa diavolo, organizzate fidanzati, sposi, amanti e figliolanze,  la festa, mi sa, è già cominciata.


Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...