28 febbraio, 2012

La Strada del Mare.

La Strada del Mare non è lontano da casa. Forse perchè è il mare, a non essere lontano da me. Il Mare Vicino, che non è il Mare dell'Isola, ma è quello che appare così, dietro una curva, improvvisamente il mare.
Non la conosco abbastanza questa città, ma la amo senza saperla, indovinandola,  senza impararne i nomi delle vie,  non so, mi affascina come mi affascinano tutte le città che hanno un porto, dove si stende ai balconi, dove apri la finestra ed eccolo lì, tutto quel blù, le barche, il profumo, il vento, la salsedine, dove i fiori arrivano molto prima che da me, dove quando da me c'è la nebbia qui c'è un sole che spacca, dove mi meraviglio ogni volta delle case belle che ha, della storia che ha, degli orti arrampicati, gli alberi di mimosa, i numeri rossi, le palme.

Ecco, io Genova non la so, ma ieri la strada del mare ieri mi ha portato fin qui, me e il mio passo di pianura.
Nel corso della vita si incontrano mille persone, di più? di meno? non saprei.
Ma quelle che incontro alla fine della Strada del Mare, quelle che la Strada del Mare porta fino a me, chi lo sa, le amo da subito, di un bene speciale.

La Strada del Mare porta al Basilico, al sorriso che ti aspettavi, alla scoperta che le persone raramente sono diverse da come te le immaginavi.
Grazie Anna, per quel tuo abbraccio di ieri.




27 febbraio, 2012

Voglia d'azzurro.

Beh, si fa presto a dire azzurro. Non mi ha mai fatto impazzire, l'azzurro, ad essere sincera. Non che non mi piacesse, ma se dovessi trovare qualcosa nel mio armadio di azzurro farei fatica. Però, ho sempre comprato ghiaccioli all'anice, quelli che nel frigo dei bar sono sempre al fondo della scatola, quelli che il barista deve ravanare per ore (do you know ravanare?) e ti guarda di sbieco, Ma Come, Non Andava Bene Menta o Fragola?
A pensarci bene, stamattina ho guardato fuori e mi è venuta voglia d'azzurro, una maglia, un vestitino leggero, di una parete, perfino, di scarpe, beh di quelle ne ho voglia sempre, di mare, anche di quello. 
E che strano, mi son detta, da quand'è che ti pace l'azzurro. 
Poi, ho capito.
Azzurro non è un colore, è una condizione, uno stato d'animo, un modo di essere. Come Stai? Azzurra, Grazie. Forse non si dice, anzi, non si dice di sicuro, ma è un bel dire. Azzurro è la calma e la pace, il mare quando è azzurro è uno spettacolo che dà una carezza all'anima, e non è vero che il mare è sempre azzurro, qualche volta è verde e qualche volta è viola e nero e anche grigio. Azzurro è il cuore quando si sente a posto, quando se ne sta bello sciallo e non batte troppo veloce, e non sembra che si fermi da un momento all'altro, e non rimane lì, imbambolato sotto al maglione, ma quasi balla e ti fa compagnia, non come quelle volte che cammini e vorresti trovare un cestino per buttarcelo, il tuo cuore.
Azzurra è la mattina di oggi, di quelle mattine che ci faresti la firma, sembra tutto in ordine e pulito, la neve sporca si è quasi sciolta tutta, è uno spettacolo irriverente, a vederla a piccoli mucchi dove ancora il sole non è arrivato, quasi ci si dimentica di tutto quel candore e di quel soffice e di quel bel paesaggio che c'era.
Azzurra, sì, mi piace pensare che sarà una giornata azzurra, semplice, forse farò una torta, non ho coloranti azzurri ma fa niente, magari vado a comprarli, però c'ho questi, e vanno bene uguale, un pò d'azzurro c'è lo stesso.
Che sia per tutti un bell'azzurro cielo, un bell'azzurro mare, un bell'azzurro vento, che il vento non ha colore ma glielo si può dare a piacer nostro, che si abbia da oggi una scatola di pastelli speciali, per fare azzurre le cose nere e grigie, che ce ne sono state tante, è stato un inverno lungo e faticoso per tutti, ma l'album è finito, ne abbiamo iniziato un altro stamattina, a quadretti, per fare meglio i disegni e per colorare bene, senza uscire dai bordi, con la punta appena fatta, azzurro, ovvio.
A chi mi chiede come sto, oggi risponderò Azzurra, Grazie. La primavera duemiladodici comincia così.

23 febbraio, 2012

Certe volte.

Certe volte ho paura. Certe altre volte invece no. Certe volte mi sento così forte che potrei scaricare un camion di mattoni e poi andare a ballare, e poi. Certe volte mi sento così scema che il camion di mattoni sembra che me lo abbiano rovesciato addosso, e poi non contenti mi siano passati sopra col camion medesimo e che poi abbiano lanciato dal finestrino l'ultimo mattone rimasto e proprio quel mattone me lo prendo sulla testa. Non saprei dire in quale giorno sono oggi, se capra o fata, se stella o sasso, se seta o fango. Quel che so è che son confusa, ma và? , che non trovo il capo di questo gomitolo, e che è tutto lì, arruffato e aggrovigliato in un angolo, in attesa che lo si dipani per bene e che se ne facciano tanti gomitolini piccini, di quelli con la forma bella, a farli tondi son capaci tutti, ma nemmeno questo è vero, a fare i gomitoli ci vuole mestiere, ci vuole sapienza. Io sapienza non ce n'ho, mestiere men che meno, forse a far gomitoli di lana quello sì, ma a dipanare le mille cose della mia vita, che non è che sia una vita speciale che di gomitoli da smazzarsi ce ne abbiamo tutti, non è vero signora cara?, le genti tutti c'hanno le proprie, l'ho sentito una volta alla posta. Farò mia questa filosofia spicciola, qualche volta mi sorprendo a sentire i discorsi degli altri, ti annoi a morte se no, sei lì con le tue cose in mano alla posta, il tuo numerino e ascoltare le genti è il minimo che si possa fare. Deciderò man mano che modalità dare a questo giorno, che di per sè sembra un giorno perfetto,stamattina al Bar del Ciliegio una combriccola di pettirossi si era data appuntamento per la colazione, ed è una giornata senza troppe incombenze invero, la figliolanza è sparsa e nemmeno riederà per pranzo, quest'oggi un solo figliolo al desco, che farà il figlio unico, un vero lusso da queste parti e lo Sposo che, miracolo, sarà presente anch'esso medesimo stesso. E poi, non è forse giovedì quest'oggi e si sa da sempre che il giovedì non ci sono per nessuno al mondo e che con me non ci sono per nessuno al mondo le mie Amiche del Cuore in tutti i sensi e allora e perciò questa volta è una volta è speciale perchè vengono da Torino Cristiana e anche Rosy e allora, quale occasione migliore per fare una cosa bella, non sono stati giorni semplici per Biancaneve, e allora dai, dai che le si fa una festicciola, è già tutto organizzato, l'Amica delle Perle ha provveduto già, quella delle Provette lo saprà ora, con rapida mossa sfilerà il camice e arriverà puntualissima, Afef, beh, Afef lo saprà all'ultimo, come al solito. A far gomitoli ci vuol sapienza e mestiere. A cambiare il corso di una giornata, lo stesso. So per certo che nessuno, oggi, mi tirerà mattoni sulla testa. Son soddisfazioni.

20 febbraio, 2012

La Pioggia Scordata.

Pioverà per giorni. Settimane, forse. Alla fine, ci si era un pò dimenticati della pioggia, il cielo sembrava averne finito le scorte. Solo Neve, Mi Dispiace. E invece no. Piove e piove d qualche ora, e forse è un bene, la neve del pratino si scioglierà più in fretta, dal tetto cadono  cumuli di neve ghiacciata che è lì da chissà quanto, c'è da stare attenti. Il cibo dei pettirossi, attaccato al ramo con una reticella delle arance è quasi finito, inzuppato perlopiù.  E' un lunedì come tanti, anzi non proprio, nessuno è andato a scuola per le vacanze di carnevale, carnevale? ma noi si andava a scuola sempre, altro che giorni e giorni di vacanza, e poi il carnevale a me non è mai piaciuto, o forse anni fa, ma da un pò i carri, le feste a tema, i travestimenti in genere mi mettono una tristezza infinita. Chissà. Pioverà e pioverà, e non resta che organizzarsi per bene, fare le cose con calma, metterle in fila su un foglio e cancellarle una ad una, quelle gradevoli e quelle meno, farsi un bel foglio colorato e dire ok, comincio da qui. Io ho cominciato da sabato sera, una festa a sorpresa per il compleanno di una delle mie Amiche Storiche, e che bello è stato incontrarsi tutti, proprio tutti, quelli di quei giorni là, il primo lavoro vero, un amore a settimana, non importa se corrisposto o meno, anche la mia amica di scuola, l'unica che avesse detto a quella nuova, che ero io, di andare a sedersi nel banco accanto a lei. Che bella festa, che bei sorrisi, che belle facce, cambiate sì, ma nemmeno tanto, il cuore non trova differenze mai, e le  persone che hanno fatto con te un pezzo di strada le riconosci dall'odore di buono, da quel loro guardarti, dal loro parlare che credevi di aver perso e invece eccolo lì, ancora intatto, la risata uguale come quella volta che, le complicità non svaniscono, rimangono lì, nascoste per anni e poi, proprio quando credevi di non averle più, eccole qui, eccoci qui a raccontarsi delle cose e a ridere di quegli amori là e di quei giorni e di quel viaggio e di quella volta. Che bello ritrovare le cose, che bel sentire, che straordinaria ricchezza ti fa capire di avere, se ritrovi affetto, calore e vicinanza anche dopo tanto tempo, che a sentirti così ti fa sembrare bella anche la pioggia, che credevi di aver scordato e invece, invece no.

14 febbraio, 2012

Be my Valentine.

E' un bel giorno per fare festa. Non tanto, il giusto. E' un bel giorno per fare una torta, io l'ho fatta ieri, per esempio, e anche i dolcetti, con gli stampini ricevuti in dono da Piperita Patti a Natale. E' un bel giorno per stare bene, per stare meglio, c'è anche il sole, e questo rende tutto più gradevole, non la nebbia come ieri, che neve per terra e nebbia intorno, signora mia, lei non può capire. E' un bel giorno e basta, si è recuperato in fretta epperforza, ci si è dopati di vitamine e cose, stamattina ci si è detti Sto Bene, e via, archiviata la pratica influenza, che porta con sè una serie di menate e di clima cupo in casa, cui nessuno è abituato, fine, sto bene, perfetto, voilà. Un bel giorno di metà febbraio, ma come, di già? non era Natale solo ieri? e con lui una voglia di sottile di leggerezza, come una svolta, come a dire, ok, hai fatto il freddo che hai voluto? Bene. Hai messo tutta la neve di questo mondo? Bene. Mi hai fatto pure ammalare un pochino? Bene. Adesso Basta. Fine. Ora, si legge tutto in una chiave diversa, si sgombrano le stanze dalla polvere e dai pensieri e dalle cose sgradevoli, si portano alla discarica municipale, quella degli oggetti, non quella dell'umido, ci mancherebbe ancora, quella dove si portano i vecchi computer, i salotti sfondati, le vernici, gli scatoloni enormi, le pile. E' così bello andarci perchè spesso trovo delle cose che mi porterei via, una volta avevo visto un lampadario in fondo alla benna, ma non si riusciva più a recuperarlo e l'omino era così dispiaciuto, e ormai mi salutano, alla discarica municipale, perchè ogni tanto porto lì le cose ingombranti che non mi servono più, è tutto suddiviso e ordinato, i computer di qua, le lavatrici di là, ma è tutta una scusa e guardo le cose che hanno buttato via gli altri e un pò mi ci immedesimo, e insomma, è davvero così depravato andare alla discarica, sì, forse un pò lo è. Oggi, nel giorno di San Valentino non andrò alla discarica municipale, no, ma mi farò un bel giro per il corso che è un pò che non faccio, la mia Amica delle Perle è in trasferta nel Regno Sabaudo, sopravviverò e troverò qualcuno che mi affianchi nello scellerato rito del caffè delle 10 e trenta o giù di lì, qualcuno troverò, alla fine, forse Afef, o chi lo sa. So per certo che Biancaneve mi raggiungerà nel pomeriggio a Cuore di Maglia, perciò sono bell'e contenta. Così, in questa immensità in questa semplicità di un giorno dove finalmente non ti aggiri febbricitante e noiosa, si annega il pensier mio. Alla discarica ci andrò un'altra volta. A San Valentino, signora! alla discarica non si va. Eppure, trovassi  una poltroncina...

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...