30 marzo, 2008

Fiocco Rosso.





Alla fine, è nato. E' nata. O come si dice. Non saprei bene dire se sia maschio o se sia femmina, se progetto o iniziativa, quello che so è che mi scalda il cuore, mi rende fiera, proud, molto proud, mi rende felice e un pò gasata, e infularmata, anche, che solo dalle parti mie si capisce. Ho inventato Cuore di Maglia. Che di per sè non è che dica moltissimo, ma per me che è un pò che mi frulla e che ho coinvolto anche un fior fiore di pubblicitario per farlo, beh, dice proprio tanto. Allora, la dicitura bella distesa, tutta intera, recita così.

Cuore di Maglia


Mani di Mamma


per i Bimbi di Alessandria



E vado testè a eseguire lo spiegòmetro.




Dacchè ci si trova , circa da due anni in qua, a scialarsi con ferri e gomitoli, a inventare bikini e borse e parei traforati da perderci gli occhi, durante, e la testa, alla fine, a fare maglioncini e scialli, calze e sciarpe di ogni foggia e colore, beh, ho pensato, rendiamola utile, questa giornata di scialo.







Così, le fanciulle del Knit Cafè, che ancora qualcuno di loro non lo sa, ma lo saprà ora, o al prossimo Knit Cafè del 3 Aprile, confezioneranno con le loro Santissime Manine delle copertine da culla. E non culle qualsiasi, si badi bene, e nemmeno copertine qualsiasi, ma da regalare, la prima settimana di maggio, nientemeno che all'Ospedale Infantile Cesare Arrigo di Alessandria, al Reparto di Neonatologia. Queste copertine, confezionate dalle mamme vanesie che passano un pomeriggio al mese a tricottare e a chiacchierare, accoglieranno con affetto e calore i piccoli nati prematuri, li abbracceranno e coccoleranno, li scalderanno e difenderanno. Le mani delle mamme sanno fare grandi cose, carezzano e consolano, sorreggono e infondono coraggio. E fra un diritto e un rovescio, in queste copertine minuscole, si potrà trovare un pò dell'affetto che serve a un piccino per diventare grande. Beh, a pensarci bene, tanto vanesie queste donnine del Knit Cafè non lo sono affatto.

I bambini dell'Ospedaletto di Alessandria, quelli presenti e quelli che arriveranno, ringraziano fin da ora:
.....la Filatura di Crosa, che ha offerto tutta la lana per questo ambizioso progetto.
.....lo Studio Pubblicitario masgas di Alessandria che ha inventato per loro il Cuore di Maglia più bello e più caldo che c'è.





A mother's hands for the newborns of Alessandria

Finally, it's born. whether male or female, project or idea, I don't know. I only know that this project melts my heart, it warms it up, and it makes me proud, very proud of myself. I've created "Cuore di maglia" or "knitted heart." I had the idea in my mind for long time, mulling it over and over until I finally decided "it's THAT time" and did it, with the help of a friend who works in advertising. The aim of the project is to knit and donate afghans to the premature babies born in the Ospedale Infantile Cesare Arrigo in Alessandria.



E vai di brunch!

Noi si festeggia. A modo nostro, è per dare il benvenuto all'ora legale, che lo sanno tutti che è una specie di anticipo dell'estate, del sole e del mare, e del fuori e del giardino e dei fiori e delle passeggiate e dei pantaloni sottili e delle borse colorate e delle cose più belle e che ci piacciono di più. Noi, si fa il brunch. Che è un modo elegante per dire che sì, mescoliamo allegramente colazione e pranzo, ma non per vezzo, lo ben s'intenda, solo che i figlioli hanno fatto tardi, in realtà sono rientrati presto ma poi sono stati svegli fino all'ora beata e compariranno arruffati soltanto verso l'ora di pranzo e da sempre, la domenica, noi mescoliamo con grazie lasagne e nesquik, insalatina e pavesini. Oggi, abbiamo amici in visita pastorale, ben perciò la scrivente si è alzata all'albissima e giù di torte salate e plumcake e poi un'insalata di basmati che potete vedere qui, insomma, tutto e ancora di più. Ed è bello pensare che la domenica scorrerà via, pigra e tiepidina, che forse qualche amico passerà, inatteso, per un caffè estemporaneo e una fetta di torta, non si sparecchierà che stasera, le briciole ai pettirossi scuotendo la tovaglia nel pratino, ma senza correre dentro, che si sta già bene, senti un pò che frescolino che c'è.

27 marzo, 2008

Ode all'Amica delle Perle (caduta da cavallo).


Il minimo che potessi fare, scomodare Ugo Foscolo, e con un minimo di licenza poetica, dacchè la mia fulgida amica non è caduta da cavallo, ma ahinoi, da un più banale marciapiede. Ella soffre. Trovate nell'uovo di Pasqua due orride stampelle e un'arrabbiatura con venticinque zeta. Lei, così solare e frizzante, Lei sempre in giro a curiosare, chiacchierare, comprare, già, a quello non ci ci sottrae mai, signora cara, la vita è così breve e che cosa sarà mai un cappottino smilzo che ci sta un amore di fronte all'Eternità? Ella soffre. Sprofondata in cuscini di trine e merletti, con quel sorrisetto da ragazza impertinente trasformato in una smorfia di noia e disgusto, che impreca verso il fato avverso e la malasorte e a quel malefico marciapiede che La costringe, temporaneamente ad una immobilità forzata. Deh, mia Preziosa Amica, non si butti giù in cotale modo, non è da Lei. Le Amiche, quelle che accorrono alla bisogna, son qui per aiutarLa. E poichè Ella ancora non riceve, che ancora la servitù è lì che sbatte i tappeti ed Ella non si sente in forze per affrontare lo scalone del '600 che la separa dalla sua cittadina, beh, detto fatto, si procuri un Pc. E si porti non già la cittadina, ma il mondo intero nel Suo letto di dolore. Tanto per cominciare dia una scorsa ai quotidiani e a un pò di gossip, del quale Ella, mia Lucida Amica è Dea incontrastata e superba. Guardi un pò per bene come la Carla Bruni ha scimmiottato Jackie nel look per il suo viaggio londinese. E poi, una spolverata di politica, niente figlioli all'Alitalia, per par condicio lui che non porta la fede e poi fine. Direi che con la cultura può bastare. Da qui, si svaghi. Cerchi schemi di maglia per tenere occupate le Sue illustri, operose manine, confezioni per le sue Mirabili Figliole un gonnellino traforatissimo per le serate al mare, previa, ça va sans dire, approvazione dai rispettivi Fidanzati. E compri, compri, compri, Dama Venerabile dello Shopping Estremo, chè le fanciulle di Zara, vagano meste sul Corso in cerca del suo viso tra la folla, che son giorni tre che non si presenta alle loro casse. Per non parlare delle Sister Berry, orsù, non le faccia stare in pena, un pantalone estivo ben nasconderà l'odioso ematoma, a patto, come non pensarci, che non sia Capri. Lei ordini al telefono. Io le farò una panoranica della vetrina, gliela invio col Blackberry in tempo reale, ed Ella riemergerà dal noioso staro malaticcio e imprecante e rifiorendo a nuova, beata vita. Quando poi anche la pratica dello shopping on demand L' avrà annoiata, beh, può sempre impiegare il Suo tempo a lucidare le perle. Fino a dopodomani, stiamo a posto.

26 marzo, 2008

Senza panna.

Oh no che non è mica una casa di zucchero filato, certo che non è tutto zucchero e miele, qualche volta ci sono dei bei bicchieroni di acido alla spina, così, che si cacciano giù tutti d'un fiato. Oh, certo che non è il Mulino Bianco, con la mamma sempre bellissima e mai sbattuta, mai arrabbiata, mai un bufalo, mai fraintesa. No che non è tutta panna montata, la stessa da tuffarci le fragole, quella che si fa nel Kitchen Aid e poi si passa per bene col dito tutt'intorno e si lecca pure il cucchiaio per non sprecarne nemmeno un pò. No che non è tutta una melodia, tutto un violino e campanellini e cosine e bacini e ciccì e coccò. No che non è tutto una passeggiata fra i fiori, gli uccellini a cinguettare, le stelle e la luna. Qualche volta uno si arrabbia pure, qui dentro. Qualche volta la mamma certo che rimane bellissima, non sono tutte belle le mamme del mondo? ma qualche volta, ecco che la mamma, che è un tantino sbattuta, si arrabbia un pochino, ma solo un pochino piccino picciò, e diventa un bufalo, ma un piccolo bufalo piccino picciò, e se è fraintesa la mamma si incazza, ossì che si incazza, eccome che si incazza e va bene che non si dice, ma insomma non c'è un sinonimo a s'incazza. E allora,eccolo lì, leggiadro e dolcissimo, arriva un vaffanculo, sibilato, sussurrato ma nemmeno tanto, così che si possa sentire per bene. Non c'è modo di trattenerlo, lui esce e vola via. E nemmeno serve la panna montata.

Love Boat.



L'unica cosa davvero degna di nota era che la nave era tutta viola. Viola i divanetti, le poltroncine e la moquette. Per il resto, un vero, inimitabile, incommensurabile de-li-rio! Partiti con non ricordo quante ore di ritardo, un mare da Tempesta Perfetta, un mal di testa feroce, di quelli che ti vengono una volta ogni due anni, forse tre, io non sto mai male, fisicamente, intendo, sono, quel che si dice, un tipo tosto, non ho quasi mai il raffreddore, men che meno il mal di gola, non sono intollerante a niente e se lo fossi non lo so, sono allergica all'Aspirina, soltanto, quella con Vitamina C, che ho preso per vent'anni, credo e poi, all'improvviso, voilà. Ma, a parte questo quadro clinico improvvisato, direi che è stato un viaggio da dimenticare. Onde e onde, nausea nessuna e a nessuno, per fortuna, i miei figlioli e il mio Sposo uomini di mare, sono, pure la Princi che, in mezzo al mare ha pure trovato il tempo di guardarsi una puntata di Amici e di rifare un balletto nel corridoio con una bambina trovata lì per lì, Aspetta Che Passi l'Onda, diceva aggrappata al corrimano del corridoio, sotto lo sguardo nauseato (per forza) e un pò invidioso delle comari che si recavano caracollanti verso il bagno a...a....beh,non proprio ad incipriarsi il naso. Io lì, raggomitolata alla bell'e meglio sul viola divano, non proprio in formissima, perciò, mi dico, quasi quasi mi faccio un giro in infermeria. Sono stata una fanatica di Love Boat, e chi non lo era, all'epoca?Il Medico di Bordo, ussignur, beh non era proprio un figaccione, diciamocelo, ma assomigliava vagamente a Mago Merlino, sulla settantina, un forte accento genovese e l'aria più scocciata che porfessionale. ma come, e il Capitano Stubing? Morale: una stupida tachipirina che mi ha fatto come un bel bicchiere di latte e menta. Ho sofferto in silenzio. E adesso, bella fresca e pimpantissima, l'emicrania dimenticata per i prossimi 3 anni, il viaggio verso l'isola in diurna pure, bell'e pronta per una bella settimana che è quasi a metà. Giri in giro stamattina, e giri in giro nel pomeriggio. Un ritorno alla vita normale, insomma, dopo Il Grande Fratello con la mia famigliola sull'isola. Non che mi dispiaccia, certo. Però, questo viaggio caracollante in fondo, non è stato nemmeno male. Sarà perchè la canticchiavo fra me e me...





Però e nonostante, sob, del Capitano Stubing nemmeno l'ombra.

24 marzo, 2008

Baci da qui.



Che io, così, a memoria, non è che proprio mi ricordassi un tempaccio del genere. Beh, sì, forse a pensarci quella volta che avevo soltanto due bambini, due deliziosi maschietti di tre anni e uno, che venivamo già qui ma eravamo in un'altra casa e un freddo ma un freddo, e mi ricordo che i due avevano le tute uguali rosse e blù e le Superga verdoline ed erano così carini, ma così carini. Ecco, sì, ora mi ricordo bene, che dal freddo che faceva avevamo acceso il forno tutto il giorno, ma che bella vacanza è stata, anche quella, anche se i grandi non c'erano e la princi nemmeno, non ancora, ma insomma, che bello che è stato. Non ci samo fatti mancare proprio niente, vento e pioggia, e nemmeno una manciatina di grandine, dai, già che c'eravamo. Ma bello lo stesso, questo si sa. Abbiamo avuto tempo per tante cose, di studiare, persino, di leggere e di fare altri progetti, spostare un muro, una lampada, sta meglio così, no, meglio cosà. E persino adesso, che Maddalena è illuminata come un presepe, che le nuvole questo vento le sta portando via, e il mare è ancora rabbioso e leggermente alterato, adesso abbiamo avuto anche il tempo di cercare nella scatola delle fotografie e trovare, ma guarda un pò, quei due bambini là.

22 marzo, 2008

Alta gioieilleria.

Una delle meraviglie del mondo è costituita dall'avere un sacco di tempo a disposizione e nessun impegno, di nessun genere, che non sia salutare qualche amico infreddolito come noi, comprare i giornali, fare niente o quasi. Piove e piove e ancora piove, un pò smette e un pò diluvia, e pensare che molti si sono preoccupati di farci sapere, con un pizzico di cattiveria, che lassù a casa c'è un sole da spaccare le pietre. Non fa niente. Noi qui si sta e bene anche. Nonostante il freddo e la pioggia, si riesce anche a realizzare delle cose semplici e carine, una collana, per la precisione, adocchiata tempo fa su Ravelry, grazie a Clarissa, che la annoverava tra i suoi preferiti. Così, un giro in ferramenta per munirsi dei famosi cerchiolini di plastica e via, la prima collana della Princi , interamente fatta dalla sua mamma, sta prendendo vita via via. Certo, la tecnica è da affinare, per esempio come assemblare nel modo più omogeneo possibile i cerchiolini debitamente rivestiti all'uncinetto. Ma il risultato è grazioso. Già pronto un progetto Total Black, da indossare con un tubino discreto o una scollatura generosa. Che piova pure, se vuole.

21 marzo, 2008

Brrrrr.....


Un gelo polare. Vento che fischia e che sbatte. Il mare un pò imbufalito, in realtà, e di un colore rabbioso e insolito. Ma che bello, però. Che verde che c'è, e che nessuno che c'è in giro, e che belli i negozi quasi deserti e i pochi turisti, intabarrati come a Natale, andiamo a comprare delle coperte, a casa geliamo. Noi si sta benissimo, invece. Certo, fa freddo eccome, ma insomma, è così bassa la Santa Pasqua quest'anno, lo dicono anche qui, e poi che bella vacanza questa, che siamo tutti tutti, che certo, ci vuole una seduta di yoga ogni volta, e incrociare le gambe e fare gli occhielli con pollice e indice e dire ooohmmmmm ooohmmmmm, e contare fino a duemila, e sentire il Buddha Bar a stra-palla, ma che bello però. Che non abbiamo un orario nè per pranzo nè per cena, che leggiamo e chiacchieriamo e siamo avvoltolati nelle coperte di pile, e nei sacchi a pelo, è attrezzata, questa casa, anche per l'invasione degli ultracorpi. Ci sono provviste, un pane che sta lì, a lievitare beato, e tu guardi fuori e pensi, ma com'è possibile che ci si possa rosolare al sole a picco, qua fuori, e che adesso faccia un freddo così. Quest'oggi, tra un pò, temerari fino alla spiaggia, ci vorrebbero le tonnellate di cuffie di lana che ho prodotto quest'inverno, ma è un attimo, signora mia, mi dia un gomitolo e due ferri, gliene faccio una dozzina, con tutto il tempo che ho, ma mi dica un pò bene, e che problema c'è?

18 marzo, 2008

Da curare.

Belli da morire. Così, a manciate, tutti insieme, assolutamente inutili perchè troppo grossi o troppo piccini, ma lucidi, nuovi, mescolati, spaiati, trasparenti e viola, viola, viola. Li ho comprati per pochi euro e adesso eccoli qui, arrivati puntuali dentro una busta con le bolle, ben divisi nei loro sacchettini un pò polverosi, forse arrivano da un cassetto che sa di stantio, di una merceria che sa di stantio anche quella, ne abbiamo una in città, ancora con il metro di legno, la proprietaria che ha l'età degli scaffali, lenta come la Quaresima, che vende le calze alle dame che a nominar loro Calzedonia fanno una smorfia di disgusto. La merceria che vende la qualunque cosa.Le scatole degli spilli. E i giochi di ferri per fare le calze. E l'elastico per le mutande, c'è ancora qualcuno che cambia gli elastici, o meglio, che usa mutande cui si cambiano gli elastici, non è mica da tutti, sa? I miei bottoni sono qui, dentro al vasone della marmellata debitamente ripulita, faranno compagnia a quegli altri che ho comprato tempo fa. Bottoni, che grandissima magia infilarci la mano, fanno un rumore che non si descrive, non sai se sia come di monete, o di sassi o di tutti e due insieme. Una gioia per gli occhi. So già che qualcuno lo userò, inventerò delle cose carine, impreziosirò i miei famosi portafazzoletti che vanno a ruba fra le mie amiche, uno per colore, regalati, per forza, mica venduti, non si vendono le cose alle amiche, si regalano eccome. Anzi no, mi faccio dare 50 centesimi, i fazzoletti, si sa, portano sgarro, anche quelli di carta a quadrettini, con le farfalle, le caramelle o i disegni di Klimt. Adesso, resi più cool da con questi bottoncini meravigliosi, saranno ancora più preziosi. Benebenebene, meditò ella lisciandosi il mento e socchiudendo furbescamente gli occhi, posso aumentare l'importo dell'offerta. Idea geniale. Perciò, spiacentissima, Amiche Carissime Vicine e Lontane. La prossima volta che avrete in regalo dalla Medesima un simile oggetto confezionato con raria maestria, ricercatezza e mestiere, bene, allungate a piacer vostro una bella banconota. Meglio se viola. Sapete bene, è il mio colore preferito!

17 marzo, 2008

L'insalata era nell'orto.


Certamente non nel mio, dacchè io non ho mai posseduto un orticello, per i motivi che sappiamo. Però, ieri, ho ricevuto in dono una gerla di insalatina freschissima, di quella che ha un'aria di salute soltanto a guardarla, non già come quella tristissima delle buste al supermercato, che in effetti sto cominciando a patire un pochino. Solo, che scoperta, questa qui buonissima ci vuole tempo a pulirla, e qualche volta, una busta raminga di cicoria nel frigorifero costituisce una salvezza se arrivo trafelata e mi risolve con brillantitudine la vicenda alla voce Contorno. Semprechè, nella suddetta busta raminga, non si siano nel frattempo insediate colonie di bacilli, microbi, batteri e scolopendre, grillitalpa e vermiciattoli, che le foglioline non abbiano subito una misteriosa metamorfosi e appaiano come mollicci composti nero verdastri, o giallognoli, nel migliore dei casi. Così, stamattina, nel silenzio della mia linda cucina, mi apprestavo con solerzia a pulire la tonnellata di insalatina, armata dei miei bei guantini violacei a proteggere le manine laboriose. Pulire l'insalata è terapeutico. Mi sa che la mia Amica del Gossip, donde proviene questa fornitura di vegetali, e, adesso che ci penso, pure i guanti violacei, lo ben sa che tale pratica rilassa e distende, e perciò l'omaggio aveva ben il suo preciso scopo. Ma, riflettendo un istante, proprio io che ricamo e lavoro a maglia, e questo, rilassa. Proprio io che trovo rigenerante una passeggiata in collina, innaffiare le violette, cucinare per plotoni, inventare cose e cose, e di queste pratiche non me ne faccio mancare nessuna....Proprio io che faccio ognuna di queste cose rilassanti, possibile che sia sempre schizzata uguale?

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...