01 giugno, 2010

Pensare al mare.

Ci si pensa già, eccome, non manca nemmeno tanto, alla fine, ne ho voglia, del profumo, del sapore, del vento, delle cose. E' stato un anno strano, confusionario, incerto, come di passaggio, di prova d'esame, vediamo un pò se siete abbastanza bravi da passare anche questa qui, da uscire indenni dal cerchio di fuoco, vediamo un pò se avete studiato, se siete preparati. E' stato un inverno, perchè è stato e non sarà mai più, non solo di stagione, ma inverno davvero, inverno nei pensieri, inverno nei giorni, inverno e gelo, inverno e buio, inverno e tristezza, ansia e paura, qualche volta, anzi più di qualche volta, quante sono le volte comprese nell'unità di misura qualche volta, mille, cinquecento o tre? Ci si sente un pò come naufraghi scampati, come alpinisti in cima a una cima, e certo, alle cime si sta in cima, ovvio che.  Come in alto a guardar giù, che mi vien freddo solo a pensarci, che soffro di vertigini e mi viene voglia di buttarmi di sotto, ogni volta, come a Innsbruck, che il mio Regio Architetto mi diceva, Ma Dai, è Bellissimo, Vieni a Vedere, Non Hanno Paura i Bambini, Vuoi Avercene Tu?  guarda che bello, è da qui che saltano con gli sci, l'ha fatto un' Architetta di mondial fama, e il mio Sposo che sapeva, diceva, lasciamola giù che è meglio, e infatti mi sono attaccata al muro giallo acido, sarà per questo che odio il giallo, anche, e sono scivolata giù come una seppia cruda, e sentivo i calabroni nelle orecchie e la mia Amica delle Parole diceva, lontana lontana, Ma che Stronzi Siete, Non Dovevate Insistere a Portarla Qui, e i bambini tutti intorno a farmi vento, MammaMamma, scene pietose a Bergisel. Son cose. Le vertigini di queste inverno le ho lasciate indietro, non dimenticate, certo, solo allontanate, nascoste, nel ripiano più alto della libreria, come il vaso di ziaMaria che è orrido e non puoi buttare, obnubilate dai libri, dalle fotografie, dalle cose belle della casa, della vita, del cuore. L'inverno è lontano, è passato, se ne è andato col suo fardello di neve e di questioni, di pensieri e di notti a guardar fuori. E' l'inverno del cuore, bambina, tutti ne abbiamo uno, come i segreti, come un grande amore, come un vaso di una  ziaMaria. L'importante è fare un bel respiro, circondarsi di case belle, sorridere, nasconderlo lassù e pensare al mare. 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Io invece sono un'anima profondamente invernale e già il troppo sole e caldo mi fa star male ...

E' buffo vedere quando siamo diverse, come ognuno di noi è unico nel suo genere ... io sto già desiderando di sentire il profumo di funghi e di terra bagnata dalle prime pioggie autunnali ...

Amelia ha detto...

come sempre apro per commentare e poì non trovo le parole adatte non le domo allora la butto sul ridere -21

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...