
Che bell'aria stamattina. profumata e freschissima, di rose e di bello, di sole e di foglie e di fiori che non sai, il caprifoglio della siepe ci mette del suo, la salvia del vaso, perfino i panni stesi, che bello stendere fuori, li raccogli e ci tuffi la faccia, che buono è. Buongiorno di quasi giugno, che giugno è domani, mi avevano insegnato una filastrocca inglese che non ricordo, sul first of the month. Mia nonna mi diceva che si doveva uscire dalla porta di casa al contrario, di schiena, e si sarebbe stati fortunati e felici fino alla fine del mese. Dopo i due giorni al Camp, solo il mio studio, la piccionaia in cima alla casa in collina è un delirio. Tutto il resto è in un ordine perfetto, pulito, sistemato, l'Illustrissimo Sposo ha reclutato i figlioli rimasti a casa a rassettare e spazzare, riordinare e sistemare, e al nostro arrivo la Princi ed io, siamo rimaste di stucco, apperò, che bravi son i maschi se lasciati al proprio destino. In questa mattina di quasi giugno metto insieme pensieri e sorrisi, mi piace pensare alla vacanza, alla festa dei due giorni passati lassù, è stata una bella, semplice avventura, organizzata nei dettagli e andata proprio come doveva andare, esattamente come l'avevamo immaginata e studiata e preparata. E le persone che ho incontrato erano esattamente come pensavo che fossero. Forse un pò più belle. Così, ora sistemo scatole e cestini, locandine e striscioni, metto tutto lì per bene, riordino con metodo e riordinare è un pò come ripassare, come ritornarci, come esserci ancora. Quasi giugno. E' un giorno perfetto per bagnare il prato, per cucinare canticchiando, per farsi un mazzolino di menta e rose, per un giro in bicicletta nel corso pieno di sole, ho il cuore più lucido stamattina, e a uscire all'indietro dalla porta, a me, no che non serve.