24 luglio, 2010

Nel vento, ci dormo.

E non è mica uno scherzo. Ci dormo in mezzo, mi coprirò bene, non sentirò freddo come stanotte, e prego davvero che non sia una notte come quella passata, la buriana, sissignori, la tempesta e vento da tutte le parti, quello forte, bellissimo, quello che spegne la fiamma sotto il caffè, entrando prepotente dalla finestra  della cucina, è così che mi accorgo che è maestrale, e quanto ha riso la mia Vicina del 12. Dormo nel vento, lasciando aperte le due porte che lo fanno passare, e mi ci trovo nel mezzo, nel mio letto con le stelle, le lune, uno Sposo insonne, il cuscino di lino con la scritta GoodNight, e speriamo che la sia, questa notte. Il vento passerà su di me, coperta fino agli occhi, ne sentirò il fresco e la malizia, la tenda si gonfia e svolazza fino al cielo, leggera com'è. Sono in mezzo a una corrente, di aria di mare e di odore di muschio e di roccia, ma vacci a capire che profumo è questo. Il vento riempie la stanza di foglioline secche e polvere e piccolissime bacche, me ne trovo dovunque, chissà da dove. Qualcosa lascia e qualcosa prende. Prenditi allora le cose che non voglio, voglio dormire tranquilla e svegliarmi sorridendo e stiracchiarmi  come fanno i gatti e compiacermi di essere qui, non aprire gli occhi sbarrandoli o peggio guardar fuori per ore, o il soffitto e gli angoli della stanza e questa tenda. Il vento ha cura di me e prenderà le cose che mi fanno male, passando dalla porta e uscendo dalla finestra, io sono nel mezzo, mi troverà, il vento mi è amico, non può succedermi nulla di male, coraggio, vento, fammi un regalo, adesso dormo, e domattina sarà meglio, sarà tutto più bello, avrò colori e sorrisi e sarò in pace, il vento lo conosco, questo vento fa così, e adesso dormo perchè se sto sveglia, mi sa che non funziona, scorbutico vento, non vuol farsi vedere.

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