13 ottobre, 2010

L'erbario.

Ma Come Fai Mamma. Già. Come faccio non lo so neppure io, bambina. Ci sono cose di miliardi di anni fa che ricordo alla perfezione e altre invece no, che è passata solo mezz'ora o un giorno soltanto. Io conosco le piante. Le erbe. I fiorellini del prato.Beh, non tutti, certamente. Un bel pò. Quanto basta per far meravigliare la PrinciRubaScialli. Lo vedi? Questa è la coda di cavallo, e quest'altra la Borsa del Pastore, non so il nome latino, ma lo so in emiliano, va bene lo stesso? Appartengo a quella generazione di alunni volonterosi, non troppo studiosi, le scuole medie negli anni 70, gran rivoluzione intorno ma noi belli sciallàti alla Scuola Media Statale GiuseppeMariaGiulietti, che ci mettevi tre ore a fare l'intestazione dei quaderni, meno male che ho un nome cortissimo. Ebbene, alla scuola Media Eccetera si faceva l'erbario. Che tradotto voleva dire: Bene, ragazzi, ora andate a casa, stremate genitori e nonne e fatevi accompagnare su per i bricchi a cercare le erbe più astruse, mettetele con precisione tra due fogli di giornale, piazzateci sopra cinque o sei volumi di Conoscere, che era Wikipedia, solo da sfogliare, e aspettate una settimana. Poi, incollatele con attenzione sul quaderno e descrivetele con parole vostre. Meraviglia. A me che non sono scientifica per nulla questa cosa mi piaceva assai e mi dispiace così tanto che il mio erbario e quello di mio fratello siano andati perduti in qualche trasloco. Il quaderno diventava spessissimo, pieno di colla e e profumava di fieno e lavanda. Li avrei conservati volentieri, per mostrarli ai miei figli, per riguardarli io, vedere la mia calligrafia di allora, ho perso anche il quaderno della prima elementare, il 1 ottobre 1969, San Remigio: una pagina di i, e il disegno di un imbuto sghembo colorato di viola, avrebbero dovuto capire da allora che qualcosa non andava, e forse a cercar bene nel mio erbario avrebbero trovato ben pressato e descritto, una rarissima specie di fungo allucinogeno. O qualche altra erba misteriosa. Fatto sta ed è che ora me la tiro un sacco, con la Princi, a declamare il nome di fiorini e erbettine, anche se di qualcuno so soltanto il nome in dialetto. Ma alla Gelmini, mi sa che non gliene importerebbe granchè. Così, con questi pensieri agresti e semplici , testè mi accingo ad iniziare come si deve una bella giornata d'autunno pieno, e a pensare che forse di erbe ho abusato, il cielo mi ascolti, se di mattina presto mi viene in mente l'erbario e le ricerche e l'enciclopedia Conoscere. Tutta colpa di quell'imbuto viola.

4 commenti:

Pandora ha detto...

Appartengo a quella generazione di alunni volonterosi, non troppo studiosi, le scuole medie negli anni 70, gran rivoluzione intorno ma noi belli sciallàti .... che ci mettevi tre ore a fare l'intestazione dei quaderni..... Ebbene, alla scuola Media Eccetera si faceva l'erbario. Che tradotto voleva dire: Bene, ragazzi, ora andate a casa, stremate genitori e nonne e fatevi accompagnare su per i bricchi a cercare le erbe più astruse, mettetele con precisione tra due fogli di giornale, piazzateci sopra cinque o sei volumi di Conoscere, che era Wikipedia, solo da sfogliare, e aspettate una settimana. Poi, incollatele con attenzione sul quaderno e descrivetele con parole vostre.....SIIIIIII Laura, anch'io, perfetta perfetta, mi specchio nelle tue parole, in tutte, dalla prima, alunni volenterosi non troppo studiosi, all'ultima, volumi di Conoscere (copertina rosso-bordeaux e scritte oro, acquistato di seconda mano da altri già all'università...)...sufficentemente pesanti x rendere i fiori e le foglie sottili come velina...quanti ricordi, grazie x qs amarcord!!!

Anonimo ha detto...

e le enciclopedie comprate a fascicoli dall'edicolante? dove le mettiamo? da noi si possono trovare: "città e paesi d'italia", la "rizzoli larousse" con elegantissima copertina verde, gli "animali e la loro vita"... ma quanta pazienza aveva mia madre a ricordarsi di comprarle tutte le settimane? e poi le ultime pagine di copertina di questi fascicoli erano bellissime fotografie che, se le tenevi da parte, ci facevi un figurone a scuola con le ricerche.....;)
grazie laura!
anna

Gabriela ha detto...

Gli erbari hanno un fascino irresistibile anche per me. e poi, nelle tue parole mi ci ritrovo perfettamente, quando parli di erbe e profumi di prato. Come mi piacerebbe farne uno...
Me lo dico da anni, ma mi dico anche che vorrei raccogliere e seccare fiori e foglie e poi utilizzarli nei miei acquarelli e purtroppo mi dico anche che se a casa mia mi metto a fare anche l'erbario rischio il divorzio!
Chissà però, magari il prossimo anno...

verderame ha detto...

anche io ho l'erbario, fatto alle superiori di agraria, erano i primi anni 80, ne sono ancora orgogliosa anche se all'epoca tarmavo mia nonna e ora cerco di appassionare anche mia figlia, le ho regalato una piccola pressa, lei secca foglie e fiori di giardino e "crea" i suoi biglietti augurali,
ciao Marina

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