18 ottobre, 2011

Imparo dal silenzio.



E'  il silenzio ad insegnarti. Non cose fondamentali, certo che no, ma interessanti, ecco, cose che ti serviranno, cose cui non avevi pensato mai.  C'è silenzio stamattina, c'è stato fino a poco fa, niente musica, nessuno con me, nessuno chiuso nella sua stanza, le persone di questa casa fanno rumore anche quando non ci sono, si fanno sentire anche quando sono lontane, perfino il gatto ogni tanto ci vuol fare un giro dentro, alle loro stanze vuote, un passaggio sul letto disfatto, un sonnellino sulla maglia lasciata lì, che tanto è da lavare. Mi dispiace che inizi la settimana, in questa casa rimaniamo in pochi, pochissimi, e non mi piace. C'è troppa calma, troppo ordine, non già di cose, ma non c'è fermento, non c'è confusione, due figlioli sono la metà di 4 e sono già grandi, la Ginnasiale studierà da un'amica, il Liceale Innamoratissimo arriverà più tardi. Il silenzio mi insegna a pensare. Che scoperta, uno pensa tutto il giorno, sempre, se ci pensi bene è così difficile non pensare a niente, A Cosa Pensi? A Niente, non è vero, è una bugia, pensare a niente non si può. Il silenzio di questa casa, stamattina, mi ha fatto pensare, a cose belle e a cose meno belle, mi ha fatto render conto di, ricredere su, realizzare che. Mi sono data della scema e un secondo dopo mi sono fatta un complimento, non è vero che sei scema, meno male, ogni tanto mi ci vuole qualcuno che me lo dica. Nel silenzio si riflette di più, le cose hanno la loro giusta luce, il loro suono che senti solo così. Nel silenzio di questa mattina ho pulito con attenzione gli schizzi di zucca sul mobile della cucina, quelli che ieri sera non avevo visto, perchè è esploso il minipimer dentro alla pentola e così, zucca dovunque. Nel silenzio di questa mattina  ho pensato che sì, forse dovrei cambiare le tende della cucina, ma non è che sian tendine a vetro ed è più facile a dirsi che a farsi. Nel silenzio di questa mattina ho pensato che in fondo sono abbastanza contenta che faccia freddo e ho decretato che sì, che la gente faccia un pò quello che vuole, pensi quel che vuole, si comporti come vuole, la gente va lasciata nel suo orticello a guardare i ravanelli, la cicoria e la zucca, stramaledettissima zucca. Intorno a me voglio persone e non gente, voglio, sì, voglio facce sincere e non frasi di circostanza, persone vere e non la gente, e la differenza, ma guarda un pò, si impara solo dal silenzio.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

bella la tua cucina... le chiacchiere fatte davanti ad un caffè... zucca o no, tendine vecchie o no, mi piace... ancora ci penso a quelle parole! Baci
Aggy

Anonimo ha detto...

Autentico valore del silenzio e delle parole che si scambian con sè stessi.
Scrive Goffredo Parise: "Non sopporto più le persone che mi annoiano anche pochissimo e che mi fanno perdere anche un solo secondo di vita".
Un bacione da Bologna, dopo tanto tempo,
Roberta

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