22 aprile, 2020

La Ricrescita Felice.

Hanno un bel dire.

In questo periodo di isolamento, lockdown per i milanesi, ci si è scontrati, incontrati, abbracciati con una serie di nuove attività.
Abbiamo fatto di tutto. Cucinato pure le bucce delle mele, mercificato, seppur virtualmente, il nostro corpo per una bustina di lievito, ci siamo vestite mezze tailleur e mezzo pigiama con gli orsi, apparecchiate da Madre dello Sposo per andare a buttare il vetro.

Fatto tutorial per la qualsiasi cosa. Perlopiù, del tutto inutili
Ieri, una vip ha svelato all'etere come prepara l'insalata.
Quella pronta.
Già lavata.
Insomma, una serie di cose che sì, ci han fatto sorridere ma ora, come dicono quelli che hanno studiato, anche basta.
Ma.
C'è un ma.
Con la chiusura di barbieri e parrucchieri ci si è dovuti anche improvvisare e inventare un modo per sopravvivere.
Ai masculi, la barba incolta, se ben gestita, da un nonsoche di selvatico che fa la sua parte.
I capelli, pure, ma con l'uso del rasoio si sono viste sul web acconciature maschili degne dei Peaky Blinders, ma assolti per via della quarentena, e va bene.
Ma le femmine?
I capelli lunghi?
Le false bionde, le false rosse, le false more?
I capelli bianchi?
La ricrescita, quella cosa che non hai nemmeno il coraggio di citare ma che ti stampa l'orrore negli occhi quando la scruti al mattino nello specchio del bagno e preferiresti trovare una vedova nera, viva,  nell'armadietto piuttosto che gli abiurati fili argentei?
Le fifty-something alla lettura ben comprenderanno di quel che parlo.

Ci sono state diverse scuole di pensiero.
Le più brave si sono cimentate con il colore del supermercato, ottenendo risultati brillanti e con un minimo investimento, facendosi magari aiutare dal marito/compagno/figlio/figlia, dietro compenso di una pizza con lievito madre per merenda.

Le più chic si sono fatte mandare a casa la tinta  con formula personale, codificata, registrata e conservata nelle casseforti del proprio parrucchiere abituale.

Le più scellerate, come mia figlia, hanno cambiato colore, virando da biondo a rosso rame con riflessi rosa, ma Ella non è nuova a queste esperimenti, tanto che, quindicenne, fu verde, blu e arancione nella stessa settimana.

E poi ci siamo noi.
Quelle che resistono.
Che aspettano con pazienza, come amanti di marinaio sullo scoglio, il ritorno del parrucchiere.
e nel frattempo curano.
Trattano chiome con ogni genere di balsamo, olio, crema, intruglio.
Spazzolano, fanno impacchi, trecce, inventano acconciature e code basse, alte, medie, chignon fintamente spettinati ma con una procedura che richiede 32 minuti, look da doccia per uscire, ananas style per i lavori di casa, forcine di osso, bacchette giapponesi, penne bic, ferri da calza, uncinetti infilati per sorreggere chiome in posa con maschere all'avocado e banana.
Funzioneranno?
e chi lo sa.
Noi ci si prova. Dure e pure, resistiamo.
Che questa ricrescita da quarantena è lì, a testimoniare che abbiamo fatto le cose per bene, che siamo state a casa, abbiamo fatto la nostra parte e che sì, ci sentiamo belle lo stesso. Forse, un pò di più.
E adesso, scusate, vado di fretta.

Devo sciacquarmi un impacco di hennè naturale con una base di aceto e limone.
E no che non è un'insalata.
Per il tutorial, grazie, un'altra volta. 
E con i capelli per-fet-ti.



2 commenti:

alda ha detto...

Io me la ricordo Emma quindicenne con i capelli blu era bellissima, con quegli occhioni da cerbiatta ! I miei capelli in questo momento ?Color del can che scappa e ho detto tutto!! Baci Alda.

Sara Pau ha detto...

Ciao ! Io l'ho fatta da sola, ma la facevo da sola anche prima, ed anche adesso.
Sara

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