10 maggio, 2007

Per caso.

E' così che ho scoperto che c'era. Ho visto un manifesto, in un posto nemmeno tanto in vista, dalle parti della stazione. Giovanni Allevi, Joy Tour. Ho calcolato che sì, il 9 maggio ancora non era passato e che, anzi, era proprio la sera stessa. Sì, si va. Perchè sono mesi che lo ascolto, mi piace, mi fa sentire in pace e leggera, non so, non sono affatto una che ne sa di musica, ma lui mi piace, anche per com'è lui, un pò giullare un pò filosofo. La Princi, al settimo cielo. Si è vestita e cambiata, cambiata e vestita, pettinata e ripettinata, per essere carina, dice, con quel rossore da emozione che ha di solito quando deve fare qualcosa di importante. Piace anche a lei. E tanto, anche. Una folla da paura. Esclusi gli amici incontrati lì, composta perlopiù da gente che non mi piace: pseudo intellettuali, pseudo impegnati, pseudo radical-chic, pseudo sinistrorsi, pseudo griffati che sembra che no, pseudo profondi, finto tolleranti, finto benefattori, autentici incomunicanti, non avvezzi agli entusiasmi, impostati anche sotto la doccia. Ecco, loro. Ma che m'importa, sono qui per la musica, sono qui, con mio marito e mia figlia, che si è portata il quaderno di musica, per farlo autografare da Lui, qualora, caso mai. Arriva, puntuale. E io mi innamoro. Le sue dita sono di schiuma sull'onda, scivolano, leggere e perfette, e la musica che ci viene a trovare è puro incantesimo. La fa uscire, note vibranti e dolcissime, e la accompagna fino a quando l'ultima bollicina si sente ancora, lontanissima. E sembra che, alla fine di ogni brano, un pò gli dispiaccia di farla andare via, ma come, così presto, non doveva durare per sempre questa festa, non dovevamo volteggiare ancora e ancora, invece di ritrovarci di nuovo, appiccicati a queste poltroncine cremisi nemmeno tanto comode? L'ho adorato, da subito. Timidissimo, semplicissimo. E bravo, bravo, bravo. La Princi non ha avuto il suo autografo, le scienziate-guardarobiere-maschere del teatro, ci hanno guardato con sufficienza quando abbiamo chiesto la via dei camerini, come si fa in tutti i teatri. del globo terracqueo, a fine spettacolo. Ma qui, mica siamo in una città come le altre, qui regna la quintessenza del provinciale più basso, del non farsi vedere entusiasti per una cosa che sia una, del non comparire, del low profile ad ogni costo. Pazienza. Le ho recuperato, non senza storie, un manifesto del concerto, che sarebbe diventato il fondo della gabbia del canarino di qualche scienziata-ecc-ecc., e che mi hanno fatto cadere dall'alto, come se si trattasse della copia originale dell'Editto di Costantino, e che ora, troneggia beato in camera sua, della Princineve. Purtroppo non ho trovato su You Tube nessun video all'altezza. Son cose da scoprire da soli, ascoltare in pace e leggerezza, serenità e candore. Per sentirsi in pace, leggeri, sereni e candidi. E al diavolo le guardarobiere. O pseudo tali.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, Lau c'ero anch'io al concerto, peccato non essersi incontrate io avevo già un autografo di Giovanni l'avevo pizzicato all'uscita di un TourTeatri del Liga e lui aveva aperto il concerto...era stato così tenero...che Grande, semplice, incredibile Musicista....trasmette emozioni allo stato puro...beh alla prossima!! by Serpicwife

fux ha detto...

beati voi. immagino bellissimo.
chissa la princi che contenta!

MissPurple ha detto...

Mi piace come persona, è matto come un cavallo, è un genio anticonformista, speriamo che il marketing non lo snaturi e lo lasci così, ingenuo marziano caduto qui per caso da cissà dove, da un pianeta di note.
http://sestopotere.blogspot.com

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