18 marzo, 2011

Non c'è ragione.

Chissà che giorno è. E' venerdì, ma ha tutta l'aria di un lunedì, del giorno dopo, chissà. Bene è un'altra cosa, è un'altra condizione, è un'altra sensazione, un  altro effetto. Bene sarebbe se ci fosse il sole, fuori e dentro, se ti sentissi come sei di solito, nella maggioranza dei giorni, intendo, non in quelli che sei sul fondo, che non galleggi e ti lasci andare giù, un pò pesta. Pesta la sono uguale, come se mi avessero menato, preso a schiaffi e a calci e a spintoni, eppure non c'è ragione, nessuno mi ha picchiato, eppure. I miei pensieri sono tutti lì, li giro e li rigiro con un forcone, come fanno i contadini con la paglia, li rastrello,ne faccio piccoli mucchi e poi, ci corro dentro per sparpagliarli di nuovo. E' un giorno insipido, non sa nè di me, nè di te, nè di cane che scappa, dicono dalle mie parti, mi lascio guidare dagli eventi e dalle cose, che mi piaccia o no, che ne abbia voglia o no. Nessun programma di nulla, nemmeno per il fine settimana, forse ma sì chissà, qualcosa si farà ma  in questo momento l'unica cosa che mi riesce bene è non pensare, non faccio fatica, mi concentro su altre cose, da sistemare ne ho una tonnellata, penso che era da molto che non avevo una discussione accesa con qualcuno cui voglio bene, e che lo so che le mie idee restano quelle e le sue anche, questo non cambia le cose, mi è spiaciuto il modo, non mi sono riconosciuta e ho perso il controllo e sono qui a domandarmi perchè, credevo di essere più distaccata e diplomatica e ho dato il peggio di me, e che cretinata è mai discutere di queste cose che non è la sede, il momento, e che forse avremmo dovuto guardarci da fuori e dire Ma Cosa Stiamo Facendo e Dicendo ma chi lo sa, m'è presa secca, c'è presa secca a tutt'e due, e ci sono milioni di cose che ci uniscono e una sola che ci divide, dobbiamo proprio parlare di quella? e allora ma basta alla fine. Che giorno piatto è questo qua, riprendo il forcone e rigiro i pensieri, che si secchino un pò, che asciughino un pò, perchè ad essere inversa, inconcludente, acida e noiosa, oggi proprio non c'è ragione. 

1 commento:

Anonimo ha detto...

il problema non è discutere o perdere il controllo se poi ci si pente e si resta dispiaciuti con l'amaro in bocca per l'accaduto. è fisiologico in ogni rapporto. il tappo può saltare, può succedere per mille motivi e nessuno. una corsa sull'ottovolante, una bella shakerata su e giù, il panico, un po' di nausea e poi il sollievo di tornare a terra, apprezzando di essere così come siamo abituati a stare, per quanto banale, routinario e noioso possa essere. il problema è quando viene meno il rispetto per l'altro e le cose si dicono con cattiveria, per ferire, senza pentimento. allora sì. il colpo intenzionalmente ben assestato incrina il vaso e non c'è stucco o colla al mondo che possa farlo tornare come prima. rimarrà un vaso fragile e con una cicatrice.
ma mi vien da dire che non è questo il caso :-)
un abbraccio.
v.

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