05 novembre, 2010

Il maglione.

Ho voglia di un maglione. Che scoperta, non è una richiesta così straordinaria, come potrebbe essere questa, che peraltro ho già da un bel pò e mi sa che la voglia me la posso anche tenere, nel senso. Ho voglia di un maglione di quelli veri, non un golf, non un twin set, non uno scaldacuore, voglio proprio un maglione vero, di quelli che si dice, Ok, Metto Un Maglione e Scendo, quelli che ti abbracciano di un calore continuo, morbidi sì, ma strutturati, spessini, di quelli che si infilano con mestiere, e ognuno ha un modo diverso di infilarsi, o di togliersi, a seconda, prima le braccia o prima la testa? Di quelli che ai bambini dici, Fai Il Pugno con La Mano, e glielo infili, vedi? prima una manina, poi l'altra manina e che buffi quando invece imparavano a metterselo da soli, tutto un cercare, un annaspare, un metterselo al contrario, sghembo, la testa nella manica, il delirio. Ho voglia di un maglione semplice, magari fatto coi ferri dritti, classicissimo, con le trecce, forse blu, che nero, un maglione così, è troppo maschio, o forse bianco, ma non proprio candido, un crema acceso, ecco, un burro fresco, non candido, ma panna, non ho mai capito la differenza fra panna e crema e sì che nemmeno son daltonica, ma mi piace la definizione di alcuni, il mastice è quello che preferisco e quando non so definire un colore tra il marroncino, il grigio e  il tortora dico Mastice, che nessuno al mondo sa che colore sia esattamente, ma passo per una che ne sa e allora ok. E' un giorno non proprio dritto, pesante già dalle prime ore, non faticoso, è già venerdì, la settimana è passata come passa l'acqua fresca, in mezzo secondo e nemmeno me ne sono accorta, ma è un giorno così, nè liscio nè gassato, nè diavolo nè acquasanta. Sentirsi così non è una gran meraviglia, potresti fare di ogni e il suo contrario, potresti comprarti tre paia di scarpe o fare un'offerta in Duomo, potresti cucinare per ore o mangiare in piedi davanti al frigo. Il nulla, il tutto, l'universo in un bicchiere, perduta per sempre sulla strada del faro, smorfie di disgusto,   recite a soggetto, improvvisazione e nulla di fatto. Confusa altresì, è l'autunno, bellezza, è il niente del mondo, c'è da trovare una strada, un sortilegio, c'è da tirarsene fuori e pure in fretta, c'è da trovare l'antidoto il vaccino, isolare il batterio prima che sia troppo tardi e allora, sii cortese, fatti 'sto maglione, vola basso e schiva i sassi, che va bene così.

2 commenti:

Renata ha detto...

Cara Laura, mi hai letto nel pensiero! Stamattina sfogliando alcuni blog delle terre del Nord ho proprio pensato che potrei farmi un bel maglione, la lana è pronta da tempo immemore nel mio negozio personale ... e invece mia sorella mi ha chiesto se le faccio una borsa a trecce che ha visto su internet e proprio con quella lana!! Come dirle di no? Nel frattempo ho quasi finito una copertina all'uncinetto per Cuore di Maglia!! Un abbraccio affettuoso! Renata (Trento)

Gabriela ha detto...

E ciao!
Anche per me il color mastice è assolutamente un colore a sé stante, molto bello peraltro, così indefinito, sta bene con tutto!
I maglioni sono fantastici, specialmente per chi, come mi sembra di aver capito, come noi, abita un po' in campagna. Un jeans, o anche una gonna lunga, un po' ruvidetta ed un bel maglione, anche un filino lungo, caldo ed avvolgente, in un colore bellissimo, cosa c'è di meglio?
Nagli USA o nei paesi del nord Europa li portano di più che da noi, forse perchè sono popoli un po' più "rilassati", con meno fisime di marche e griffes.
Quando vedo i film americani mi capita spesso di vedere maglioni e cardigan fantastici, con maniche belle lunghe a coprire mezza mano, li adoro!
E poi, che dire? parti con questo maglione , noi, lo si vuole vedere!
Buona domenica

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