
Che silenzio c'è, questa mattina, in una cucina qualsiasi, in una casa qualsiasi sulla collina. Si scendono piano piano le scale, solo il ronzio della fontana del presepe, e il disordine caldo della sera prima davanti alla tv, una tazza per la camomilla, i regali scartati in ordine molto sparso sotto l'albero zen. Da sotto le scale, uno sposo assonnato e felice accoglierà con un abbraccio una sposa in pigiama, che lusso è stare in pigiama quanto si vuole, coi capelli arruffati, il sorriso stropicciato di chi avrebbe dormito ancora un pò, ma che si è alzato per non perdersi il silenzio della mattina. Si è apparecchiato con cura la sera prima, da sempre, oramai, si sparecchia la cena e si apparecchia la colazione, più natalizia, questa volta, i sottopiatti rossi, i biscotti preferiti accanto alle tazze di ciascuno, le vitamine, le arance, marmellate e cereali. Le vacanze di Natale hanno, in questa come in tutte le case, una specie di soffice magia, non è mica come le altre domeniche, questa qui, lo sanno tutti, e in viaggio certo non si può creare la stessa atmosfera. E' odore di casa. Di caffelatte e di mandarino. Di dormire quanto vuoi. Di bighellonare senza programmi di sorta, di chiacchierare sottovoce per non svegliare il resto della ciurma, non sentono mica ma chiacchierare sottovoce rende più intatta e morbida e protetta questa mattina di niente, che non è festa ma è come se. E poi vederli spuntare uno ad uno dalle scale, indovinarli dallo scalpiccio, questi figli scellerati e adorabili, questi fiori in vacanza, queste anime belle che non sai bene di quanto amore li ami, perchè è un amore che non si pesa, che non si conta nè misura, questi regali quotidiani di un Cielo che ogni tanto ti stupisci di quanto buono sia stato con te.