19 aprile, 2009
Fiori dentro.
17 aprile, 2009
Tema.

16 aprile, 2009
Spring Affair.

12 aprile, 2009
E siccome si vede Giannutri.

Si è lasciata la città un pò alla spicciolata, non se ne aveva voglia nemmeno un pò, ma ci si è detti che sì, in fondo andava bene così, si era già organizzato tutto, nonostante l'Amico Dei Gioielli si fosse infortunatissimo sugli sci, che peccato, però. Alla fine si è partiti davvero, un pò elettrici, come capita qualche volta, e l'A10 è stata teatro della litigata più litigiosa degli ultimi 10 anni, di quelle che fanno vibrare i vetri della macchina, come si litiga bene in macchina, però, le parole escono fuori come sibili, attutiti dall'abitacolo, e poi, vuoi mettere la scena, dici una cosa e guardi fuori, il guard rail, le erbacce, gli alberi, la campagna, le fabbriche, dica pure quel che vuole, io guardo fuori, la Princi ha l'iPod e non sente quasi,che parli pure, lui, e chissenefrega. Poi ci si rende conto che basta, ok, volevamo litigare, ok, abbiamo litigato secco, fine delle trasmissioni, va bene così. Ogni tanto, ci vuole. E' uno strano week end pasquale, che di pasquale ha proprio pochino, in realtà. Neppure l'uovo di cioccolata, ci mancava solo lui. Mare e mare, e ansia e ansia e tanta anche, possibile che non si riesca a staccarsi nemmeno qui, dai pensieri più tristi, dagli spaventi, dalle tragedie, dalle malinconie. Possibile? Sì, possibile. Ci si concentra sul mare, sulle previsioni del tempo, un pò di pioggerellina, ma a noi che c'importa, ce ne staremo rintanati da qualche parte, abbiamo libri e film da guardare e compiti da fare e cappellini da finire, adesso che abbiamo imparato il Magic Loop, ma chi ci ferma più? Così, si rientrerà tra qualche giorno, sperando di lasciare questa tristezza e questo male al petto e questa peso sul cuore, ormeggiato da qualche parte, dove prima eravamo noi, zavorrato e che scenda giù giù, fino accanto al relitto di quella nave romana che si è vista in fotografia, non fa freddo per fortuna, c'è un sole timido e sornione che un pò va e un pò viene, ma siccome si vede Giannutri, vuole dire che piove.
08 aprile, 2009
E' il caso di dirlo?

Thanks to Little Cotton Rabbits.
06 aprile, 2009
Il pigiama disegual.

04 aprile, 2009
Beata innocenza.
03 aprile, 2009
Venerdì.

31 marzo, 2009
La cura.
30 marzo, 2009
Piangi.
Piangi. Sono qui, di fronte a te, è un'immagine strana, tu seduto alla tua sedia che abbracci me, in piedi e statica, di marmo e di gesso, tu con la faccia affondata nel mio maglione, dentro alla mia pancia, abbandonato, che singhiozzi e piangi e mi stringi e piangi. Lacrime che si mescolano, le tue e le mie. Che cosa sono le tue lacrime figlio, che cosa sono per me se non punte di spillo conficcate nelle mani, schegge di vetro a trapassarmi il cuore, da parte a parte, lame affilate. Che lacrime sono, disperate e impossibili da asciugare, da cancellare, a dirti, dai, passa, non è niente. Non si può. E’ un grande dolore, per te, sterminato, figlio, e lo è per me, ma il mio fa fatica a contenere il tuo, dolore su dolore, lacrime su lacrime. Che dolore è il tuo, il vostro, di questo gruppo che è nato insieme, nelle case sulla collina, tutte in fila, i giardini ordinati, i ciliegi fioriti, i cespugli gialli, i lampioni. Insieme, a parlare fino a tardi sulle panchine, a far gridare i vicini, le moto, il pallone sul piazzale, gli schiamazzi dei vostri anni intatti e meravigliosi. Tu ora piangi, figlio, e io madre sono di gesso e d’argilla, e ti stringo a me a raccoglierti, potessi farti volare in alto e riprenderti come da piccolo, potessi cullarti cantando piano e toglierti via dagli occhi questa disperazione, scavare come nella sabbia, ripulirti il viso e l’anima da questo strazio e da questo struggimento che mi confonde. E’ un dolore più grande, il tuo, alla tua età ancora non si è abituati a farci i conti, è un dolore più impossibile, più grande del mondo, un dolore rabbioso e ingiusto al quale niente e nessuno può dare sollievo. Ma io ci sono, sono qui figlio, stretta a te, tu stretto a me, lacrime su lacrime, dolore su dolore.
29 marzo, 2009
Senza titolo.
Questo blog rimane zitto e incredulo. Le parole che scriverei qui fanno male ad uscire. E i pensieri che fai fanno male anche se restano lì, se non li trasformi in parole.
Resta poco.Due ragazzi morti stanotte, gli amici più cari di mio figlio grande, che ha passato la serata con loro e che all'andata era proprio su quell'auto.
La stessa che è finita fuori strada e li ha portati via.
E pensi e pensi, e non ti viene in mente niente e vedi tuo figlio disperato e non sai, non sai mai. Non sai.
Perchè si muore a vent'anni, nessuno lo sa.
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Odore di dicembre.
Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...

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La Casa in Collina, con tutti i suoi abitanti, era da sempre teatro di storie e leggende, di piccole e grandi tradizioni, qualcuna impara...
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Nasce nei muri Esplode di foglie tondeggianti e vellutate, belle alla vista e alle carezze. Nasce nei muri. Al sole, senza terra, ...