20 novembre, 2007

La Manu.



La telefonata è arrivata a metà mattina, quando la malinconia si era già un pò dissolta, ma non del tutto. Che grande, meravigliosa capacità hanno le persone che ti conoscono da sempre, di esserci proprio nel momento esatto in cui tu hai più bisogno di loro. Ci conosciamo da quarant'anni, forse da prima, se si pensa che appena nata mi hanno portato a vivere nella casa sotto la sua, e che lei aveva soltanto un anno. Abbiamo giocato con le bambole, ci siamo arrampicate sui cachi, preparato minestre di foglie, gerani e sabbia, giocato a rialzo e a parafulmine nel cortile, girato con la Graziella fino a consumare le ruote. Poi, a scuola con lo scuolabus giallo, che si chiamava pulmino, una specie di ibrido tra italiano e inglese. E poi, le superiori, in treno, a scrivere cose sui diari, a scappare quando arrivava il controllore, alle feste della scuola, ai capodanni. Lei c'era sempre. Anche a scrivermi lettere lunghissime quando ho cambiato città, lettere che ancora conserviamo, talmente belle che forse varrebbe la pena di pubblicare. Ha sposato il suo Amore in arancione vestita, in quel Municipio che era la nostra scuola media. E' una donna di un'intelligenza acuta e vivace, mi piace perchè usa parole desuete, come rorido e madido, per descrivere le sudate del suo figliolo, mi piace perchè si innamora ancora degli uomini degli spot come a 13 anni. Mi piace perchè parla della sua mamma con una tenerezza e una devozione e un amore così grande che fa commuovere, e io che penso che, se lo capisse, sarebbe così fiera e onorata di avere tanta figlia. Mi piace perchè mi fa morire dal ridere, quando racconta di quella casa orrenda che hanno costruito accanto alla sua, frutto, cito testualmente, "di un'indigestione di polenta e merluzzo di Alvaar Aalto". Mi piace perchè esclama Beata Vergine Del Carmelo!, perchè è buffa anche quando parla di tragedie, perchè è sensibile, sensitiva o forse mi vuole solo bene, e ha sentito che stamattina avevo bisogno di lei. E che forse, avrei avuto bisogno di arrampicarmi ancora sui cachi. Come se l'avessi fatto. Grazie, Manu.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi ritrovo in tutto quello che dici,come sempre quando leggo il tuo blog.
Ho un'amica con la A maiuscola,Piera.
Lei abita a Genova ma ci conosciamo da ben 40 anni. Ci siamo conosciute tramite i nonni che abitavano nel mio paese;lei veniva giù appena finite le scuole. Quante risate,quanti giochi abbiamo fatto insieme;quante confidenze che si fanno solo ad una amica e che non faresti mai ad altri,neppure sotto tortura.Poi il tempo passa e i nonni si sono trasferiti a Genova ma quel legame non si è mai sciolto.Mi ha fatto da testimone al matrimonio (e chi altre se no?)e per ogni cosa è sempre stata con me.Sono stata al suo fianco quando ha deciso di adottare un bambino e la sua gioia è stata la mia. Ci vediamo una volta l'anno e in quelle poche ore è come se il tempo si fosse fermato a 40 anni fa.
Un abbraccio.
Tiziana

Anonimo ha detto...

Son giorni di pioggia
un pò tristi , pensosi
ti senti ammaccata , non sai poi perchè
la nebbia non s'alza , ne' dentro ne' fuori
viviam di ricordi , perchè che altro c'è....
Le foto di pianti , di risa , di sogni
del tempo che passa , si sa va da sè....
Di passi ne hai fatti , ma quando ti volti
non devi stupirti.
Lo sai , come sempre, son qui dietro a te.
Manu.

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