09 luglio, 2009

Amore, in greco.

Giorni di qualche piccola preoccupazione, fra l'equipaggio sperso nel greco mar. Oggi, finalmente, allarmi rientrati tutti insieme. La meccanica del vascello, i telefoni che hanno ripreso a funzionare, interrotti solo e soltanto da un'incuria di un figliolo, echessaramai, che ha rischiato grosso, grossissimo, dacchè il Capitano è stato trattenuto dall'abbandonarlo proprio qui, a Milòs, sull'isola di Afrodite. Rincuoro e rassicuro la folta schiera di chi segue tale Straordinaria Avventura, e che lo fa col cuore, così come io col cuore la scrivo e la racconto, e anche la vivo, che bella storia, fortunata sì, mi avete detto, la sono, lo siamo, e raccogliamo questi momenti come sassolini, li mettiamo in un vaso e li teniamo lì, felici anche di condividerli, spezzarli a metà come si fa con i panini nei picnic, con le merende fra fratelli, con le fette di torta, è troppa, ne vuoi un pò? con le gomme Brooklyn quando ne avanza una sola, quelle a confetti no, non si può fare, ci proverò. Sono giorni di una lentezza meravigliosa, mai provata prima, non così. Si imparano cose, se ne scoprono altre, anche di se stessi, una specie di viaggio mica solo al di fuori, anche al di dentro, un pò. Si raccoglie quel che servirà per i giorni che verranno, si fa il pieno di questo biancoeblù, di questo origano venduto a mazzi dall'omino con la carriola, si fa il pieno anche di amore, perchè no, a carezzare teste e dare baci e stringere, e a salutare, anche, il Figliolo che riede dal Suo Biondo Amore, perchè la sua strada è quella lì. L'Amore, quello vero, muove le onde e il vento, e passa veloce sugli scogli e sulle spiagge e racconta le storie meravigliose di questa terra misteriosa e bellissima, di oracoli e déi, Itaca e ciclòpi, Apollo e Zeus. Io leggo ogni cosa, entro nelle chiese in punta di piedi per non far rumore, e ringrazio e penso a quanto belli sono questi giorni perfetti di una semplicità devastante, e mi piace da morire questo bizzarro equipaggio e questa vacanza che ho vinto dopo un inverno complicato che ho quasi dimenticato, e se mai tornerà sarò pronta, perchè avrò avuto questo mare e questa sabbia impertinente, e questo origano, anche, e questo Amore, che non so come si dice in greco ma so che è tutte queste cose messe insieme.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Meglio, meno male.
Felice che dimori laggiu', in quel mare cupo e muri abbaglianti, la tua serenita' ritrovata.
Mettila nella valigia del ritorno, sara' il dono piu' bello di questa vacanza
Anch'io sono fortunata: la mia e' radicata fra acque di cristallo e passeggiate sotto il ponente
a presto
B.

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...