07 ottobre, 2009

Pizzi e briciole.

Contro la malinconia. E' una giornata particolare questa qui, per me. I dolori, quelli grandi, quelli veri, non è che scompaiano col passare del tempo. Solo, ed è brutto a dirsi, un pò ti ci abitui, come una convivenza forzata, a dire, c'è, me lo tengo. A volte di più a volte di meno, ci sono giorni in cui nemmeno lo senti, altri invece che te lo trovi seduto lì, e fino a sera non và via, un ospite sgradito ma conosciuto, sai bene com'è fatto. E ogni anno è un anno in più, li conti, accidenti, ventinove, ventinove, è più di una vita, quanta ne è passata e passerà, ho avuto gli anni suoi quando è andato via, e spesso mi trovo ad immaginare come sarebbe stata la mia vita se quel giorno non fosse arrivato mai, dove sarei, che farei, se le cose che ho sarebbero uguali, e se e se. Non posso dire di essere triste, oggi, non è la parola giusta. Un pò vuota, forse, come senza corrente, come se rivivessi un pò quel giorno, come se avessi ancora la gonna blù a pieghe e quel nastrino, e allora, per darmi forza, ho iniziato subito una sciarpa leggerissima, di un color malva che adoro, è un filo sottile e un punto difficile, bisogna stare concentrati, non ho neppure tolto la tovaglia della colazione, e il gomitolo si è riempito di briciole, ma ho voluto la mia mente impegnata per un pò a contare, prima di cominciare una giornata così, coi fiori freschi e il camposanto, nel pomeriggio. E' un giorno come tanti, ce ne son stati ventinove da allora, e quel dolore è seduto lì, in cucina, con le briciole e il thè che si è raffreddato nella tazza con le ortensie, e quel pizzo leggero che devi stare concentrata e contare, e lo so fare, l'ho fatto mille volte di già, eppure, stamattina non mi viene.

6 commenti:

Gallinavecchia ha detto...

Ti abbraccio

Knitaly ha detto...

E' proprio così, restiamo figli sempre, anche se passa il tempo.

passionemaglia ha detto...

Tu 17 io 18 appena fatti (il suo stesso giorno) quando si ammalò e 18 e mezzo quando mi ha lasciato.
Sola. Perchè mamma ci aveva lasciato col mio fratellino appena nato quando di anni ne avevo solo 7
C'era la seconda moglie, che certo chiamavo mamma, ma non siamo mai state tanto unite, anche se poi quando lei ha avuto bisogno io ci sono stata lo stesso (per ben 10 anni è stata in casa con me e la mia famiglia, nonstante le "pedate" che abbiamo preso da lei in passato).
Per cui ti capisco più di quanto non creda. Con lui se ne sono andate la mia infanzia, le risate, la gioia e gli scherzi.
Li ho fortunatamente ritrovati con mio marito e ancor di più anni dopo, con le mie figlie.
Anche se anche io il giorno di Ferragosto preferisco girare come una trottola e fare cose impegnative e difficili, per non pensare. Poi mi raccolgo da sola in una chiesetta qualsiasi, non importa se cattolica, cristiana o ortodossa (una volta anche una moschea) e parliamo.
un abbraccio forte

Dreaming and running ha detto...

"Quel giorno", per me, è capitato quattri anni fa. E' arrivato improvviso, maligno e se l'è portato via per sempre, lasciando incapaci di capire noi, che ne eravamo sempre stati completamente dipendenti, mentre lui, invece, aveva ancora mille sogni in attesa di diventare realtà. E' stato il nostro generale e quando se ne è andato ha lasciato una truppa completamente allo sbando. Il mio rapporto con lui è stato molto spesso un confronto a volte anche a muso duro, per dimostrargli quanto valevo. Mi ha insegnato valori importanti e soprattutto l'onestà verso se stessi. Quanto fosse orgoglioso di me lo scopro ancora adesso, nelle parole di chi incontro sul lavoro che lo ha conosciuto allora. Ed ogni volta è come se lui mi appoggiasse la sua mano sulla guancia. I se e se albergano spesso nella mia mente, come nella tua. Stupendo post, grazie. Io non son capace a lavorare a maglia (^^), ma ti garantisco che un'ora, da solo sulla cima di quella montagna dove l'avevo portato allora, a guardare dritto in faccia il sole... Ciao papà.
D&R

Marigio ha detto...

Strano, anch'io oggi pensavo a mio padre, eppure non è nessuna ricorrenza, al lavoro guardavo alcuni bimbi con i nonni e pensavo che mio figlio questa fortuna non l'ha avuta.Mi sono chiesta come sarebbe stata la nostra vita se lui ci fosse ancora...mi manca tanto.
Un abbraccio.

Erre54 ha detto...

sono andata là, li ho visti e li ho salutati come sempre,ciao mamma , ciao papà ,sono vicini, , se ne sono andati via insieme a distanza di due mesi..e piu' passa il tempo e piu' mi accorgo di quanta compagnia ci facevamo senza accorgercene

ciao
Mr

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