28 dicembre, 2010

Ode al Cazzeggio Natalizio.

Nulla di blasfemo, per carità. Ma le vacanze di Natale, oltre ad essere state inventate per chiudere le scuole, per spendere una barbarità in scemenze, per prendersi la tosse, per fare l'insalata russa e per litigare con i cognati, esse esistono per darsi al cazzeggio. E, si badi benissimo, in misura maggiore delle vacanze estive. Le Christmas Holidays sono la fiera della coccola, dello stare in casa che fuori fa un freddo becco, a festeggiare  le nozze della coperta col divano, l'occasione per leggere e leggere, per fare un bel nulla, per stare così. Le vacanze natalizie si compongono da sempre di riti ben collaudati, sempre rispettati e giammai rinnegati, si sta così bene a non fare niente, poche commissioni in città, dove è un pò diversa anche l'aria, e poi si si dedica con grande professionalità al Grande Nulla. Devo aver già detto che coi ragazzi tutti a casa, questa casa, appunto, diventa una specie di campus, dove ognuno fa quel che gli va, se vuol dormire fino a tardissimo o alzarsi all'alba, se vuol far pranzo o colazione che spesso gli orari degli uni poco combaciano con gli orari degli altri, se vuol star fuori a dormire, basta che mi avvisi. Si osserva tutto da una diversa prospettiva e con una diversa logica, si è più tolleranti, tranquilli, non so. Si guardano film, ma nemmeno tanti in realtà, si sta delle mezz'ore a far le sceme su FB, si chiacchiera ore al telefono con Betta che ride e ride e che quasi mai l'ho sentita così, si fa la conta, quanti saremo a cena? pochissimi, meglio mi sento, improvviserò. In realtà la casa ha un aspetto strano, ho sigillato con una lamina di alluminio pressofuso la porta della lavanderia, in modo che mi si obnubili con discrezione quanto in essa contenuto da lavare e da stirare, siamo arrivati in 6 con 6 valigie 6, la lavatrice, povera creatura, fa quello che può, ma più di tanto, signora mia, non è che può mettersi pure a stirare e già che c'è ritirare tutto negli armadi giusti, operazione che detesto con tutta l'anima, il cuore e il sentimento. Così, non vedo. E mi balocco con i fatti miei, scrivo e leggo e faccio tardi, che domani, se voglio dormo pure fino alle 10, o gironzolerò in pigiama, guardando fuori e rabbrividendo, immaginando fuori che freddo che fa, cucinerò qualcosa che inventerò al momento, leggerò se voglio, knitterò se voglio, riderò delle battute dei miei figli, assisterò il Sovrano nelle sue imprese di maintenance, ma senza grande impegno, son cose da uomini,  io di 'ste cose elettriche non tocco niente. Così, in questa immensità di cose da fare e la sottile soddisfazione di non farle per nulla, in questa sottilissimo piacere di disubbidire a qualcuno, di non decidere, lassù, nella casa in collina, le luci delle stelline che illuminano la cucina buia e  il gatto che dorme dentro al cestino, fanno di questi giorni i miei preferiti in assoluto, non le feste vere ma i giorni di mezzo, non quelli segnati in rosso ma quelli normali, non le Comandate ma le Improvvisate, non Itaca ma il viaggio. E che m'importa della lavanderia.

3 commenti:

marzipan ha detto...

La mia lavanderia è uno sgabuzzino che ormai vive di vita propria: non aprite quella porta! Vorrei tanto tanto il cazzeggio natalizio ma devo lavorare e cara grazia se potrò stare a casa dopo la Befana. Invidddia.

Anonimo ha detto...

Domani mi consegnano una nuova lavatrice 7kg di capacità e la inaugurero' subito, prossimamente spero inventino un ferro da stiro telecomando o a motore!! Spero nel progresso ma x adesso stiro,stiro,stiro!!! L'amica delle perle

perec ha detto...

la deboscia, questa grande alleata...

Odore di dicembre.

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