
27 gennaio, 2009
Noi, si va.

26 gennaio, 2009
La fata Turchina.

25 gennaio, 2009
Il bottino.

Di ogni.
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23 gennaio, 2009
Popcorn e pettirossi.
22 gennaio, 2009
Io ringrazio.

21 gennaio, 2009
E dire che.

E dire che non era previsto. O meglio, sì, Cristiana ed io avevamo questo appuntamento da un pò, lo aspettavamo, e non sappiamo mai bene se siamo noi a trovare loro o loro a trovare noi, loro a mettersi sul nostro cammino. E dire che erano giorni che programmavo, il ghiaccio, la nebbia, speriamo che non nevichi, devo vedere la mia Amica del Mare, ma non del mare di adesso, di quello di prima, non la vedo da secoli, che bello sarà ritrovarla. E dire che sì, avevo voglia di un giorno così, di questa trasferta nella città che è stata la mia per tanto tempo e dove mi piace sempre tornare, un giro di shopping, mia mamma, le amiche mai perse. Clinica Universitaria del ospedale Sant'Anna di Torino, ho uno strano magone, è proprio qui che sono nati i miei due maschi, e questa scala me la ricordo bene, e quella scritta, e la vetrata invece, no che non c'era. E dire che questo Cuore di Maglia era nato così in sordina, sì, va bene, mi piacciono i bambini e mi piace fare a maglia, che male c'è a mettere insieme le due cose? E dire che ci hanno accolto così bene, e abbiamo lasciato anche qualche copertina già pronta e le scarpine da ballerina e quelle a topo, che alle dottoresse sono piaciute così tanto. E dire che credevo di essere coraggiosa, quando ci hanno detto, Volete Visitare la Terapia Intensiva? ho detto SìCertoComeNo. Poi. Mi sono infilata in quello scafandro verdino, chi mi scalfirà così protetta. Li ho visti. Sono entrata in un mondo di silenzio. Di bisbigli. Di penombra. Di sorrisi. Di occhi chiusi. Di tenerezza. Di respiri impercettibili. Di tubicini. Di culle termiche. Di lucine verdi. Di battiti amplificati. Di bambini. Di speranza. Di lotta. Di vita. Li guardavo. Manine minuscole, piedini da indovinare, boccucce disegnate da una bambina distratta, testoline nascoste, corpicini cortissimi, infagottati, accoccolati in un guscio morbido che li scalda, che li fa ricordare quello che hanno perso troppo presto, così ha detto l'infermiera. Li guardo. Cammino come in punta di piedi, una marziana in un mondo fantastico, di folletti, di bambini dormienti senza sonno, abbracciati da un amore che non si può dire, tanto è grande e sconfinato, amati anche da me, che non sono nessuno, che li vedo ora per la prima volta e già li amo di un amore tenero e improvviso, tutti. Li guardo. E so che farò, che faremo per loro una quantità di cuffiette e scarpine e copertine, che li faranno sentire così caldi e così amati, e daranno loro la forza di lottare, ancora e ancora, per crescere sani e forti, e grandi e andare a scuola, a giocare a pallone e guardare i cartoni alla Tv. E dire che non era previsto. E dire che non lo sapevo. E dire che credevo di essere così forte. E dire che adesso so per certo che questo Cuore di Maglia, no che non è nato per caso. Proprio no.
20 gennaio, 2009
19 gennaio, 2009
Dentro l'ostrica.

18 gennaio, 2009
Sunday dishcloths.
Pigra domenica.
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