06 marzo, 2007

Corri.


E veloce, anche. Corri, che il treno passa e l'autobus anche, corri che è tardi e non ce la farai ad arrivare in tempo. Corri, che la campanella suona, che il portone chiude. Sono giorni beati, di gemme sui rami, di viole, trovate per caso in mezzo alle foglie nel parco, è sempre una sorpresa trovare le viole. Da non cogliere, che è meglio, sono così belle lì dove stanno, non si trova mai un vasetto adatto per le viole. Ma tu, corri. Corri per fare tutte le cose che hai da fare, e anche quelle che vuoi fare, che vuoi leggere e sapere, e imparare, ancora e ancora, tanto che ti dici, ma quante cose ancora devo sapere. Corri, per prendere al volo le cose che vuoi, se stai fermo è facile che le cose ti pàssino sotto il naso. Corri, senza trafelarti, una corsa leggera, di quella che ti permette comunque di parlare a chi ti sta vicino, corri, da seduti le cose perdono di interesse, di forma e di colore, di entusiasmo e di bellezza. Corri, sarà più bello dopo, fermarsi e lasciarsi cadere di schianto, sull'erba, e guardare in sù. Per terra è umido, ancora, ma stiamo poco, a guardare questa sterminata distesa di celeste, le scie degli aerei che disegnano rotte, nitide o già sfuocate, e portano storie e misteri, da dove chissà, e dove chissà. Corri, è più facile, così. Un correre tranquillo e aggraziato, un correre scelto, non so, come a dire, sì certo, corro ma mi piace, non è che sono obbligata, mi piace e basta, così come mi piace prendermela comoda ogni tanto, ma è questo sole e questo tepore regalato, è primavera, di già, e mi piace fare le cose veloci e farne tante e tutte insieme, mi fa sentire che l'inverno ma cos'è, mi fa dire che è già chiaro al mattino presto e che bene si sta a stare in giro, i vestiti già leggeri e gli occhiali da sole. Corri. Per poi la sera radunare i pensieri e metterli in fila, saranno le cose di sempre, saranno le grane, saranno il quotidiano o lo straordinario, saranno il noioso o l'esaltante. Ma saranno tanti. E potrai sceglierli, stanca e felice, a quali dedicarti, perchè ne avrai un mucchio, se corri tanto hai più pensieri, hai più cose da cullare, e se ti concentri su una sola, rischi di perdere tempo a rattristarti o ad agitarti, e non va bene. Fai scorta di pensieri belli. Sceglierai loro. Da spolverare, tenere lì, o far volare, come le scie degli aerei. Da dove chissà e dove chissà.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi hai fatto ricordare di quando andavo nei campi per viole e margherite...Bellissimo..
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Sciura Pina ha detto...

Che bella questa corsa leggera leggera incontro al mondo!
Sembra una danza...
Sciura Pina

Erik, il Vikingo ha detto...

Diamante, per favore vai a vedere questo blog:
http://dielleemme.splinder.com/post/
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