13 marzo, 2006

Senza riga, per carità.


Dopo i miei esperimenti di cucina, dopo la mattinata già frenetica alle 9 quasi, dopo la maestralata che ieri ha spazzato via tutto, cartelloni, foglie secche, rami e griglie di legno precipitate sulle MIE rose inglesi, beh, stamattina mi sento che so, Elena Melik, la signora esperta in cosmetica che scriveva o scrive su Grazia, mi sembra. Donna di raffinato buon gusto. Io, da parte mia, provo. Il gloss, ben lo si sa, ha la sua bella importanza. Esso rimedia una mattina in cui hai una faccia slavatissima, i segni del cuscino, un bel color sogliola che certamente non ti dona. Esso risolve la mancanza di tempo a un trucco da corsa, qualora necessitasse per accompagnare a scuola i bambini. Ma, a giudicare da qual che vedo ogni tanto, eccome se necessita. Il vero must di questa simil primavera che scoppietta e non parte è il gloss col glitter. Trasparente o appena rosato, sia esso Chanel o Dior, o Guerlain, come il mio medesimo, n.01, di un bel colore lunare. E glitterato. Ma, implorò Ella in ginocchio, esso non vuole mai, mai, mai il contorno labbra. Donerebbe un effetto viale da scongiurare, una volgarità gratuita, che per nulla si confà. Indi, solo una passata, con la divina spugnetta a bastoncino.
Il resto, verrà da sè.

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