01 luglio, 2019

Lo sai.

L'ultima volta era con te.
È passato un pò di tempo, sono passate cose e persone. Non sei passata tu. Non sei passata più. I miei giorni di mare senza la certezza di te, di quel tuo pareo rosa a fiori che mi piaceva così tanto, di quella tua crema profumata e dei tuoi riccioli scomposti sotto la maschera, Ma Cosa Guarderai Lì Sotto, Boh. 
Ti penso.
Ed ogni cosa mi fa ricordare, un pò ridere, un pò piangere, un pò tutt'e due. 
Non imparerò mai la differenza fra scotte e drizze, ma ho imparato bene i venti, faccio dei nodi da manuale e sto zitta durante gli ormeggi.
Ed entrare in porto la sera, la preghiera pagano del ritorno, del silenzio, del sole del giorno, imprigionato sulla pelle con la crema e il sale. 
Entriamo Presto, dicevi, stare in porto ti piaceva, così come amavi il mare e l'avventura, di quella volta al Giglio che sono stata malissimo e tu volevi ad ogni costo andare a Giannutri con il mare forte. 
È da un pò che sei andata via, stamattina c'era un arcobaleno sul mio cuscino, lo so che non torni e adesso ho capito, ma le estati con te, con la tua famiglia e con te, sono state le più lucide della mia vita.

Da lì, da dove sei e guardi giù, e vedi il mare bello che vedo anch'io, e il cielo di un azzurro mai visto, da lì, sorridi ancora, sorridi a me, ridi ancora con me, lo so che non torni, mi accontento di quell'arcobaleno sul cuscino.
E so che lo sai.



Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...