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12 marzo, 2012

Frecciarossa e macarons.

Alla fine, rieccoci qua. Ci si è presa una piccola, piccolissima vacanza, si è preparata una valigia veloce, non era del tutto vacanza, e nemmeno lavoro, ma si sono messe insieme tante cose, viste tante persone, qualcuna mancata, qualcuna incontrata  per la prima volta, qualcun'altra rivista con gioia, a salutarsi un pò ballando come si faceva a scuola, perchè quando sei in giro con le tue Amiche Maiuscole, diciamocela tutta, un pò in gita ti ci senti davvero, libera, come dire, rilassata, anche se si è camminato un sacco e preso autobus e taxi e fatto foto e visto monumenti e negozi, e perfino un giro al Quirinale, e tutte quelle cose che fanno i turisti e lavorato anche un pochino, emozionatissima ma nemmeno tanto in uno studio televisivo, che roba però. Ogni vacanza che si rispetti inizia già dal viaggio, abbiamo invaso la carrozza del Milano Roma del venerdì mattina con i nostri sacchettini a fiorellini tutti uguali, tirato fuori ogni bendiddio dalle borse colorate, gomitoli e smalti e rossetti per darci un tono, e chiacchierato, chiacchierato e riso, e programmato e organizzato, noi parliamo forte, non so, il sottovoce non ci appartiene, siamo caciarone e casinare, che a salutare la Mirella al binario sul treno per Firenze abbiamo avuto addosso le occhiatacce di molti, ma a noi niente ci fa, alla fine. Abbiamo fatto le turiste e anche un pò le donne serie, abbiamo giocato alle signore in un locale magnifico al Colosseo, i piattini di ceramica e il thè fumante Marriage  Fréres, macarons delicatissimi e chiacchiere, perfino Marzipan mi ha raggiunto per un saluto, che sorpresa. Abbiamo avuto tre giorni splendidi, un venticello fresco e un cielo lucido, abbiamo conquistato Santi e Santi ha conquistato noi, ma questo lo sapevamo già e allora non vale. Ci siamo ritrovate insieme, noi, come qualche volta ci succede, mariti e figliolanze a casa, noi e basta, in fila per due, a scambiarci le collane e le spazzole e i vestiti, a ridere come sceme, a zonzo per una Roma sempre così speciale. Ora, lavatrici e stiraggi incombono su ciascuna di noi,   è una piccola tassa da pagare per essere state così bene, il canone per la beatitudine noi lo si paga sempre alla scadenza, da oggi in poi si farà un lunghissssssssimo bonifico per saldare tutto. Restano i biglietti della metro stropicciati nelle tasche, la conferma che insieme si sta proprio sempre così bene, e che il Frecciarossa Milano Roma mai ha avuto passeggeri più coreografici di noi. Me pare er minimo.

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...