Incredibile come la città cambi faccia a un certo punto e si prepari a vivere l'estate. Mi piace. Questo periodo dell'anno appena prima della fine delle scuole ha sempre un grande effetto su di me, sarà il profumo del tiglio al quale sono fin troppo sensibile e che adoro, sarà che tutto cambia un pochino aspetto, un tavolo nuovo sul terrazzo, i fiori, il mare, grande assente fra le voglie di quest'anno, chissà, mi verrà, ma fino ad ora, nulla. Ho voglia di questa città, della mia casa, di queste colline con le sagre e tanti amici, mi piacerebbe andare al fiume, magari in bici, e un compleanno più che speciale, da festeggiare come si conviene, come ancora non so, ma che sarà una sorpresa, fatta a me, per giunta, l'Illustrissimo non ama le feste a sorpresa e io non sono capace a farle, mi sgàmano subito. Ho voglia delle corse agli argini, ho voglia dei saldi di luglio che non riesco mai a beccare, non tanto per comprare cose, quanto per dire, Si Va a Caccia di Saldi? comprare o no, non è quello il punto. Ho voglia dei prati intorno casa, della vigna quest'anno troppo deserta e un pò diversa, l'erba alta e tutte le ciliegie lasciate lì a far banchettare gli uccellini e i miei figlioli, forti di un invito che non arriverà mai più, ma che tacitamente si rispetta tutti, pensando a lei. E poi le amarene, io vado matta per le amarene che sono invise a molti, semi sconosciute, parenti poverissime delle più nobili cugine ciliegie, famose solo per essere nel Cornetto Algida, quello che non vuole nessuno e che a fine stagione ti regalano un pò tutti perchè quello al cioccolato è finito da un pezzo e non si faranno altri ordini prima di staccare il frigo grande. Ho voglia della mia casa e delle cose che ho qui, ho voglia di certezze e di terraferma, ho voglia di vedere quei gerani parigini diventare foresta e le mie orchidee a fare tanti fiori, da controllare ogni mattina mentre si scalda il latte. Oggi, avrei comprato un barattolino di bolle di sapone, e mi sarei seduta su un panchina in centro a farne mille, a vedere che faccia avrebbe fatto la gente a vedermi lì, col pane e il latte nella busta a fiori, a far bolle di qua e di là, e a osservare dove andavano a finire, a vedere i bambini che li guardavano con sorpresa, nessuno più compra la bolle di sapone, chissà perchè. Se estate dev'essere, che sia. L'assetto estivo di un'anima semplice si vede da piccolissime cose. I vasi piantati di fresco, le candele alla citronella e un'irresistibile voglia di bolle di sapone. Da fare con mestiere, soffiando piano, per farne tante in una volta sola, constatare che non ce n'è mai nessuna uguale all'altra e guardare meravigliata dove vanno a finire.
ph. Robert Doisneau
ph. Robert Doisneau