Sono stata brava.
Ho fatto proprio bene,
Complimentoni a me.
A farmi catturare dalle luci e dall'agrifoglio, a tuffarmi, di testa proprio, dentro a questi bei giorni di cose belle, di piccole felicità, di contentezze spicciole, di centesimi di allegria, di belle sensazioni.
Sono momenti belli che raccolgo, che tengo lì, figurine di un album sgualcito ma meraviglioso, reso spesso dalla colla, ci mettevo tonnellate di Coccoina, io, nelle figurine, non tanto perchè servisse, quanto perchè mi piaceva l'odore.
Credo di essere stata un pò dipendente dalla Coccoina, ancora non sono chiare le tracce che ha lasciato in me, sniffare colla a 7 anni non è che sia una bella cosa per nessuno, però la Coccoina è così buona. Ancora la sniffo, ogni tanto, al supermercato.
Son ben strana, lo so.
Sono giorni che mi faccio un regalo al giorno, che parlo sgrammaticata ma che rendo l'idea, che mi fermo davanti al cancello di Palazzo Reale col naso all'insù a guardare la meraviglia che ho intorno, dentro, vicino non proprio vicino ma lì, e mi sento così bene che rido come una scema, da sola, a Torino.
Ho mille cose ancora da fare, la maglia con l'alce per il Figliolo Grande aspetta di essere supervisionata dall'Amica Afef, che mi farà un corso privato, così, al volo.
Mi meraviglio del mio stare, mi meraviglio delle cose che ho, mi meraviglio perfino di me.
Raccolgo i miei giorni belli e ne faccio una collezione, spero di completare presto un nuovo album, e un altro e un altro ancora, non chiedo poi molto, solo non sentirmi più pesi sul cuore, non avere gli occhi pesti, tristi e lontani, non sentirmi sempre come sul punto di andare in mille pezzi, di cadere giù, di scivolare fino in fondo a un burrone, di volare giù da una cascata improvvisa, che non ti aspetti, proprio lì dove prima c'era un lago placido.
Così è la mia attesa del Natale, il mio personalissimo Calendario dell'Avvento.
Ogni giorno, un regalo.
Oggi, un barattolino di Coccoina.
Ho tante cose, ancora, da incollare.