Stamattina non torno a casa.
non giro a destra, dopo la tange, come la chiamano i miei figli.Vado dritta.
Prendo l'autostrada.
E guido fino al mare.
Ci sarò in un'ora scarsa, e già al biiip del Telepass mi sentirò come libera, come già lì, non so.
Al mare, il mare è mosso.
E a me piace.
Ho passato ore a guardarlo dal molo di Varigotti, dai massi che non ci sono più, seduta lì con le gambe a penzoloni, a graffiarmi poi, per scendere giù.
Ci tornerei.
Oggi, domani, sempre.
Il mare mosso è per me l'energia, il cambiamento, le cose che si scompaginano per un pò, e tutto poi torna come prima, ma in quel momento, che magnifica esplosione di schiuma e di sssshhhh delle onde che sbattono sulla riva, e poi dolecmente tornano indietro, per tornare di nuovo, più forti di prima.
Il mare in tempesta, se visto da terra e col sole, ma cusgodisce in sè il segreto del mondo, e a lui posso affidare anche i miei, qualora ne avessi.
E chi non ne ha, alla fine.
Oggi, una matttina di sole lucido, di un'alba rosa, di un freddo appena appena, nemmeno tanto, ho ballato in macchina in ritardo verso la scuola con mia figlia, è stato un bel risveglio anche per lei, non mi va che vada a scuola assonnata e in ansia per gli esami e facciamo sempre un pò le sceme.
Più io che lei, stamattina. E Cindy Lauper era perfetta. Chissà cosa ho pensato l'omino del furgone, al semaforo.
E chemmimportammè.
Ho mille cose da fare e una bella sensazione. Hanno rubato l'inverno, la neve, il gelo, i vetri ghiacciati, i brividi e la tosse.
È una bugia, l'inverno quello vero arriverà ma io non ci voglio pensare, cercherò un muretto e mi metterò a contare le onde e a vedere quanta bellezza è stata preparata solo per me.
Per questo, guido fino al mare.