15 ottobre, 2008

Leggera.

Soffia e svolazza, trova un soldino, trova la strada in un lungo cammino, certo è difficile ma prova, coraggio, siamo in ottobre, mica di maggio. Gioca a sorridere, a farti un caffè, gioca a lasciare tutto com'è, salta la corda, fai quel che puoi, c'è qui una torta, una fetta la vuoi? Scaccia i pensieri al di là del giardino, butta le lacrime dentro al cestino, una risata ci vuole, lo sai, lo dici sempre e non lo fai mai. Certo che passa, è un attimo in fondo, passa col dito sul tuo mappamondo e trova un posto lontano che sai, socchiudi gli occhi e ti ci troverai. Calma, fanciulla, l'autunno è così, un giorno di no e un giorno di sì, se soffi più forte la nebbia andrà via, prova, fifona, vedrai che magia. Soffia svolazza e ricordati che, in fondo ciascuno fa tutto per sè, e tieni il tuo cuore un pò sciocco com'è, siamo in ottobre, ecco perchè.

13 ottobre, 2008

L'acchiappo.

Me ne è venuta voglia, diciamo. Di una cosa non troppo impegnativa, ove non si debba contare (già, come farò?), ove non si debba usare troppo il cervello già troppo impegnato per altri lidi, ove si sappia dove si comincia e non si conosca ancora il traguardo. Che cosa apparirà? come la Settimana Enigmistica, quella da colorare gli spazi coi puntini, ero una vera campionessa, da piccola, solo che premevo troppo con la biro e alla fine il foglio era tutto rovinato. Ma insomma, voilà il frutto domenicale, che va bene c'era il sole e qualche chiacchiera di fuori, coi Regi Vicini sul muretto, ma di allontanarsi troppo da casa non se ne aveva voglia, una specie di paura leggera, ma come, ancora? di già? La domenica in questa casa sa di questo, si è tutti qui, il Laureato senza Brunetta, il Giurisprudente senza Biondina, il Liceale pensieroso e la PrinciSorriso. Per quanto si può si sta tutti insieme, l'arrosto e le chiacchiere, la merenda, film demenziali e qualche libro, si sta insieme, insomma, che da domani tutti si esploderà verso la nuova settimana, le cose proprie, le scuole, le faccende, le questioni. Certo, non ci siamo fatti mancare una bella discussione a tavola, per fortuna senza lanci di suppellettili, e già che c'eravamo, un dito squarciato e sanguinolento, che ha implicato un viavai dalle scale, disinfettante, garze, cerotto, ghiaccio, mancava il bisturi e magari un càmice e potevano scambiarci per ER. In tutto ciò, la domenica è passata con accesa pigrizia e questa invenzione viola a piccoli petali, la coperta della nonna, quella dei pionieri, che finirà quando anche il viola sarà finito, che non ha misure e non ha schema, e che va avanti così, un petalo dopo l'altro, senza contare e senza immaginare, che mi è presa così, una domenica normale o quasi, che di uscire non ne avevo voglia e che avevo diffusa e leggera un'ansia morbida e persino famigliare, una paura discreta che fa ormai parte di me.

10 ottobre, 2008

Il gomitolo.


E' un autunno un pò così. Tiepido e gentile, spietato per certi versi, noioso a tratti e troppo complicato in altri. Noi quassù, nella casa in collina, ci si arrabatta, ci si prova a districare, a nuotare fuori, qualche volta si urla, si lanciano sedie di design contro qualche figliolo, si cerca di fronteggiare alla meno peggio, ci si prepara a che cosa non si sa, e si vive, tranquilli è una parola inadeguata, ma insomma. L'espressione la vita scorre non mi appartiene per niente. Qui la vita non scorre affatto, altro che fiume tranquillo, qui è tutto un susseguirsi di burrasche e buriane e maremoti e inondazioni, no che non scorre placida, forma cascate e onde anomale e tempeste perfette. Perciò ci si deve trovare, come ho avuto modo di dire in molte occasioni, un modo per salvarsi un pochino. Un gomitolo è la salvezza. Non mi estraneo, ma ci vado vicina. Mi si può parlare, rispondo anche, tranne quando devo contare e allora tutti che rispettano, come in una sorta di tempio, un silenzio un pò forzato, La Mamma Sta Contando, e invece magari, penso a tutt'altro. E' una piccolissima rivincita, un minuscolo inganno per dire, dai, lasciatemi stare per un pò, ho rassettato e fatto il pane e il sugo e la spesa, ho steso e raccolto e piegato e diviso, andata sù e giù dalla city un paio di volte, foderato libri e sentito poesie, lagnanze e discussioni, gestito lamentele e firmato verifiche e giustifiche e permessi e sistemato due armadi e trasportato piumoni e trapunte e riordinato, era ora, bikini e parei con un sospiro di mestizia. Adesso, basta. Ho un gomitolo qui, qualcosa ci farò, la tv mi annoia e non ho testa e concentrazione per leggere nulla, al momento. E' un filo sottile che mi porta dove voglio, basta che scelga, se al mare, da Tiffany o sul set di un bel film, non so mai bene se sono io a seguirlo o se è lui, il filo, che segue me. Ed è così bello inventare qualcosa, sia fuori che dentro, mi invento un viaggio a Parigi mentre faccio una mantella per la PrinciCheSuona, un giro da Harrod's e vien fuori una cuffietta, un capitolo del mio libro ed ecco due scarpine. A tutto il resto, penserò tra un pò. E poi, ci sono piccoli regali come questo, a farmi stare così bene. Tutto nasce da un gomitolo, da passione e inventiva,amore e fantasia. C'è tanto da fare e lo farò, ma adesso, lasciatemi qui col mio gomitolo, coi mie pensieri e le mie storie inventate, lasciatemi contare che se sbaglio devo disfare e disfare proprio non mi va.

09 ottobre, 2008

Ode al rossetto.

E mica quello rosellino, pastelloso, appena appena, che si vede e non si vede, e nemmeno il burrocacao, quello che ci si può mettere anche senza guardare. E neppure il gloss , quello coi brilli che ti metti al semaforo. No, no, intendo proprio il rossetto-rossetto, quello acceso, rosso, lo dice la parola medesima, rosso fuoco, rosso peccato, rosso Ferrari, rosso e basta. Acquistato ieri mattina, così, senza una ragione ben precisa, in una mattinata autunnale che prometteva così bene e che invece poi, ha persino pioggerellinato, che non si dice ma non importa. Un rossetto rosso passione, quindi, di quelli che anche la Monica Bellucci e scusate se è così poco. Da mettere in occasioni speciali, e perchè no, anche al super per la spesa grossa. L'importante è come lo porti, non lo diceva anche Coco? Così, ho annunciato via sms alla mia Amica delle Perle l'efferato delitto: Acquistato Rossetto Da Viale. In effetti proprio da viale non è, direi da centro massaggi, o da casa privata Citofonare Samanta, senza nemmeno l'h. Un rossetto rosso ci salverà. Dalla crisi finanziaria, dall'abbronzatura che va via, dall'umor nerissimo di questi primi giorni d'autunno pieno, e persino dall'isola dei Famosi. Dato con grazia, abbinato a un look pressochè monacale, total black, mi aiuti a dire, nessun tacco perlamordidio, ciglia spazzolate e poco altro. Tirerà sù, un color trota diffuso, quel noioso sternutire, il maglioncino che sa di armadio e nessuna voglia delle calze. Iscrivetevi testè presso l'amica saputella a un corso di RossettoRossissimo. Si passa lentamente, prima sotto e poi sopra, e dopo, e SOLO dopo, la matita per sistemarlo un pò. E' la Sorbona bellezza. Si sembrerà un pò più a posto, un pò più cool, un pò più in ordine, come diceva mia nonna, un pò più carine. Effetto BoccaDiRosa? E che sarà mai!

08 ottobre, 2008

...muovimi il sole.

E' una mattina arancione di foglie e un pò trasparente di brina ghiacciata, di azzurro nascosto da un velo di nuvole timidissime. Non fa nemmeno freddo, pensa un pò. Ho deciso che sarà una bella giornata, che non frignerò come una scolaretta, che non mi farò prendere dagli eventi, che mi sentirò bene, educata e rispettosa, compunta e a posto, dacchè ho in testa questa canzone, la canterò fino alla nausea, come faccio spesso, una frase o due per mille volte. Almeno, fino a quando avrò chiaro che diavolo vuol dire Muovimi Il Sole. Però, è una bella frase e allora va bene.




Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...