25 settembre, 2009

Stessa spiaggia, stesso mare.

Con le castagne, il ritorno del grigio, della lana e dei minestroni fumanti, arriva anche lui, Manualmente. Che anche quest'anno, come si dice, ci verrà belli presenti, nei secoli fedeli, perchè è un modo straordinario per far conoscere tutti i nostri progetti. Noi avremo colà il nostro bello stand di Cuore di Maglia. Dico noi perchè anche quest'anno, fra la delegazione di Milano, Torino e Alessandria saremo, come l'anno scorso, al mare sul pattino, la metà di mille. Venite quindi senza indugio, cercateci tra gli stand di ricami e feltri e ceramiche e fiori di stoffa e perline, quante perline lo scorso anno, e palle di Natale e molto altro. Noi avremo cuori dappertutto, ci saremo, Knitaly ed io in alta uniforme, per passare qualche tempo insieme. Perciò, per quest'anno, non cambiare eccetera.
Manualmente
dal 1 al 4 ottobre 2009
Torino Lingotto
Colà, vi si aspetta, e che ve lo dico a fare.

24 settembre, 2009

Meraviglia.

Il mio regalo dura ancora qualche giorno. Alla fine, dopo anni, credo che sia la prima, unica vacanza da sola, e dove sola intendo sola sola, non sola con. A volte mi sono trovata sola col mio Sposo, con la Princi, e prima ancora sola con i maschi piccolissimi: qui, sono io e basta. E mi beo di queste passeggiate nel bosco, sù sù, fino a vedere il mare dall'alto, e il porticciolo e le case. E di tutte le coccole che ho, la colazione in camera, che è un lusso vero e il guardare l'orologio alle 6 e dire, massì, dormo ancora un pochino, tanto nessuna sveglia mi sveglierà, tra poco. E' un regalo speciale, questo qui. Staccata dalla mia vita di sempre, che è così piena di Sposo e figlioli e casa e cose, e, diciamolo, nei mesi scorsi scossoni e notti insonni ce ne sono stati un bel pò, e allora sì che se ne sono accorti, mi sa che stavolta è la volta buona, mandiamola a riposarsi un pò, prima che scleri del tutto. Così, ecco che ho accolto questo regalo anticipato come ambrosia, e mi godo ogni istante, e ancora qualche giorno qui. A casa è tutto perfetto, si dice, si sentono anche loro un pò in vacanza dai miei urli, cucinano insieme, sparecchiano a turno, e da qui mi fanno una tenerezza infinita. Mi ricarico di coccole e massaggi e corbellerie e yoga e niente fare, faccio la maglia sulla panchina che guarda il mare, leggo, chiacchiero e sto in silenzio e penso e penso, ma i pensieri che ho sono d'oro e d'argento, soffici come nuvole, bellissimi e semplici, colorati di rosa e d'arancio come il tramonto che si vede dal bosco, se arrivi fin là.

21 settembre, 2009

Un regalo.

In anticipo di un pò sulla data del mio compleanno. Lo volevo da un pò. E adesso eccolo qui. In valigia, 3 libri, un lavoro a maglia e pochissimo altro. Perchè nient'altro mi servirà. Peccato il tempo schifido, ma sarò troppo impegnata a farmi pasticciare per avere il tempo di guardare fuori dalla finestra. Tornerò bell'e riposata, liscissima, come nuova. La Direzione ringrazia il Regio Isoscele Sommo Altissimo Profeta per cotanta benevolenza. E che adesso, con tutto l'amore e l'ossequio e la deferenza, giri lui come una trottola. Illustrissima e Regia, s'intende.

Non è più tempo.


Senti? Piove. E' da stanotte, da ieri sera, che mi sono addormentata di schianto, è stata una settimana lunga e faticosa, chissà come la stanchezza viene fuori sempre alla fine, quando ti fermi un pò, la domenica. Senti? Piove. E poi è stato un fine settimana un pò insolito, io e lei da sole, ho sempre così voglia di fare la figlia ogni tanto e la faccio così poco, così mai, che quasi mi dimentico di esserlo ancora, una figlia. Ho riscoperto gesti antichi ai quali non sono più abituata, il suo modo di girare quel suo ragù meraviglioso, che a me non verrà mai come il suo, eppure è uguale. Il suo sedersi sulla punta della sedia, il suo modo di legarsi il grembiule. Io non sono come lei, e questa lontananza di anni e chilometri non fa che accrescere la diversità, l'arrabbiarmi così tanto per certe cose che non comprendo, il suo schierarsi sempre e comunque da una parte sola, il suo non voler sapere quasi niente della vita che ho. Certo, mi manca, e anche se ho imparato negli anni a farne a meno, qualche volta mi verrebbe così voglia di sedermi con lei, e affidarle il mio destino, raccontarle le mille cose che mi girano nella testa, se ho paura o sono felice, o angosciata o entusiasta. Non è più tempo. Delle confidenze in bagno, della complicità che c'era, di quando al telefono la scambiavano per me. E rimane solo il tempo che passa, la consapevolezza di aver perso dei giorni preziosi, le porte sbattute in faccia, sulla mia, l'amarmi, certo, ma nascondendolo così bene che quasi non me ne accorgo. Ha perso tanto di me, della mia vita, dei miei figli e della mia storia, che pure ha inventato lei, e io non so se è colpa mia o colpa sua, e vorrei rimediare e cambiare tutto e ricominciare da capo, e ancora raccontarle e confidarmi, ma sarebbe un altro peso sui pesi che ha già, certo che non mi dimentico quanto ha sofferto, ma lo abbiamo fatto insieme e sembra non ricordarlo più, che il suo dolore era anche il mio, e allora che non si preoccupi per me, che per me mi preoccupo da sola, che alla fine una strada la trovo come sempre, e che a lei racconterò solo le cose che la fanno ridere, e quel che vuol sentire, perchè sono una donna fatta, ormai e ho imparato a non piagnucolare e che di consolarmi e difendermi e starmi vicina, forse non è più tempo.

19 settembre, 2009

Facce da knit.

Eccoci, alla fine. Raggiunte dalla delegazione torinese, con figliolanza al seguito, in un bel pomeriggio di sole, che ci ha permesso di stare bell'e apparecchiate di fuori, bell'e rilassate, belle, non c'è che dire. Diciamo che è stato un pomeriggio movimentato, per la scrivente. Figlioli chiusi fuori di casa, gatti da ritirare dal veterinario, l'Amica Milanese alla quale ho fatto da TomTom per arrivare fino a noi, la coperta fedifraga che non mi veniva manco a piangerci cinese. Insomma, un bel momento. Nessuno si è fatto scalfire dalla mia agitazione, emmenomale, abbiamo fatto progetti, ammirato estasiate i lavori di tutte le altre Primissime della Classe. E io, io sono quella dell'ultimo banco, quella che non gli viene più il Magic Loop, quella che la Zimmerman la odia, quella che si imbelìna (si può dire?) con segnapunti e affini, quella che avrebbe bisgono di un minimo di ripasso prima di affrontare un lungo inverno di knittaggio, quelle che sono tutte più brave di me, quella che non ha ancora provato a fare la Baby Surprise Jacket e invece le altre galline, dall'Amica delle Perle, a quella delle Provette, a Biancaneve stessa, la fanno sbadigliando davanti alla tv dicendo pure Uff, che noia. Senza contare i veri pezzi unici di Clarissa in Fuga, che dice che dalle parti sue, negli USA, va di moda così, e noi lì, a mascella scesa, a chiederci, invidiosissime, ma come diavolo si farà. E' stato uno splendido pomeriggio, che si è concluso a notte fonda, ore 22,35, con la pizza al volo e chiacchiere aggiunte. Bello. Peccato per chi non c'era, ma intanto, le iscrizioni sono già aperte per il prossimo. Ho un piano: mi dimenticherò i ferri a casa e farò finta di nulla. Perchè io, quasi quasi, quelle brave brave non le faccio più amiche. Così imparano.

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...