13 agosto, 2010

Anche se.

Anche se quest'anno niente isole greche.
Anche se quest'anno Amaranta se ne sta buona buona in porto, a farsi bellissima, pronta per il prossimo viaggio, da qualche parte nel mondo.
Anche se quest'anno è mare stanziale e non vagabondo e selvaggio.
Beh, io sono qui. A pagina 28.
Che nostalgia, però.

12 agosto, 2010

Il CiliegiaScialle. E le ViolaVitamine.

La sciocca estate del duemiladieci, chissamai perchè sciocca, poi, verrà ricordata per una serie di faccende e questioni. Prima fra tutte la mia totale dedizione, la mia entrata nel tunnel, il mio disturbo ossessivo compulsivo nel fare scialli di ogni foggia, colore, filato e dimensione. A dirla tutta, ho messo sù un discreto commercio. Questi cosi piacciono, eccome se piacciono, sono antichi eppur nuovissimi, e danno un che di mistero anche al più banale degli abbigli. Trasformano infatti un jeans blasonato + maglietta di Zara in un look vincente e super glamour. Robe da intenditori. L'ultimo nato nella Casa sul Mare è questo qui, purissimo cotone color ciliegia matura, bello e semplice, da fare ad occhi chiusi o quasi. Spererei di poterlo tenere per me. Anche perchè, esso, lo scialle, è dello stesso colore delle mie vitamine, quelle che mi ha prescritto il mio Amico Farmacista dell'Isola. Esse, infatti, contrariamente a tutte le vitamine che ho sempre preso in vita mia, gialline, bianchine, arancionine e trasparenti, esse, dicevo, sono viola. VIOLA! VIO-LA!!!! O meglio, color del CiliegiaScialle. E soddisfatta son'io di tale, inaspettata coincidenza. Che sciocca estate, quella del duemiladieci. Ogni scusa è buona per farsi una carezza, di cotone o vitamine, color delle ciliegie mature.

10 agosto, 2010

Di quanto cielo.

Cadranno stasera. Ne sono cadute già ieri, una gigantesca e una più piccola, le uniche che ho visto. Gli altri un sacco, io due soltanto. Sarà che mi stufo subito di stare lì col naso per aria, immobile, e se guardo di qua cade di là e viceversa.  Quanto nero del cielo, quanto buio e quanta luce tutta insieme. Un cielo a a schiacciarmi, ad avvolgermi e sollevarmi, a sotterrarmi e pestarmi, fino a non farmi respirare, a farmi volare in alto, ballerina delle stelle, girandola di luce o nero lenzuolo a bendarmi gli occhi. Il cielo che parla e non ascolta, il cielo lucido che ti rincuora e ti accarezza, nel tuo disperare, nel tuo essere sempre come in tensione, come sulle punte, come, non eri una ballerina? Non so ballare questa danza di luce, non so nemmeno legarmi le scarpette, ci vogliono nastri d'argento e una polverina che fa volare e rende leggeri e trasparenti e tu e la tua gonna di voile, cucita con i raggi della luna e gli aghi d'oro della corte del Re. Balla, balla con le stelle che cadono, attenta a non cadere anche tu, affèrrale per la coda e fatti trascinare, chissà dove cadono, chissà dove vanno e da dove vengono, stelle di mille anni fa, solo loro sanno di quanta luce son fatte, di quanti desideri e promesse, di quanti occhi e mani e abbracci e vieni più vicino. Tu balla e balla insieme a loro, ballerina che inciampi e cadi, la treccia sfatta e il vestito strappato, balla come sai, ballerina del buio e della luce, del cielo che un pò piange e un pò ride, dei puntini brillanti nel blu, improvvise, scie luminose, di un colore che non sai, lacrime del cielo, di quanto amore mai, di quanta luce mai, di quanto cielo mai avrà bisogno questo cuore per imparare a contare le stelle.

09 agosto, 2010

Scialla e Smeralda.

E' verde smeraldo. E' morbidissimo. E' brillantissimo. Fatto in questi giorni di mare e di mare e di spiaggia raramente e piscina ogni tanto e sole sempre sole, tanto sole, che oggi è andato via, però. Scirocco, si dice. Ci aspettano giorni non magnifici, ma a me questo tempo qui non è mica che mi dispiaccia, certo che no. Verde speranza, verde bosco, verde fogliame, verde verdissimo, verde purissimo, chi di verde si veste eccetera. Sforno scialli a una velocità che fa spavento, li faccio per inerzia, un pò li copio e un pò li invento. Li faccio e li metto lì, li faccio e li metto la sera in terrazza, in paese, al mercatino della sera che ha le stesse collanine da sempre, gli stessi anelli di conchiglia, gli stessi bracciali di cuoio intrecciato. Li metto a colazione, sulla camicia da notte, perchè a quell'ora il giardiniere, che Dio lo benedica,  passa di qua e mica mi voglio mostrare discinta e scollacciata, ben mi copro, talebana e osservante, timorata e pudìca.  Questo ho sostenuto a mia discolpa con il mio Sposo, che però ha osservato: Ma Se è Pieno di Buchi! Vero è ben. In realtà, ultimamente  il Giardiniere passa e ripassa dalla mia porticina, anche se  l'irrigazione funziona benissimo. Si vede che lo Scialle Smeraldo c'ha il suo perchè, il suo percome e pure il suo bel quantunque. Per non parlare del cionondimeno. Ma devo studiare uno schema senza buchi. Il mio Sposo, chi lo sente, se no.

07 agosto, 2010

Ode al Cetriolino Solitario.

Pigre mattine nella casa davanti al mare. Sole a picco e cielo blù, confusione un pò dovunque, che agosto sarebbe se no. La bellezza è che si può scegliere, se il caos o il nulla, se la spiaggia affollata o il lussuoso silenzio del patio inondato di sole e di profumo di limone. In mattine così, ci si  può dedicare senza indugio a qualche piccola, piccolissima faccenda domestica, che so, stendere una lavatrice che non si stirerà, nemmeno sotto tortura, il lavaggio velocissimo di un pavimento e uno soltanto, un'occhiata al frigorifero per vedere che cosa manca, in previsione di una spesa da caserma programmata per non so quando. Ed è lì, nel frigorifero, che è avvenuta stamani la beffarda scoperta. Ora. Nella gestione di questa scombinatissima e meravigliosa combriccola di Sposo, Figlioli, Compagni di Merende, Amiche di Scuola e Passavo Di Qua, mi avvalgo non già di uno stuolo di domestici in livrea e crestina, ma degli abitanti stessi della Casa Davanti al Mare. Che sono, eccezion fatta per il Capitano, fanciulli o poco più. Che sparecchiano sì, una task force di tutto rispetto, ma che lo fanno di fretta, il richiamo delle rocce è troppo forte, c'è la festa in spiaggia fino al mattino, devo trovarmi in piazzetta fra mezz'ora, stasera, stelle a secchi dalla piscina. Così è. E così capita che stìpino tutto alla rinfusa, velocissimamente. E' questa la triste storia del Cetriolino Sottaceto, dimenticato mesto e solingo nel suo vaso deserto, quando tutti i suoi compagni erano già stati divorati all'aperitivo. Lui galleggiava quieto, nel suo liquido asprigno, e si domandava il perchè e il percome di tanto silenzio, di tanta solitudine. Sono gli scellerati abitanti di questa casa, caro il mio bel Cetriolino, che rassettano senza guardare, che fan tutto al volo, di fretta e di furia, pur di scappare presto a vivere le fresche sere di quest'estate pasticciata e meravigliosa. Non ti angustiare perciò, se ti trovi solo nel tuo barattolo e perdona questi figli sciagurati. E perdona anche la scrivente, fossi per caso io l'autrice di tale scempio. Anche io sparecchio di fretta per aver più tempo per guardare il cielo e le stelle, per camminare fino in fondo alla strada nel buio più buio, per sentire il profumo del mare e il rumore del vento fra i cespugli. L'estate pasticciata e meravigliosa sembra  inizi ora, anche per me. 

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...