03 marzo, 2012

Mezzo Limone.

Ci sono lucidità peggiori dei peggiori accecamenti. E' una di quelle frasi che uno legge una sola volta nella vita e per la vita se la ricorda. Ci ho messo un pò a capirla, ma alla fine ok. La mia lucidità di ieri, è stata la pulizia del frigorifero. Ora. Non è che pulire il frigorifero sia in sè e per sè un'impresa difficile. In un frigorifero normale, forse no. Ma considerata la densità degli abitanti di questa casa, se tanto mi dà tanto, so che non verrò tacciata di fighismo se dico, con una certa cognizione di causa, che il frigorifero anzi, i frigoriferi della mia cucina hanno più o meno le dimensioni di una cabina telefonica, dove si stava schiacciate in due col sacchettino dei gettoni per telefonare all'amato di turno, anni 15 più o meno, anno 1978 d.c.Ieri, come dicevo, ho dato una rassettata al frigorifero. Esso conosce stagioni alterne. In condizioni normali e/o in vista di cene e feste è strapieno di cartocci e barattoli e incarti e contenitori e buste di prosciutto e uova e sacchetti di insalata e verdure scelte, formaggi ben disposti, buste di mozzarelle e vasetti di yogurt tutti in bell'ordine. Vengono i giorni in cui le derrate vengono velocemente consumate e non sostituite, considerato il fatto che l'Addetta Spesa in questa casa sono io e io soltanto, e che se io per puro caso non mi reco all'Esselunga, credo che i miei famigliari possano andare avanti settimane a crackers e maionese. Ci sono giorni in cui il mio frigorifero dà uno spettacolo di sè veramente triste alla vista, non già il tripudio di colori che è solitamente. Ma c'è una cosa che non manca mai. Il Mezzo Limone. La questione va esaminata. Ieri ho rinvenuto nel mio frigorifero una quantità invereconda di Mezzi Limoni, sparsi un pò dovunque, nella celletta delle uova, accanto al sedano, nella cassetta delle arance, perfino camuffato dentro uno scodellino della ricotta riciclato. In tutto 6. E non è vero affatto che 6 mezzi limoni facciano 3 limoni. Non uno che combaciasse con l'altro, giuro. Resta da capire: a) che fine abbiano fatto gli altri mezzi limoni. b) perchemmai uno debba tagliare in due un limone e dimenticarsi dell'altra metà. c) nel momento in cui serva mezzo limone perchè non utilizzare un mezzo già esistente invece di crearne un altro. So che gran parte della colpa è mia, e, a parte qualche thè nel pomeriggio e qualche dopocena particolarmente pesante, sono io a mettere limoni sul pesce, a grattuggiarne la scorza nella torta e via così. Ci sono lucidità peggiori dei peggiori accecamenti. Avrei preferito vivere nell'ignoranza e non giungere alla conclusione di essere una creatrice di Mezzi Limoni. 
Ma sapendo che 6 mezzi limoni non fanno 3 limoni interi, beh, una certezza ce l'ho. E son soddisfazioni.

01 marzo, 2012

Marzo ne sa.

 
Ne sa, e ne sa tante. Perchè la luce di mattina è già diversa, ed è diverso svegliarsi con le luce chiara, è in quei cinque secondi che decidi come sarà il giorno che viene e se fuori vedi chiaro e sole e azzurro, il più è già fatto. Marzo ne sa, perchè ti permette di uscire finalmente leggerina, le calze ormai sono da tempo arrotolate alla rinfusa nel cassetto che si chiude male, pieno di cose com'è, io non riesco a tenere in ordine il cassetto delle calze, io non riesco a tenere in ordine nessun cassetto, io non riesco a tenere in ordine un bel niente, ecco, questa è la verità. Marzo arriva col suo carico di cose belle e luminose, si pensa già ai fiori da piantare quest'anno, se comprare altre rose, stamattina si guardava critici il pratino, provato dall'inverno, la siepe disordinata e i rami spezzati e lo si è immaginato già fiorito, già a posto, l'erba nuova, le gemme, magari già i fiori, le ortensie ancora verdi  e le erbe aromatiche piantate di fresco.Succederà presto, si farà colazione in terrazza qualche domenica, si parlerà pianissimo perchè le finestre dei figlioli sono proprio sopra le nostre teste, magari si avrà un quotidiano, che fa proprio domenica mattina perchè di solito i giornali si leggono on line ogni mattina, ma è molto più bello sfogliarli, in pigiama, nel sole. Marzo ne sa, si riprenderà a correre agli argini, con calma, la mattina presto, ci si incontrerà sul corso e ci si fermerà in qualche bar, il caffè delle 11 riprende ad essere un rito cui non si rinuncia, sancisce con precisione l'arrivo dei giorni tiepidi, di quelle piccole cose che ti fanno sentire bene, che lasciano i sentimenti più semplici scivolar fuori da strati di sciarpe e scialli, col freddo si fa fatica anche a parlare, si cammina svelto per scaldarsi un pò, e basta un pò di sole a farti rallentare, fermarsi un attimo a guardare una vetrina, a chiacchierare dieci minuti a un tavolino, a fare le cose che ti mettono in pace. Marzo racconta storie lievi e leggere, di fiori e di segreti, di giardini addormentati che si rianimano con le sue carezze tiepide, di vestitini colorati e di smalti accesi, perfino anelli impossibili comprati per pochi euro che si danno arie da gioielli della corona. Sorridersi allo specchio, scendere le scale saltellando e cantando piano è buona norma per iniziare in armonia un bel giorno nuovo. Succede sempre così, se è un giorno di marzo.

28 febbraio, 2012

La Strada del Mare.

La Strada del Mare non è lontano da casa. Forse perchè è il mare, a non essere lontano da me. Il Mare Vicino, che non è il Mare dell'Isola, ma è quello che appare così, dietro una curva, improvvisamente il mare.
Non la conosco abbastanza questa città, ma la amo senza saperla, indovinandola,  senza impararne i nomi delle vie,  non so, mi affascina come mi affascinano tutte le città che hanno un porto, dove si stende ai balconi, dove apri la finestra ed eccolo lì, tutto quel blù, le barche, il profumo, il vento, la salsedine, dove i fiori arrivano molto prima che da me, dove quando da me c'è la nebbia qui c'è un sole che spacca, dove mi meraviglio ogni volta delle case belle che ha, della storia che ha, degli orti arrampicati, gli alberi di mimosa, i numeri rossi, le palme.

Ecco, io Genova non la so, ma ieri la strada del mare ieri mi ha portato fin qui, me e il mio passo di pianura.
Nel corso della vita si incontrano mille persone, di più? di meno? non saprei.
Ma quelle che incontro alla fine della Strada del Mare, quelle che la Strada del Mare porta fino a me, chi lo sa, le amo da subito, di un bene speciale.

La Strada del Mare porta al Basilico, al sorriso che ti aspettavi, alla scoperta che le persone raramente sono diverse da come te le immaginavi.
Grazie Anna, per quel tuo abbraccio di ieri.




27 febbraio, 2012

Voglia d'azzurro.

Beh, si fa presto a dire azzurro. Non mi ha mai fatto impazzire, l'azzurro, ad essere sincera. Non che non mi piacesse, ma se dovessi trovare qualcosa nel mio armadio di azzurro farei fatica. Però, ho sempre comprato ghiaccioli all'anice, quelli che nel frigo dei bar sono sempre al fondo della scatola, quelli che il barista deve ravanare per ore (do you know ravanare?) e ti guarda di sbieco, Ma Come, Non Andava Bene Menta o Fragola?
A pensarci bene, stamattina ho guardato fuori e mi è venuta voglia d'azzurro, una maglia, un vestitino leggero, di una parete, perfino, di scarpe, beh di quelle ne ho voglia sempre, di mare, anche di quello. 
E che strano, mi son detta, da quand'è che ti pace l'azzurro. 
Poi, ho capito.
Azzurro non è un colore, è una condizione, uno stato d'animo, un modo di essere. Come Stai? Azzurra, Grazie. Forse non si dice, anzi, non si dice di sicuro, ma è un bel dire. Azzurro è la calma e la pace, il mare quando è azzurro è uno spettacolo che dà una carezza all'anima, e non è vero che il mare è sempre azzurro, qualche volta è verde e qualche volta è viola e nero e anche grigio. Azzurro è il cuore quando si sente a posto, quando se ne sta bello sciallo e non batte troppo veloce, e non sembra che si fermi da un momento all'altro, e non rimane lì, imbambolato sotto al maglione, ma quasi balla e ti fa compagnia, non come quelle volte che cammini e vorresti trovare un cestino per buttarcelo, il tuo cuore.
Azzurra è la mattina di oggi, di quelle mattine che ci faresti la firma, sembra tutto in ordine e pulito, la neve sporca si è quasi sciolta tutta, è uno spettacolo irriverente, a vederla a piccoli mucchi dove ancora il sole non è arrivato, quasi ci si dimentica di tutto quel candore e di quel soffice e di quel bel paesaggio che c'era.
Azzurra, sì, mi piace pensare che sarà una giornata azzurra, semplice, forse farò una torta, non ho coloranti azzurri ma fa niente, magari vado a comprarli, però c'ho questi, e vanno bene uguale, un pò d'azzurro c'è lo stesso.
Che sia per tutti un bell'azzurro cielo, un bell'azzurro mare, un bell'azzurro vento, che il vento non ha colore ma glielo si può dare a piacer nostro, che si abbia da oggi una scatola di pastelli speciali, per fare azzurre le cose nere e grigie, che ce ne sono state tante, è stato un inverno lungo e faticoso per tutti, ma l'album è finito, ne abbiamo iniziato un altro stamattina, a quadretti, per fare meglio i disegni e per colorare bene, senza uscire dai bordi, con la punta appena fatta, azzurro, ovvio.
A chi mi chiede come sto, oggi risponderò Azzurra, Grazie. La primavera duemiladodici comincia così.

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...