14 novembre, 2012

...bright clothes for winter....


...e fuori, il vento.

La casa è silenziosa. E' un silenzio che fa fin troppo rumore, per me, oggi che nemmeno la Princi è rientrata, ha la sua lezione di coro e le sue amiche, e niente da studiare e allora ha vinto un pomeriggio in città. Così, qui c'è silenzio. Ho uno strano rapporto col silenzio, a volte lo amo, a volte lo rifuggo, non saprei nemmeno dire cosa mi fa oggi, se mi piace oppure no, se mi dia troppo tempo per pensare o se la giusta calma, la giusta pace. Non so. Oggi non è un giorno semplice per la mia famiglia, e allora si cerca di non pensare o di pensare alle cose belle, ai risvolti positivi, di trovarne, almeno, cercare e cercare come si fa nei cassetti, o nella sabbia, cerca, cerca, alla fine qualcosa di bello lo si trova sempre. Ho portato questo silenzio a fare un giro in collina, a vedere se gli faceva bene, e se diventava un silenzio bello di cui bearsi, da farsi tenere compagnia o se restava un silenzio ostile, pesante, di quelli da schiacciare con la musica forte, a volte, perfino il ronzio della lavastoviglie fa miracoli, col silenzio. Il silenzio di fuori non è uguale al silenzio di dentro. Il silenzio di fuori ha il rumore del vento, un vento autunnale freddo e seducente, che ti porta i profumi dell'erba schiacciata e del mare lontano, che ti passa addosso e ti porta via i pensieri, appena appena, e se qualcuno rimane impigliato basta scuotere un pò la testa per non pensarne più nessuno. Fuori fa freddo, dentro ci si prepara all'autunno, non quello romantico delle foglie gialle e rosse, non quello che ti fa l'anima più bella, piuttosto quello del buio, della pioggia battente, dei giorni troppo corti e senza fine. Ai giorni difficili non ci si può fare nulla, se non sperare che pàssino e che lo facciano in fretta e che nessuno si faccia male nel frattempo. E nel frattempo preparare qualcosa di caldo, mettere una bella tovaglia per quando tutti rientreranno a casa e provare a sorridere, a profumare la casa con quel profumo di buono, a tirar fuori le tazze rosse che piacciono tanto a tutti. Il silenzio è diventato più caldo, c'è un gatto bianco che dorme acciambellato su una sciarpa preziosa, non lo disturberò. Ho cercato nel silenzio e ho trovato qualche risposta, mi sono fatta una carezza e detta Passerà. La stessa carezza che farò al mio Sposo, stasera, quando torna. Starà in silenzio. Ma il silenzio, se sentito in due, è un'altra cosa.

13 novembre, 2012

Ode alla Candeggina.

A me, l'odore della candeggina MI piace assai. Ma non quella profumata, no, quella è roba per dilettanti. A me piace l'odore della candeggina quella pura, quella che ha sempre lo stesso odore da sempre, quella che quando la senti dici Uh, Che Odore di Candeggina. Ecco, quella lì. La candeggina è alleata assoluta di chi vuol prendersi cura della propria magione, un pò per vero, un pò per scherzo. Nel senso che, negli ultimi tempi, diciamo che si occupano di pulizie e rigoverni vari anche le donne che non è che siano proprio portate, diciamolo, che non è che facciano del bucato o del ragù la loro ragione di vita, diciamolo. e diciamolo forte. Esistono infatti svariati tipi di casalinghe, ribattezzate con stile Massaie Moderne da un noto blog che diventerà il Verbo assoluto di chi passa qualche ora, non di più a sistemare casa. Ci sono casalinghe Dedite, Casalinghe Eventuali, Casalinghe Per Finta. La Scrivente si posiziona esattamente fra le Eventuali e quelle Per Finta. Ma la Candeggina, beh, la candeggina signora mia la fa proprio da padrona. Avete una macchia che non va via? Un ospite sbadato ha rovesciato un Brunello di Montalcino sulla tovaglia di bisso che si mette solo a Natale? Il figliolo ha disegnato coi pennarelli da qualche parte? Niente, nientissima paura. La Candeggina, regina indiscussa di ogni focolare domestico, vi correrà tosto in aiuto, cancellando ogni traccia e lasciando sulle vostre mani candide un bell'aroma da lavandaia, così intrigante, così torbida, mi aiuti a dire, in quale fantasia erotica maschile non è presente una lavandaia? Rossella, cheddici? Ad ogni buon conto non è che son tutte rose e fiori. La Candeggina và usata con attenzione, ci va mestiere per per far tornar candidi i calzettoni da calcio dei figlioli. Devo fare pubblica ammenda dicendo che pur adorandola, non c'h mestiere nell'utilizzarla. Molti dei miei capi infatti, dai jeans a quei pantaloni Kaki che adoravo, sono bollati a vita da macchioline candide, scolorite, uno schizzo di candeggina e rovinati per sempre, nemmeno il più potente dei coloranti vince su Sua Altezza Imperiale la Candeggina. Disperescion? Macchè. Si continuano ad utilizzare i capi "rovinati" come se niente fosse, come se fosse uno degli ultimi diktat del Pret-a-Porter, signora cara, nel duemiladodici la macchia incontra, fa finto trasandato, fa Figlio dei Fiori. e che nessuno scopra il vostro segreto. La macchia di candeggina fa Casalinga Distratta, altro che storie. Distratta sì, ma molto, molto chic.

...e già che ci siete, venerdì 23 novembre, fate un salto allo Spazio ArcLinea di Milano, verso le 19.
Mi riconoscerete. Sono quella coi pantaloni kaki macchiati di candeggina.

12 novembre, 2012

Le mattine che non so.

Ci sono mattine che so e mattine che non so. Questa qui non la so. Non l'ho studiata, non l'ho imparata, non la so. Non so nemmeno da che parte cominciare, da quale parte stare, da quale stanza prendere a piegare, riporre, mettere a lavare, rifare il letto. Rifare il letto per me, qualche volta è una perdita di tempo. Stamattina non so nemmeno quello. Vien male a fare tutto, stamattina. A guardare fuori, a guardar dentro, a leggere le notizie. E' una di quelle mattine fatte apposta per non fare niente, per mettersi lì e decidere, allora, vediamo, ma con calma, vediamo cosa posso farne di una mattina così. E invece non è che si possa, alle mattine che non si sanno meglio non dare troppa confidenza, bisogna prenderle per il verso giusto, con un minimo di energica autorità, se no prendono il sopravvento e tu ti ritrovi a pasticciare tutto il tempo senza peraltro concludere un bel niente. Le mattine che non sai càpitano quando meno te le aspetti, quando hai tremila cose da fare e ti senti male ad elencarle tutte, quando l'unica cosa di cui avresti veramente voglia sarebbe rimanere così, a finire il caffelatte constatando che ogni giorno le foglie di fuori hanno un colore diverso. E l'unica cosa che avresti voglia di sistemare sarebbero i gomitoli, che ti è venuta l'idea di metterli in un vaso di vetro così sii vedono da fuori, hanno dei colori così belli che è un peccato nasconderli nelle scatole. Invece. Invece non si può bellezza, e forse nemmeno si deve, le mattine che non sai non te la faranno passare liscia e ti si rivolteranno contro, in qualche modo, perciò meglio agire, meglio smetterla con quel caffelatte e quello sguardo vacuo e svogliato fuori dalla finestra, orsù dunque, il mondo gira da un bel pò, comincia a chiederti davvero se sia meglio iniziare da qui o da là, ma inizia, coraggio, è l'unico modo, fatti un pieno di vitamine e buonavoglia, di buoni propositi e spruzzini e via! I gomitoli li sistemerai poi, non è male l'idea del vaso, forse ci sono ancora rose da mettere sul tavolo  quando avrai finito, sono ancora così belle ed è un peccato lasciarle fuori, è una mattina che non sai e che non ne hai voglia di sapere, ma come tutte le cose, le strade, le poesie e le tabelline anche le mattine che non sai, alla fine, si imparano.

11 novembre, 2012

La Tournée.

Sono stata in giro.
Sono stata parecchio in giro.
Sono partita con una valigia e sono tornata con due. 
Ma la seconda non l'ho riempita di scarpe e vestiti ma di lana e MiniBody per bambini piccolissimi, che mi hanno confezionato a Firenze.
Sono stata in giro per una Firenze scura, semideserto il centro, non per questo meno affascinante e romantico.
Due ospedali e un congresso e poi Bologna, un pò di corsa ma caotica e bellissima, come sempre.

Si torna, ora.
A casa, un clima di sciallaggio totale, una specie di rivoluzione silenziosa, Sei Andata Via? bene, Noi Qui Ci Siamo Organizzati Comunque.
Inizia domani una settimana di brutto tempo, si dice, di pioggia battente, ma come, ancora?, mentre iniziano a  vedersi i primi allestimenti natalizi che dànno la nausea, ogni anno un pò prima.
A sistemar le cose ci penso domani, a disfare la valigia, pure.
Oggi, noiosissima e beata domenica, mi godo il nulla e penso.
Per domani, c'è tempo.


Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...