10 aprile, 2014

Giorni da prato.

Che bei giorni questi qua.
sembra maggio, forse giugno, luglio no, a luglio mancano 81 giorni, giorno più, giorno meno.
Sono bei giorni di grandi cose piccolissime,di piccole cose enormi, quanto mi piace giocare con le parole, con le maiuscole, con i superlativi assoluti.

Sono giorni di soddisfazioni, di attesa, di grande lavoro che nemmeno si sente, dove si alterna un giro di Folletto, a una spesa, a un'altro ritocco alla preparazione del Camp.
Che è dopodomani.

Sono giorni di bello, di sole, giorni dove il solo desiderio possibile è stare in un prato, coricati a guardare in sù, o a gambe incrociate a chiacchierare, Ti Racconto Che.

Che belli i prati di questa stagione lucente, che meraviglia perfetta di verde e fiorellini e margheritine e fiorellini gialli insignificanti che diventano soffioni da soffiare via e anche questo è uno spettacolo, se ci pensi bene, come la caduta dei fiori del tiglio, per esempio.
Soffiare un soffione è una roba da nulla, ma seguire la traiettoria di ogni fiorellino, indovinarne la strada, registrare con precisione assoluta l'esatto istante in cui  lui, il Soffione, diventa da palla morbida di lanugine biancastra a un festival di spore tutt'intorno, a un delirio di puntini e infiorescenze buffe, sembrano palme, alberini misteriosi, non lo vedi?

Soffiare un soffione seduta in un prato è esercizio  magico, si fa soltanto quando tutto il resto del tuo mondo ha il suo posto esatto e fermo, quando tutte le cose sono allineate, forse non troppo in ordine, ma non fa niente.
Lo Spettacolo del Soffione Soffiato è qualcosa cui non voglio rinunciare in questi giorni che tutto è così stranamente silenzioso eppure canta, stranamente bello eppure così in disordine, stranamente lucido eppure non diverso da sempre.

Il Soffione era un fiore.
Forse, è proprio questo il suo segreto.

07 aprile, 2014

Un incantevole aprile.


Comincia così.
Un aprile di cose belle e belle cose, di fiori e profumi nuovi, di domeniche che si apparecchia per mille, da quanto non succedeva, non da molto in realtà, ma ieri si è ufficialmente inaugurata la stagione Bed & Breakfast lassù, nella Casa in Collina. 
Ma anche quella del Pranzo della Domenica, Quanti Siete? per sapere se a tavola devo mettere i bicchieri del servizio intero o quelli spaiati, e quale tovaglia, e quanti bicchierini riciclati con le margherite dentro e i fiori del ciliegio e un rametto di lillà ancora chiuso. E il Regio Rosmarino, fiorito anche lui.

Aprile dà il meglio di sè nella settimana che precede il Camp, come prima di un matrimonio, come prima di una festa bellissima che hai preparato nei dettagli, dove tutti hanno messo del loro meglio, e allora non può che essere una meraviglia, e la sarà.

L'energia di questi giorni sarà il polline e i fiori, saranno pensieri scacciati a forza lontanissimo, forse si è imparata la lezione, e si fa esercizio di serenità e bellezza, le cose vanno comunque a modo loro, mai affrettarsi, mai preoccuparsi, ma per una che mescola l'ansia già a colazione è compito difficilissimo e lezione ostica. Vedremo.

La sensazione di questa mattina è quella di uscire a correre nei campi, fra i trattori e l'armonia, o comprare un mazzolino di quelle vecchie cartoline col bordo ondulato, mia nonna le scriveva anche per gli auguri di Pasqua e insieme sceglievamo quelle più carine, con uova e fiorellini, con conigli e pulcini, chissà se ne trovo ancora.

Ne scriverei un sacco, alle persone che vorrei che avessero giorni belli come questi miei, giorni che non hanno niente di speciale eppure sono così straordinari, così assolutamente imperdibili, così semplicemente perfetti che è difficile da spiegare.

Aprile è un mese strano. Può piovere a secchiate o regalarti giorni puri come questi qui, da vivere al meglio e anche di più, semplicemente, senza troppe menate inutili,  i pensieri che schiacciano sono sigillati in un baule in fondo al mare, sarà un incantevole aprile, di quelli da ricordare, controllare la cassetta della lettere, magari, vi arriva una cartolina.


04 aprile, 2014

Rain & Tulips.

Il cielo promette pioggia.
Ma anche la pioggia ha il suo perché, qualche volta. Sono giorni di grandi lavori, di cose belle, altre meno, altre di più, e sono la maggior parte, e alla fine, la scatola delle cose brutte è talmente piccina che nemmeno vale la pena di prenderla in considerazione.
La mia casa è disseminata di colori e tulipani e sacchettini trasparenti, quelli dei biscotti e nastri a quadretti e fogli e appunti volanti. Mi appunto sempre le cose, salvo poi smarrire i bigliettini, e raramente mi scordo di qualcosa, si vede che la mia mania di scrivere basta da sola a farmele ricordare, le cose.
Promette pioggia.

Ci sono mattine che ti svegli male perché hai dormito poco, perché la civetta del tiglio non la smetteva di dire la sua, una volta mi spaventava, adesso invece mi piace.
E poi, ci sono mattine che sì hai dormito pochissimo, ma invece ti svegli già scema e ridi di niente, a colazione, e ti inventi perfino che il pino del Prato di Là si muoveva a ritmo della musica, Mamma Sei Fuori, già di prima mattina è un gran complimento.

Promette pioggia.

E oggi non mi importa. Ho un appuntamento con una distesa dei miei fiori preferiti insieme agli anemoni e al lillà, mi aspettano migliaia di tulipani e cose belle e forse il freddo e la pioggia sottile di aprile, basta che non sia un temporale che proprio non mi serve, la pioggia di aprile è profumata e sa di buono, sarò in mezzo ai fiori, perciò sono contenta e già scema di prima mattina, ho mille cosa da fare e le faccio una per volta, anche la fatica più fatica è più leggera se canti un pochino, pianissimo, come a non voler rompere un incantesimo, come a camminare sulle margherite del pratino, pianissimo per non rovinarle, oggi sono nel mood dei  fiori, c’è qualcosa di più bello? Promette pioggia, faccia pure.


Da domani e fino al 1 maggio, Messer Tulipano, Castello di Pralormo.
Special guest Cuore di Maglia.
Due meraviglie in una.

01 aprile, 2014

Ciao Ciliegio.

Ogni volta è una sorpresa.
Si sa che il ciliegio fiorisce, lo fa ogni anno, che scoperta, è aprile, fiorisce tutto intorno e per ultimo tocca a lui, dove sta la meraviglia.
Eppure.
Eppure la fioritura del ciliegio di casa, quello del pratino, quello che fa rosa tutto intorno nella sua maestosa sofficità, è sempre accolta con un oooohhh si stupore da tutti gli abitanti della Casa in Collina.
Da tempo si sorvegliava, per essere certi di non perdere nemmeno un petalo, per avere, segretamente, il privilegio di essere i primi ad informare gli altri Hai Visto il Ciliegio?

La mattina inizia presto di questa stagione, non ci si vuole privre di nessuno spettacolo al mondo, l'alba proprio davanti al naso, quella che non ti devi spostare per vederla, alzi gli occhi e e l'hai lì, davanti, che bello è passare dal caffelatte al sole, in un istante.

Da stamattina, la scenografia della colazione si è arricchita di un particolare regale, di una nuvola soffice che diventerà rigogliosissima in pochi giorni, e lì rimarrà fino alla prima pioggia o al primo vento rabbioso che la scuoterà  ricoprendo il pratino di un tappeto di petali color meraviglia.

Ma ancora non è tempo.
Non voglio grane quest'oggi.
Non voglio menate, deliri, malinconie e magoni.
Non voglio nulla.
Solo i petali del ciliegio, la quiete accesa di questa casa, il bel sentire, le cose piane, il silenzio, anche.

Voglio ubriacarmi del rosa di questi petali, guardarli e guardarli finchè non mi faranno male gli occhi e credo mai, da quanto li amo.
Voglio immaginarmi un profumo per loro, non ne hanno nessuno, il ciliegio non profuma, ma cosa dici, in effetti è vero, ma se non ce l'hanno non importa, ne inventerò uno e farò finta di sentirlo.
Voglio un giorno normale, voglio che il rosa del ciliegio colori anche i miei pensieri, i miei passi verso dove, la mia strada. 

Verrà la pioggia fra non molto e con lei il vento stupido che spazzerà via i petali preziosi e tutto il rosa e allora questo splendore sarà un tappeto di petali tutt'intorno, ne arriverà qualcuno anche vicino alla porta, è già successo, e allora fiorisci ciliegio, fiorisci in fretta e non aver paura, dal vento non posso difenderti ma da tutto il resto sì, vengo ad abbracciarti e facciamo una festa, e se arriverà la pioggia raccoglierò i petali uno ad uno, in qualche modo mi ci farò una corona e mi nominerò, da sola, Regina del Ciliegio.
Suona bene.


28 marzo, 2014

Il Vaso delle Biglie.


Conservava il suo vaso di biglie colorate nel ripiano più in vista della cucina.
Una passione da sempre, le biglie di vetro.

Ogni tanto però, ci voleva una rimescolata, andavano controllate, riviste una ad una, forse,anche spolverate. Una volta, aveva anche provato a dare un giro di lavastoviglie.

Certo, v'era modo e modo.
Si potevano accarezzare con un panno morbido, con tenerezza quasi, magari con quel piumino da polvere che giaceva in un armadietto e che faceva tanto Desperate Housewife.
Oppure, si potevano sciacquare con l'acqua gelata, di malagrazia, di fretta, le biglie sono forti sì ma non amano essere bistrattate, certo, a chi piacerebbe?

Le biglie del vaso erano una delle cose che aveva al mondo più care.
Quel giorno, aveva preso il vaso distrattamente, molte erano scivolate fuori, qualcuna aveva perfino rischiato di rompersi.
Alla fine, però, era riuscita a recuperarle tutte, carponi sul pavimento, sotto i mobili e dietro alle sedie, le aveva sciacquate con grazia e sapone Marsiglia, asciugate con un panno candido, rimesse nel vaso, riposte fra le cose al mondo più care, nel ripiano più in vista della cucina.



Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...