Ho bisogno di uno bravo.
Uno bravo a interpretare i sogni.
Sogno cose strane.
Tremende certe volte.
bellissime altre.
E spesso, il mare.
Quasi sempre. E mai calmo.
Lo sogno in tempesta, come quella volta al Giglio, che mai più sono stata peggio di così, in mezzo al mare, intendo. Lo sogno con le nuvole, coi fulmini orizzontali, con le onde più grandi di me e io che voglio gridare e non ci riesco.
E poi, lo sogno da terra, da una balaustra che guarda giù, e si vede la ferrovia, e io che aspetto e aspetto, e cerco di leggere il nome del paese e non ci riesco, e pioviggina finissimo, e poi mi guardo le mani e sono azzurre, come se il cielo mi fosse piovuto sulle mani.
Che strana cosa sono, i sogni.
Metti insieme cose e situazioni della vita reale, un compagno di scuola che non vedi da secoli, gente famosa, che magari ti sposi pure, è successo qualche sera fa, che ridere.
Metti insieme cose e situazioni della vita reale, un compagno di scuola che non vedi da secoli, gente famosa, che magari ti sposi pure, è successo qualche sera fa, che ridere.
Io me li ricordo i sogni, anni fa qualcuno deve avermi detto che era belo segnarli su un quaderno appena sveglia, perchè se non te li ricordi è una delusione, Ho Sognato Ma Non So Cosa, ho sognato ma non mi ricordo.
Io, invece, mi ricordo sempre.
I sogni forse sono la parte di noi che nascondiamo di più, quella che ci fa capire delle cose, per quanto ingarbugliati e strani siano, portano sempre un fondo di verità, qualcosa che si colleghi alla vita vera. O forse proprio no.
Sogno il mare perchè lo amo.
Sogno il mare perchè ne ho voglia, perchè mi guarisce dai pensieri pesanti e dalla malinconia. E mi ricorda cose bellissime, giorni bellissimi, e persone che non ho più. Forse, è proprio per questo che lo sogno così tanto, perchè mi illudo di ritrovarle.
Così, raccolgo i miei sogni, li scrivo fitti su un quaderno, e lo tengo lì. Non lo rileggo mai, forse non è ancora il momento, scrivo tante di quelle cose che non legge nessuno e che tengo per me, scrivere e leggere sono una terapia, forse lo è anche sognare il mare.
E forse, la tempesta che vedo è quella che si ha dentro, ognuno di noi ha una tempesta nel cuore, che gli piaccia o no, che la senta o no, le tempeste sono quelle che poi fanno il cielo più bello e il mare più calmo, liscio e di velluto, con le ondine leggere che fanno ssssshhhhhhh appena appena, non quelle rabbiose che si infrangono sugli scogli e sono forza e bellezza, come quelle di Capo Testa che da terra sono uno spettacolo di energia che non ha uguali al mondo.
Forse, la mia energia la prendo proprio da lì, dalle onde che sogno le notti che qui c'è il vento e metto insieme il vento vero con le onde finte, e non so più bene se sono su quella balaustra a guardare giù o se sono nel mio letto, e comunque, chiudo gli occhi forte perchè non vorrei svegliarmi mai, perchè il sogno svanisce, le onde che hai solo immaginato vanno via e il vento vero ha solo scompaginato l'aiuola delle rose che adesso è tutto un tappeto di petali color pesca e rosa, e arancio e lilla.
Spero che il mio sogno sia rimasto sotto il mio cuscino.
Stasera, forse lo sognerò di nuovo.
Chissà.
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