Nessuno le scrive più, oramai.
Se proprio vuol far sapere a qualcuno che lo pensi da un luogo di villeggiatura, meglio una foto del tramonto, o una granita, o un'immagine di te sul materassino. Arrivano subito e senza troppa poesia.
Ma a me, le cartoline piacciono sempre.
Mi fermo spesso a guardarle, qualche volta le compro anche, ma non le spedisco. Pensa alla faccia di chi riceve una cartolina, adesso.
Eppure, ne ho sempre scritte tantissime, e ricevute, ultimamente, qualcuna, dalla mia amica Renata, per esempio. Le ho conservate tutte.
Da ragazzina, passavo l'intera estate a Varigotti, in Liguria.
A una settimana dalla partenza, appena dopo aver finito i compiti delle vacanze, c'era, per mio fratello, mio cugino Maurizio e me, il Momento Cartoline.
Una noia mortale.
Ci si doveva ricordare del vicino di casa, della maestra, delle zie, della nonna...
Ma Cosa Le Scrivo Che La Vedo fra Poco?
Scrivi Che ti Diverti.
E poi tutti quei codici postali, mio nonno aveva un libriccino con tutti gli indirizzi possibili, ma non saprà mai che spesso, anzichè andarle a spedire alla buca rossa in vico Mendaro vicino al'Evelina, passavo prima dalla spiaggia a vedere chi c'era, e magari mi fermavo pure per il bagno o per giocare a pallavolo o chiacchierare. Le cartoline? Riportate a casa e consegnate a mano.
Mi piacciono le cartoline e i loro espositori.
Quelli che girano, più di quelli fissi.
Mi piaceva farli girare, e trovare quella più adatta, sempre col sole, e senza scritte, spesso ci scrivevo un poema dietro e mio nonno mi diceva di stare molto attenta, che il postino avrebbe letto tutto, allora cercavo di scrivere cose belle e in bella scrittura. Che scema.
L'espositore dell cartoline gira e gira. Lentamente se vuoi scegliere. Più forte se non sai che fare.
E càpita che, a farlo girare troppo, prenda una velocità supersonica, incontrollata, e giri e giri come una giostra immaginaria. E con la velocità, le cartoline scivolano fuori dai loro spazi, i tramonti, le spiagge, le barche, le luci, e SalutiDa vanno ovunque, sottili come sono e il vento le trascina, e le porta lontano, nei posti più impensati, e vanno e vanno e tu non riesci più a controllarle, e non sai più dove sono, e anche se le cerchi non le troverai e non potrai più metterle al loro posto, nell'espositore che gira.
Ormai, sono andate in giro per il mondo.
Così come certi amori, non sai più dove si sono cacciate.
Così come certe parole, che hai fatto uscire e disseminato per il marciapiede, sotto alle macchine, financo in cima alle palme di Vico Mendaro, non riesci a recuperarle per metterle al loro posto.
E arriverà l'inverno e le troverà, l'estate e le ritroverà, ingiallite dal sole, scolorite dalla pioggia, ma saranno sempre lì, sparse.
Scrivevo sempre Tanti Cari Saluti e Tanti Baci.
Chissà dove sono andati i baci che ho scritto sulle cartoline.
Chissà dove vanno le cartoline che spedisci nel mondo.
Restano sempre
Come certi amori, come certe parole.
1 commento:
E anche le lettere scritte a mano, sono meravigliose oggi come allora. Dimostrazione sufficiente di quanto non possano fare i vari social. E sia
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