20 agosto, 2006

Perle fra i pinoli.

Non che le ami, questo no. Le trovo un pò inutili, distratte, sempre indaffarate, le scopro sempre in luoghi non consoni, come dire, sbagliano sempre il dove e il come. Ma non le elimino. Diciamo che pur non andandone pazza, ci convivo. Stamattina, grande sorpresa nel patio di casa. Loro, le formiche, avevano lavorato alacremente per tutta la notte, saccheggiando senza troppi complimenti il mucchietto di pinoli che mia figlia e i suoi amici avevano raccolto nel noioso pomeriggio di ieri. E li andavano stipando, con quel loro modo compulsivo di andare sù e giù e di ubbidire a non so chi, nella loro tana allestita giust'appunto nel posto più fresco del patio, proprio lì, a due passi dalla lampada marocchina. Ma, ad un più attento esame, quale non fu il mio stupore nel notare che, svista o buon gusto, avevano anche raccolto, insieme ai pinoli, una perlina, scivolata chissà quando e chissà a chi. Troppi misteri e troppe incertezze in questo nuovo caso da dipanare, in giornate dove non succede nulla o quasi, e già l'osservare un formicaio è di per sè una grande avventura. Ma una cosa è certamente da fare. Avvisare Rue Cambon, al civico 21. Le formiche vestono Chanel. Distratte? Non direi proprio.

19 agosto, 2006

Strani poteri.

Si aggiunga. E va bene che uno si trova in un ameno luogo di villeggiatura, e che l'inverno è lungo, e che oramai fra qualche settimana, gulp, toccherà rientrare anche a me e che, alla luce dei fatti, ogni giornata diciamo sprecata in stupidi battibecchi da telefilm di quart'ordine, è, lo dice la parola, sprecata. Fatto sta ed è, che comunque, ogni tanto una bella sfuriatina così su due piedi, male non fa al collaudatissimo menage familiare. E non parlo di urla ai figlioli, che sono, signora mia all'ordine del giorno, quanto una bella, sana, costruttiva, peraltro rara, litigata con il proprio consorte. Sei stata tu, non è vero, sei stata tu, chi io? ma come ti permetti e altre zuccherose frasettine di questo tipo, trasformeranno un noioso pomeriggio in un set di soap opera. Non gradevole. Ma c'è scirocco, fa caldo, è pienissimo di gente e tutto diventa più difficile anche sull'Isola. Che fare? La brillante idea che mi è venuta lì per lì è stata quella di recarmi che so, in visita all'Asinara, che dista circa 2 ore e mezza di cammino da qui, in condizioni normali, figuriamoci con le code ferragostane. Sarei reentrata dopodomani, mi sa. Mi sono quindi ricordata di un antico adagio, e se non esiste fa lo stesso, lo invento io sul momento. Sei nervosa? Lava i bagni. Armata di guanti in gomma color ciclamino, mooooolto cool, una spugnetta in tinta, per forza di cose, e l'immancabile Candeggina. Non so, forse dovrei andare a ritroso nel mio inconscio con una di quelle tecniche che vanno tanto di moda, per capire come mai a me l'odore di candeggina, calma. Una specie di Xanax da annusare. Forse un ritorno alle origini, ma quel profumo di buono mi piace. Chi mi conosce sa che sono sensibilissima agli odori e che non sono ancora uscita dal tunnel della Coccoina. Ma sono pronta a proporre la Candeggina come terapia di coppia. Calma i bollenti spiriti, gli improperi che sono lì lì per uscire e che non sta bene, azzera il nervosismo. E poi, il bagno risplende, lucido e impeccabile, che è un amore. Il che non è affatto poco.

17 agosto, 2006

Da non perdere.


Finito di leggere da mezz'ora. Bello. Bellissimo. Mi ha intenerito e commosso, anche se ho dovuto tornare indietro più di una volta per capire per bene i complicati meccanismi delle fusioni fra multinazionali. Da comprare. E adesso mi assale quel sottile, impercettibile smarrimento che c'è sempre, quando si è finito un libro. Una specie di malinconia infinitesimale, spray, ecco, che non è che uno è proprio triste però qualcosa gli manca, e si dice e adesso, che cosa leggerò? Non lo so. Non ancora. Ho un'Amica Preziosa, esperta in materia, che mi fa recensioni a raffica, via sms: ho qualche titolo, vedrò. In questo tardo pomeriggio, che gli ospiti sono tutti partiti e tutt'intorno un assurdo silenzio che faccio fatica a crederci, che è la primissima volta che sono da sola in questa casa, che oggi uno dei miei figli compie sedici anni, che stamattina pioveva ma adesso c'è il sole, oggi, metà agosto, mi domando quanto stia bene da uno a mille. Duemila, si può dire?

15 agosto, 2006

Fragole di Ferragosto.


Sfido chiunque. Ma che razza di festa sia, mi sa che nessuno lo comprende per bene. Sagra dell'Ombrellone, della Tetta Rifatta, dell Tutto Compreso, del Gavettone, della Spiaggia fino al Mattino. Festa Nazionale del Muscolo Tatuato, dell'Infradito, delle Code in Autostrada, della Lite per Un Parcheggio. Inutile, comunque. Effimera e un pò demodè. Senza significato alcuno e senza grandi contenuti. Da inserire nell'Augusto Elenco, insieme a Carnevale, Capodanno, Festa della Donna e affini. Da eliminare, assolutamente.

13 agosto, 2006

Via col vento.


No che non è la California. Coste sarde, un giorno di metà agosto, 35 nodi di maestrale. E t'ho detto tutto. La meraviglia? Molto, molto di più.

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...