19 agosto, 2006

Strani poteri.

Si aggiunga. E va bene che uno si trova in un ameno luogo di villeggiatura, e che l'inverno è lungo, e che oramai fra qualche settimana, gulp, toccherà rientrare anche a me e che, alla luce dei fatti, ogni giornata diciamo sprecata in stupidi battibecchi da telefilm di quart'ordine, è, lo dice la parola, sprecata. Fatto sta ed è, che comunque, ogni tanto una bella sfuriatina così su due piedi, male non fa al collaudatissimo menage familiare. E non parlo di urla ai figlioli, che sono, signora mia all'ordine del giorno, quanto una bella, sana, costruttiva, peraltro rara, litigata con il proprio consorte. Sei stata tu, non è vero, sei stata tu, chi io? ma come ti permetti e altre zuccherose frasettine di questo tipo, trasformeranno un noioso pomeriggio in un set di soap opera. Non gradevole. Ma c'è scirocco, fa caldo, è pienissimo di gente e tutto diventa più difficile anche sull'Isola. Che fare? La brillante idea che mi è venuta lì per lì è stata quella di recarmi che so, in visita all'Asinara, che dista circa 2 ore e mezza di cammino da qui, in condizioni normali, figuriamoci con le code ferragostane. Sarei reentrata dopodomani, mi sa. Mi sono quindi ricordata di un antico adagio, e se non esiste fa lo stesso, lo invento io sul momento. Sei nervosa? Lava i bagni. Armata di guanti in gomma color ciclamino, mooooolto cool, una spugnetta in tinta, per forza di cose, e l'immancabile Candeggina. Non so, forse dovrei andare a ritroso nel mio inconscio con una di quelle tecniche che vanno tanto di moda, per capire come mai a me l'odore di candeggina, calma. Una specie di Xanax da annusare. Forse un ritorno alle origini, ma quel profumo di buono mi piace. Chi mi conosce sa che sono sensibilissima agli odori e che non sono ancora uscita dal tunnel della Coccoina. Ma sono pronta a proporre la Candeggina come terapia di coppia. Calma i bollenti spiriti, gli improperi che sono lì lì per uscire e che non sta bene, azzera il nervosismo. E poi, il bagno risplende, lucido e impeccabile, che è un amore. Il che non è affatto poco.

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