Bello non lo è. Ma ha un’aria talmente indifesa e piccina ed è così in miniatura, una monetina da 20 centesimi, di un verdino accecante, che fa tenerezza. L’ho trovato per caso, mentre constatavo con aria soddisfatta, i grandi progressi che ha fatto la mia piantina viola, transfuga dal Continente, venuta ad allietare con le sue fogliolone colorate la siepe accanto all’ingresso. Ed è proprio in queste fogliolone che lui, Roger, ha preso casa. Non credo faccia molto, in realtà. Sta lì, accoccolato, pensieroso, con quei suoi occhioni sbarrati che guardano un po’ di lato. Non ha paura. Si lascia guardare, ogni tanto cambia posizione, ma non si muove da lì. Mia figlia, contravvenendo alle più elementari norme igieniche, vorrebbe dargli un bacino. Magari è Un Principe, Mamma. Già. Vai a spiegare che i Principi, quelli veri, hanno figli disseminati per tutto il globo terracqueo, spesso si ubriacano, qualcuno è stato in esilio fino all’altro ieri, ha sparato dalla finestra per il troppo rumore, ha frequentato figliole non proprio illibate, ed infine, qualcun altro è stato testimonial di una marca di sottaceti. Argomento spinoso. Però, l’esperimento del bacio non è male. Magari, una mattina di queste, troverò un tale che dorme beato nella mia siepe. Spero soltanto che non spezzi le foglie della mia pianta. A mantello, corona, foto segnaletiche e tutto il resto, penseremo poi.
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