18 settembre, 2006

Una cosa alla volta.


Con calma. Già è stato traumatico il risveglio, già i miei inizi di settimana si tingono vieppiù di agitazione e di cose da fare, già che stamattina una carovana di figlioli semi addormentati ha lasciato, qualcuno in ritardo, qualcuno in vergognoso anticipo, le verdi colline per raggiungere in tempo utile i banchi di scuola,per attingere al patrio sapere. Già stamattina ho ripreso quella tortura a pagamento che si perpetra in piscina, noto ai più con il nome di aquabike, ma ne avevo già parlato qui. Già ho lavorato abbastanza ad un ambizioso progetto di lavoro e ho pure già ottenuto un incontro per la prossima settimana, il che mi sembra davvero una specie di vittoria. Perciò, quest'oggi, parlatemi sottovoce per non farmi trasalire, non portatemi note da firmare o votacci di storia, non cercate ancora una volta di spiegarmi il modulo 4.4.2 e soprattutto non mostratemi il centesimo modello di barca a vela, illustrandome meraviglie e tecnologie. Una cosa alla volta, non vorrei chiedere troppo al mio fisico (!). Resta una spesa da fare, l'ufficio vaccinazioni da contattare per un disguido ai danni dell'Infanta, altre diavolerie da comprare per la scuola di non so chi, la tintoria, l'amministratore e il tecnico della lavatrice. Ok, vada per la barca a vela.

16 settembre, 2006

E i cocci sono suoi.


Hanno resistito per 13 anni. Un delizioso servizio da thè giapponese, di una porcellana finissima e quasi trasparente, dei primi del '900. Ovviamente non utilizzato, ma tenuto lì, con cura, le due tazze, la teiera e la zuccheriera. Hanno resistito ai figli piccoli, a labrador cuccioli, a gatti esuberanti. Non a domestiche sbadate. Nel giro di 4 mesi, le tazze sono state, come dire, disintegrate, prima una e poi l'altra. Non ho cuore di buttare i cocci. Temo una maledizione dal Sol Levante. La principessa Masako non sarebbe certo contenta. Così mi dico che non ci si deve legare agli oggetti, che in fondo erano solo due tazze e che insomma, sono pieni i negozi. Non proprio. E non si può certo quantificare il danno. Si amano le cose per quello che rappresentano, perchè ami guardarle e averle lì, perchè ami chi te le ha regalate e fanno parte di quelle 10 cose che metteresti in una scatola per andare lontano. Peccato. E non hanno un prezzo o forse sì, ed è stellare, talmente alto che non si riesce a scrivere, a quotare, che non è Mibtel e non è Nasdaq, ma che ha la quotazione, impietosa e precisissima, che è quella del cuore. Qualcuno mi sa dire, in euro, quanto può costare una carezza? Mi restano due piattini solinghi. Masako, mi dispiace, non posso più invitarti per un thè al gelsomino. A meno che non ti accontenti dei mug di Starbucks. Sigh.

Fiocco rosa.


E' stato un attimo. Perchè ci sono delle volte che ho delle idee feroci, che non fanno nemmeno in tempo a balenarmi in testa e tump! sono già fuori, e le vedo lì, già fatte, già pronte, senza che nemmeno abbia avuto il tempo, che ne so, di pensarci meglio, fare delle modifiche o dirmi che no, scusami tanto, ma è davvero una benemerita stupidaggine, magari con due z, ma è una parolaccia e non si dice. Così, ieri sera, sarà stata la pizza, l'acqua SanPellegrino che mi ha dato alla testa, o il mirto che ho condiviso, sospirando con altri amici anch'essi transfughi e nostalgici dall'Isola, mi è venuta questa idea. Bella idea, complimentoni, non ce ne sono già abbastanza in giro, e con fotografie bellissime e con ricette fantasmagoriche che solo a leggerle ti vien voglia di farle e subito anche? Beh, sì, anzi, no. In questo qui non ci saranno cose elaborate perchè ci saranno solo cose tipo Manuale di Sopravvivenza, le ricette che imbastisco io all'ultimo secondo, le cose che invento, gli esperimenti (testati, per carità divina) che mi trovo a fare nel silenzio (quando, scusa?) della mia cucina supertecnologica. Ci sarà chi urlerà allo scandalo e chi mi farà un monumento. A tutti indistintamente rispondo che è stato divertente, che mi è venuto in 5 minuti e che poi, diciamocelo francamente, con un nome così, non potevo certo farmi scappare l'occasione, Santa Polenta!

15 settembre, 2006

Le deluge.


La pioggia. Svolgimento. Tanto per cominciare, essa bagna, e su questo non ci piove. Che fa, la spiritosa? La pioggia è il fenomeno atmosferico meno amato in assoluto. Di qui l'espressione Noiosa Come La Pioggia. Essa allaga, ribagna i panni stesi già asciutti, arriva di traverso sui vetri che di solito hai appena lavato, riesce anche, infida, a passare sotto la porta del salone e farti una graziosa pozzanghera privata il che non è poco. Se viene di marzo, va bene, è sottile, frescolina ed è quasi simpatica. ma questa qui, a metà settembre, che hai ancora voglia di sandali e gonne leggere, è decisamente detestabile. Odiosa, ecco. Il week end non promette nulla di buono, il fiume ha un aspetto limaccioso e per niente rassicurante e per giunta scrivo da una zona allertata dalla Protezione Civile. Non ci facciamo mancare niente, questo è certo. Si rimedierà. Programmando per esempio una serata fuori con la famiglia tutta, un sabato di piccole spese, una domenica di spignattamento semplice, qualche amico a pranzo, magari una torta. Stando ben attenti a non guardare fuori dalla finestra. Tanto lei, la pioggia, sarà sempre lì. Noiosa, appunto, come solo lei sa essere.

14 settembre, 2006

La nomination.


Potrei dire che non me ne importa nulla. Potrei avere un'aria di sufficienza e scuotere la testa e dire che no, non sono interessata, non mi riguarda, insomma. E invece, mi riguarda eccome, accidenti e mi piacerebbe tanto e sarei contenta e bla e bla e bla. Certo, non si vince niente, nè chi vota nè chi vince, e certo non vincerei di sicuro ma una nominescioncina sarebbe un regalo pari a un solitario, per me. Perciò, ai mille che mi leggono e anche quelli che mi criticano, perchè no, chiedo, votate. E vado a ben meglio esplicare. Sì insomma, si votano i blog. Su Macchianera, se avete dieci minuti di tempo, spendeteli per bene a votare e votate tutte le sezioni (erotica compresa, gulp!) mi raccomando, altrimenti la scheda non è valida. Certo, non voterete me, ma almeno mi nominerete. Non si deve far altro che segnalare il mio indirizzo sul modulo da scaricare, compilare e inviare. Non è difficile.Nominatemi, cortesemente. So che fa tanto Isola dei Famosi, ma per una volta, fatemi sentire come AlBano. In cambio, potrei cantarvi Felicità. E senza Romina, che è già un regalo, di per sè.

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...