28 novembre, 2008

Desperate?

Mannò, mannò, nient'affatto disperata. Indaffarata, questo sì, ho fatto la mia lezione quotidiana di step e sù e giù, e sù e giù, per le scale domestiche, a cancellare per quanto possibile le tracce dei Regi Pittori e riordinare e rassettare la mia blustanza nuova nuova. Proprio blù-blù, eh? non azzurrina o celestina. Blù e basta, oltremare, blu di Prussia, mi vengono in mente i pastelli Giotto che bei nomi avevano. Insomma, ho avuto il mio bel daffare, signora cara, che con questa reclusione un pò forzata, un pò sperata, candida, candidissima, ci sta quasi bene, non è vero? dacchè siamo costretti a nemmeno uscire, a mettere il naso fuori dalla porta, nevica a stecca, non lo vede? e noi qui sulla collina siamo i figli di Ficiu ( do you know?) e nessuno ci considera e nessun spazzaneve si è visto all'orizzonte. Così puliamo e riordiniamo, e diamo a questa casa finalmente un aspetto quasi umano e non più da baraccati disordinati. In realtà ben tutt'altro sperai in un pomeriggio nevoso come questo. Avrei sistemato per bene la poltrona accanto al camino, avrei sfornato un paio di sciarpe colorate e senza ancora un vero destinatario ma che ci fa, avrei sorseggiato pigramente una cioccolata tiepida, magari alla menta, guardando pigramente di fuori, questo magico spettacolo di zucchero filato che cade giù, sbadigliando di quando in quando e stringendomi per bene addosso una delizioso golfinetto di cachemire più soffice di una nuvola. Un bel fico secco. Io, Vestale del Mocio Vileda, Ambasciatrice dello Swiffer, Unica Sovrana del LysoForm Casa, gli ho dato giù come una forsennata, mentre fuori imbiancava vieppiù. E ora, ben schiantata sul Regio Divano, dopo una doccia rigenerante e vitaminica, eccomi ad osservare il risultato. Complimentoni, Agente, ha fatto un buon lavoro. Fuori, nevica. Ma a noi, golfinetto o no, non ce ne importa una beata.

26 novembre, 2008

Bell'e stecchita.


Diciamo che ho perso conoscenza. Di botto, così. Nonostante Le Iene alla Tv, il gatto che mi faceva le fusa a un millimetro, la Princi accatastata accanto a me anzi su di me, stecchita essa pure. Non esiste un quando, in verità, cioè non hai mai ben chiaro quando ti addormenti, a che punto sei arrivata con quello che stai guardando, o pensando, o, nei casi piu' gravi, dicendo agli astanti. CI si addormenta di scatto, come se andasse via la corrente, non so, tump! e i primi cinque o sei secondi ancora senti che intorno a te il mondo scorre, ma tu sei lì, acciambellata e arrotolata in una Regia Copertina fatta a mano da te stessa medesima, che è vero che è un pò corta ma insomma, eri così stufa di continuarla e impaziente di vederla lì, troneggiare sul ViolaDivano, che ti sei detta, ok, è finita, è proprio così che la volevo, dichiaro ultimata quest'opera d'arte. Fuori immagini un freddo porco, meglio polare, và, e c'è ben poco da immaginare, il freddo che fa è proprio così' questa sera, e allora si chiudono per bene tutte le persiane e la porta a chiave, con 3 giri, mi dà un senso di sicurezza chiudere a chiave la porta di ingresso, a dire, vedete? noi tutti qui dentro e il resto dell'universo fuori. Si chiacchiera, non troppo però, si fa uno sforzo mentale per programmare la mattina successiva, ma un bel niente, non si riesce a coordinare un pensiero sensato che sia uno. Così, avvolta nella coperta, a metà strada tra una bisnonna e una homeless, ci si schianta belle e sbaccalite sul divano di casa, il gatto vicino, la Princi incollata, il resto della famiglia sparsa, e un secondo prima di perdere conoscenza ti dici che sì, nessun posto è meglio di questo qua e che per niente al mondo mai vorresti svegliarti in un luogo diverso da qui.

24 novembre, 2008

Però, che bello.

Ossì, bello davvero. L'avevo detto, una specie di gita scolastica, una cosa strana, che da queste parti mi sa che non sta in testa a nessuno di stipare tutti i mobili e le cose di casa in una stanza sola e mettersi a vendere abiti vintage, Gucci d'annata, gioiellini e presepi, e fare un servizio catering nella tua cucina, e nel salotto dove legge il nonno con il gatto acciambellato proprio lì, improvvisare una bancarella di occhiali anni 70. Una roba da fulminate, ma la Diana, perfetta padrona di casa, ha controllato tutto con grande maestria. Noi ci siamo divertite. E tanto, anche. Sì, perchè tanti sono venuti sì per lo Shopping a Palazzo, e tutto il resto, ma anche per vederci a noi (!) da vicino, per appiccicare una faccia a quest'altra fulminata che ogni giorno o quasi scrive e scrive e scrive e fotografa e racconta, delle cose sue, delle sua vita e dei suoi figlioli. C'è tanto di me qua dentro, lo sanno tutti, si vede, si sente, si sa. E allora dico che sì, è stato bello vedervi, raccontare di Cuore di Maglia a voce e non per scritto, non come fare un tema, vedere anche le facce vostre che state di là, e sentire le vostre, di storie, anche se di qualcuno già le so, e abbracciarvi e commuoversi, che sceme che siamo, sei proprio tu? sì, sono io, e allora no che non ti scancello e non ti faccio più amica, perchè la rete è questa qua, sembra solo una cosa da fulminate, da perdigiorno e da vanesie, ma che bello sapere che siete lì, e che siete venute apposta a vedere che faccia che ho e a dirmi e la Princi? e la Biondina? e l'Illustre Sposo?, i personaggi di questo racconto che vi regalo ogni giorno, ma è un regalo che faccio soprattutto a me che lo scrivo e che lo vivo, e un regalo che mi fate voi leggendo, e che sono felice e commossa e onorata e gasata di tutto questo, e chi non lo capisce fa niente, perchè quello che si prova è così strano e bellissimo, e gli abbracci scaldano e rincuorano e i vostri ancora di più, si vede, si sente, si sa.

21 novembre, 2008

Colà vi si apetta.


Una specie di gita scolastica. Solo, con molta piu' organizzazione e incastri e chi và a prendere chi, e a che ora, spostamenti e transumanze e puzzle,e una rete di messaggi che si incrociano, dacchè anche il mio Sposo si è dato alla macchia in queste ultime ore. I figli che crescono si riconoscono dal fatto che puoi anche pensare di prenderti un paio di giorni e dire, ok, io vado, vi lascio una tonnellata di ragu' e scorte da rifugio antiatomico, non incendiate la casa e non organizzate festini e rave party nella nostra magione pitturata di fresco. Per il resto, vado. E vado per vedere bene che cos'è, e per portare Cuore di Maglia in giro di qua e di là, e far sapere che c'è. Bello. Colà vi si aspetta, con Knitaly e Fux, avremo anche il tempo per farci un bel giro, due giorni di una specie di vacanza, che forse è un pò lavoro e forse è quella cosa che lavoro non è, ma che ti scalda così tanto che è molto, molto di piu'. Per il resto, tutti sistemati. L'Illustrissimo Sposo alla fine riederà al domestico focolare, e li lascio due giorni senza di me. Felici? Non so. Forse sì, a giudicare dagli strepiti di ieri verso le tredici e venti, che persino i Regi Pittori sono rimasti lì, bell'e sbaccaliti col pennello a mezz'aria, senza muovere un muscolo, Casomai Ce Ne Fosse Anche Per Noi, hanno pensato. Sì, ho urlato, nevrastenica, come posseduta dal demonio, mi capita qualche volta, con i miei due figlioli maschi, per due motivi diversi, ma si sa, una questione attizza l'altra e non se ne viene fuori. E il Giurisprudente, che per una volta, creatura, c'entrava proprio poco e non ne aveva colpa, mi guardava con quei suoi occhioni di bosco, Ma Mamma. Loro lo sanno, mi passa subito. Però, magari questo giro me la faranno pagare e allora sì che sarà tutto un rave party e feste e festini e ricchi premi e cotillons, ma poi, inspiegabilmente al mio arrivo troverò una casa linda, pulita, lucente e splendente, dacchè abili son a far sparire le prove e allora, in fondo, ma che facciano un pò quello che vogliono. Nei limiti, com'è ovvio.

19 novembre, 2008

Trova il pettirosso.

Era una mattina nebbiosissima, di quelle che ti fanno guardare fuori e dire, ecco qui, la seppia ci ha di nuovo inghiottiti. Però, aveva il suo fascino. La casa era sempre un delirio di scatoloni e teli e pennelli e divani spostati, ma insomma, ci si fa l'abitudine a tutto, prima o poi. Sedute al tavolo della cucina, avendo un lavoro da sbrigare al pc, si errava con lo sguardo fuori, come a scuola certe volte, che non pensi niente di preciso e millecinquecento cose tutte insieme, poi lui arrivò. Baldanzoso e impettito, a tratti guardingo, non è mica scemo, ben lo sa che questa casa è abitata da ferocissimi gatti ghiottissimi di volatili, meglio se colorati. E così, tra un cip, un cip, e un altro cip, si è spazzolato tutto o quasi il cibo che avevo preparato apposta per lui e per la sua numerosa famiglia. Ho immortalato il momento senza neppure aprire la porta, perchè, ahimè, se ne sarebbe volato via in men che non si dica. Si vede e non si vede. C'è e non c'è. Sotto a chi tocca. Strano ma vero. Trovalo, orsù.

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...