23 luglio, 2010

Noiosa che sei.

Me chi te lo chiede. Che gusto ci trovi. E chi se ne importa di te, alla fine, di te, delle cose tue, delle tue angosce e della tua vita, ma chi se ne frega se stai male o se stai benissimo, nessuno qui ha voglia di sentir parlare più delle tue menate, finchè si tratta di smalti e di maglia e di cazzate allora ok, ma per favore basta menate. Lo dico a me. E' stato un giorno di vento forsennato, un giorno liquido di niente spiaggia, di cose normali, di fresco, finalmente, dell'olivastro spettinato e di quel profumo, si sente ancora adesso, che la luna è una faccia preziosa, un gioiello nell'indaco perchè ancora non è buio e lei è bellissima, a quest'ora. A un giorno così, segue sempre una sera tranquilla, fatta di niente, un pò spossati da tutto quel tramestio, la tenda che cigola, i soffi decisi dentro al limone, è belo sentirli da coricati, questo vento arriva a raffiche precise, canta persino, è una melodia seducente e bellissima, che in pochi conoscono e che tutti, indistintamente, amano. Ispeziono la me di stasera per capire le cose che sono e dove vado e dove andrò, ma non è tempo di filosofia da quattro soldi, è che ho avuto poco da fare, stasera han cucinato le ragazze, è da stamattina che preparavano il menù e ho dovuto dare lezioni di sbattimento uova con la forchetta, non son cose da  nulla, ci vuole mestiere, polso fermo, attenzione a non schizzare. I giorni scivolano via, è vacanza, madamigella, non se lo ricorda più? in effetti non è semplicissimo, è vacanza perchè vedo il mare e non le colline, e penso e penso e mi ripetevo anche stasera quella canzone che mi piace da sempre, e allora di pensare smettila, e di dir menate smettila, e guarda in sù , una sera così, che la luna è una faccia e che di tutto il resto a nessuno gliene importa.

..penso troppo e vivo male
penso che tra più di un anno
cambieranno i miei progetti
penso che tra più di un anno
avrò nuove verità.
Ma tu non farmi questo errore
vivi sempre nel momento
cogli il giorno
e tanto amore
cogli i fiori di lillà.

22 luglio, 2010

Confusa.

A chi non viene da scappare, qualche volta. Di giocare a nascondino, vediamo se mi trovi. E non avere la minima voglia di essere trovata. E' quel che succede qui, in questi giorni di stranabuffaassurda vacanza, che non so nemmeno io come definire, in vacanza si viene col pareo, la cesta, la mente sgombra, gli occhiali da sole. Per il resto abbiamo tutto, la mente sgombra mi sa che è finita. Si è legati con un filo sottilissimo e lunghissimo a pensieri grossi come macigni, ma di quelli magici, che un pò svaniscono e un pò riappaiono, e non sai nemmeno tu benebenebene come possa succedere un simile accadimento, a volte ci pensi e a volte no, le ansie e le paure le avevi nascoste così bene in valigia, lavate e stirate prima di partire, come si fa ogni volta, e le avevi ritrovate tutte, solo che poi si erano perse nel disordine dell'armadio, che lasci qui delle cose e credevi di averle perse, che grande sorpresa gli armadi che apri poco, ho ritrovato quel golfino nero che mi piaceva tanto, e che credevo di aver dimenticato quella volta al ristorante, che faceva fresco e poi caldo e allora mi sembrava sì di averlo messo dietro alla sedia poi riportato a casa, e invece no, da qui non si è mai mosso, ha passato qui l'inverno umido e salmastro, credevo di averlo preso e invece no. Un pò come tutte le cose, che credi passate, che credi smarrite, un pò come tutte le strade che credi di erba fresca e invece sono sassi taglienti, un pò come il mare che adesso è calmissimo e domani chissà, un pò come la tempesta che sembra infinita ma alla fine, una fine ce l'avrà pure anche lei.

21 luglio, 2010

E oggi...


Non mi faccio mancare nulla, questo è sicuro. Nel bene e nel male. E oggi, direi, è bene. E' arrivato giusto ieri, appena in tempo per l'evento di questo pomeriggio, un paccone di dimensioni gigantesche, pieno di gomitoli e kit e borse di tessuto e volantini e locandine. Detto fatto. La mia vacanza di sole.mare.mare.sole., di qualche magone qua e là, sarà quest'oggi sospesa per un paio d'ore, sotto un gazebo fatto di rami secchi e paglia, e tronchi portati dal mare. Ci saranno amiche e signore sconosciute della spiaggia. Saranno due ore belle e rilassanti, una lezione di maglia in piena regola, con i kit di BettaKnit. Che dire, quindi. Be Kind! 

Mercoledì 21 e 28 luglio
Porto Pollo - Palau
Sporting Club Sardinia
dalle 16 alle 18


20 luglio, 2010

Sparita dal radar.

Sparita. Non proprio, ma insomma. Lontana, non tanto, ma abbastanza. Giusto per far perdere un pò le tracce, non del tutto, appena appena. Mi arrabatto e trastullo, mi nascondo un pò, vado a correre ogni santa mattina, e qualche volta anche ogni santa sera, appena dopo aver apparecchiato coi piatti tunisini e i tovaglioli a coralli, e l'acqua presa alla fonte, che è così ghiacciata che con questo caldo manca poco che ci venga a tutti un coccolone. Mi nutro di piccolissime cose, di piccoli momenti, uno  dopo l'altro, senza farmi troppe domande, senza darmi nemmeno una risposta, nemmeno una, tanto non la troverei, non sono fatta per le domande, a me piacciono solo le risposte, farei una lista lunga così delle cose che mi piacciono, il basilico, l'orzata, le gomme alla cannella, il mare di notte, le cose a pois, non fare programmi, mangiare l'insalata con le mani, lo so che è da maleducati, ma mica lo faccio in pubblico, lo faccio quando sono da sola e non mi vede nessuno. Faccio piccole cose, cucino per quel plotone che ha finalmente raggiunto la mia casa, mi sfondo di nuotate e acqua trasparente, di granite al cocco e di acqua Smeraldina, vado alle bancarelle,  faccio la maglia, sospiro e guardo il mare. E domani. Beh, domani, una sorpresa. Di sparire, adesso non è tempo. 

16 luglio, 2010

Il Siffatto Saroyan Sabbia.

Vado avanti, ad oltranza. Ho un cestino pieno zeppo di gomitoli di ogni colore, in massima parte viola e lilla e glicine e mauve e prugna, e  insomma questo qua non ci stava bene, e allora mi sono detta, leviamolo di mezzo e facciamoci qualcosa, così, per la sola questione cromatica del cestino.E' un cotonaccio volgare, ma bello nella sua semplicità, comprato in matasse al mercato del lunedì, quello dove ci vado con le mia Amiche, quando alle 11 facciamo il Consiglio d'Amministrazione al Caffè degli Artisti, mezz'ora quando va bene, un quarto d'ora al volo quando siamo di corsa e di corsa lo siamo spesso, ma non c'è lunedì' in cui non cerchiamo di trovarci, alla fine. Il Siffatto Saroyan Sabbia è nato così, è un modello che mi piace un sacco e ne ho fatti una quantità, ma solo adesso mi rendo conto di aver sempre sbagliato alla fine di un giro e allora ecco perchè avevo sempre un punto di meno e facevo la gnorri e aumentavo furtiva, tanto, chi mi vede, viene mica la Liz Abinante a controllare che abbia fatto tutto per benino, no? Il SSS sarà piccino, non avvolgente come il Forest, sarà da legare vezzoso intorno al collo, se la sera sugli scogli dietro al porto farà freschino, già ma quando, e poi sarà ancora buono per l'autunno, ma nemmeno ci voglio pensare, adesso. Il SSS si fa in scioltezza, non leggo nemmeno più lo schema, vado quasi a memoria e questo, non so come, mi dà sicurezza. Il SSS è serico e morbido, nonostante le umili origini mercatare, in quel banco disordinato dove non sai nemmeno che cosa venda con esattezza finchè non ci sei arrivata a un millimetro, e allora è un delirio di bottoni e cerniere e ditali e forbici e e chilometri di pizzi e trine e  pallocchi per le tende, ma chi li compra più. Il SSS ha un suo perchè e un suo quantunque, nel senso che non scalderà, non coprirà, ma sarà bello possedere. Su nessuno scialle al mondo è mai stata fatta tale e tanta filosofia spicciola. Son cose.

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...