27 agosto, 2010

Simple Therapy.

Non è che ci si può dannare l'anima, sempre, in continuazione, e arrovellarsi e  supporre, commiserarsi, lasciarsi cadere sul divano e dire SciagurataMe. Non va bene. Così, si cerca con attenzione di dare uno scopo a questo fine settimana, il sole non c'è, e pazienza, ne ho già avuto tanto, non starò certo qui a frignare sul tempo e a dir banalità. Ci si prepara con un minimo di grazia a vivere in santissima pace il primo week end cittadino, ma quale cittadino se sei sulla collina. La colazione, per cominciare, con grande, grandissima lentezza, apparecchiata con cura già da ier sera, le tazze tutte uguali, le ortensie nel bicchiere, la tovaglia carina. Ci sono piccole piccolissime cose che ti fanno bene all'anima, un pomeriggio da inventare di sana pianta, che  riordinare e sistemare e piegare e stendere hai deciso che si farà solo stamattina, e che è pure troppo. La casa è un'isola di beata pace e figlioli dormienti, lo Sposo di ottimo umore e dai tremila progetti, un pane al rosmarino si sta cuocendo beato e sarà pronto per pranzo, quando uno Scavezzacollo nostalgico amico del Liceale arriverà a dividere il nostro umile desco. E' ancora un pò vacanza, alla fine, almeno fino a quando le scuole non inizieranno e ancora un sacco di giorni e di idee, e di cose belle da fare o da non fare, oggi l'omino taglierà l'erba nel prato, mi piacerebbe fare una marmellata di qualcosa, farò seccare le ortensie del muretto, avrò cura di me e starò bene, in pace, che alla mia anima spaccata almeno questo glielo devo.

25 agosto, 2010

Cambiare.

Che tutto cambi perchè nulla cambi. Cambia la scena, la visione, le cose. Ovunque disordine e valigie mezze sfatte, siamo a casa, tutti e anche di più, la Laureanda Fidanzata al Laureando, amici di passaggio, Siete Tornati Prima, sì, è vero. Siamo tornati a casa, in città, perchè casa alla fine è solo dove ti trovi meglio, dove ti piace di più stare, e casa può essere anche un divano soltanto, o un gradino da qualche parte nel mondo, non necessariamente l'indirizzo scritto sui documenti. Così, qui, alla fine. C'è bisogno di ordine e pulizia, molto ordine e molta pulizia, fuori e dentro. E' ancora estate si dice, ha fatto brutto fino a ieri o oeri l'altro, ora ci sarà ancora caldo, ancora sole, nessuno dica che l'estate è finita, nemmeno per sogno. Chissà se davvero vorrei che questa estate così bizzarra finisse per sempre, e si portasse via tutto, le darei una mano, scuoterei i miei cassetti da riordinare, farei un mucchio compatto in mezzo al pratino, incendierei tutto, voilà, mi siederei in un angolo a guardare le mie cose che spariscono, e i cassetti vuoti, finalmente, da riempire solo con ciò che pare a me. Un giro in città, questa mattina, a riprendere possesso di piccoli lussi, piacevoli abitudini, poche certezze di una vita straordinariamente normale, quieta fino alla tempesta, eclatante fino al silenzio, scoppi di bombe e melodie, piume e valanghe, diamanti e fango. Si raccolgono con cura le cose da lavare, si è già festeggiato la quinta lavatrice in poche ore, a casa, dove il prato è foresta, dove tutto è più grande, dove ho esitato a trovare le tazze, dove le ortensie fioriscono nell'ombra, dove tutto cambia e resta sempre uguale al sempre, è cambiato il colore degli alberi fuori e forse anche del cielo, ma io resto sempre uguale, cambiata perchè tutto resti com'è, uguale perchè tutto riesca a cambiare.

21 agosto, 2010

Svogliato Glicine.

Il colore è bellissimo, ma solo quello. Anche la morbidezza non è male. Ma non è granchè. E'svogliato e senza forze, proprio come me. Alla fine, dovrò chiamare col suo nome proprio di cosa  femminile singolare astratto questo malessere che ho, sennò la scambiano tutti per capricci e stupidaggini, MaVaLà Che Non è Niente e Che Cosa Vuoi di Più. Ho fatto questo scialle senza sapere come sarebbe venuto, non ho copiato nessuno schema, all'inizio lo volevo senza buchi poi con tanti buchi, poi con un buco qui e l'altro là, poi coi buchi in scala e per un pò devo dire che è anche venuto bene, poi mi sono stufata e ho detto basta, che mi si fondeva il cervello a furia di contare e in questi giorni faccio fatica anche al supermercato a realizzare che una scatola di 6 uova più un'altra scatola di 6 uova fanno in tutto 12 uova. Alla fine questo scialle è venuto così com'è, come si vede , è scialle poco avvolgente e sciarpa generosa, è una specie di foulard. Glicine è il suo nome, scialle svogliato dal colore luminoso, proprio come chi l'ha fatto. Che, a pensarci bene, nemmeno è luminosa.

19 agosto, 2010

Sul cuore non so.

Beh, sì. A un certo bel punto di ogni certa bella vicenda si dovrà anche tornare. Pensare a tornare, quanto meno. Pensare a come fare a cominciare a pensare di tornare. Uhm. Complicato. I sospesi giorni di agosto inoltrato non mi sono mai piaciuti, men che meno quest'anno, che mi è piaciuto meno di tutto in assoluto. E' come essere sempre lì lì per fare delle cose, e non puoi dire, Lo Faccio la Prossima Settimana, perchè la prossima settimana, ahinoi, non sarai più qui. Ed è questo che destabilizza un pò tutti. Quando davanti a te non hai nemmeno una settimana intera, ma pochi giorni soltanto, e quando ci vuoi stare al mare, fino all'Immacolata?, no, certo no, ma non ne ho voglia, non ne ho voglia nessuna, di disarmare tutto, smontare, piegare, ricoverare, preparare per l'autunno, l'inverno, la vita che verrà. Non è solo preparare e andare via, è immergersi in un'altro pezzo di vita, Capodanno è questo qua, mica il 31 dicembre, si riprende e non ne ho voglia. Perchè non so riprendere, non so ricominciare da capo, e nemmeno voglio imparare. Alla fine, farò così, chiuderò la porta dietro di me lasciando tutto così com'è, quale piegare, quale staccare le tende, quale lavare i cuscini, un bel niente, li lascio così, sghinci e vissuti, riordino solo l'armadio, per la prima volta rientrerò in città che sarà ancora estate e mi serviranno magliettine leggere, mancano pochi giorni e ho già nostalgia, mi viene da nascondermi dietro le rocce e non farmi trovare più, ma sarò forte, mi incollo questo mare davanti agli occhi, sul cuore non so.

15 agosto, 2010

Alternativa.

Un pò selvatica, anche. Ho risposto a un sms di B, non quella del 12, quella della RAI, sono circondata di B, al momento. Come Mi Stai? mi si chiedeva. Ti Sto Bene, si rispondeva, Misantropa e Selvatica. Persino un pò  Orsa, mi si passi il termine. Ti sto che mi piace far le cose che a Ferragosto  non fa nessuno, prendere l'acqua alla fontana, leggere un libro in un giorno, non cucinare per niente. Nessuna grigliata, ci pensano i ragazzi, quella dozzina di ragazzi che mi sono trovata in casa quest'oggi, 6 conviventi e 6 raffazzonati qua e là dai conviventi medesimi, ma li conosco da sempre, sono gli stessi di ogni estate, solo, ogni estate più grandi e più belli. Stasera, gran soirée. Il cinema all'aperto, forse un gelato più tardi. Nessun Ferragosto fu più alternativo, più semplice, più felice di questo. Felice. Una parola che non scrivevo da un pò.

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...