16 settembre, 2010

Son soddisfazioni.

 Questa è una vetrina. E questa è una bicicletta. E fin qui. La cosa che rende la faccenda lievemente diversa è che, primo, la vetrina è di un negozio del centro e, secondo,  la bicicletta è il premio di un concorso. Prego però concentrare l'attenzione sul cestino. Che l'ho inventato io. Che l'ho fatto io. E che altri e altri me ne han chiesti. E che altri e altri ne farò.
E nonostante oggi sia stato un bel pomeriggio impegnativo, cara la mia signora, questa qui è una bella fetta di soddisfazione. E in tempi come questi, mi aiuti a dire, meglio una soddisfazione in mano che cento che volano. Licenza Poetica, và.

15 settembre, 2010

La Bici e il Microscopio.

Ho fatto un viaggio ieri, un viaggio a capirci qualche cosa, mi sono decisa alla fine, tra quelli che mi dicevano non è niente e quelli che invece è meglio che ci vada. E' così strano dover farsi dire dagli altri come stai, tu che lo sai benissimo come stai certe volte e allora, che te lo fai spiegare a fare. Solo che c'è chi lo sa dire meglio di te, che ti fa dire le cose che non sai, o meglio, sai ma che non sai come tirare fuori, mettere a fuoco, da piccola avevo un microscopio, mio fratello ci guadava di tutto, il guscio dell'uovo, le formiche, io non ci vedevo mai niente, solo annebbiato, Ma Come Fai A Non Vedere! e toglievo gli occhiali e strizzavo gli occhi e giravo e giravo la rotellina della messa a fuoco, ma niente, solo ombre finchè alla fine lui si stancava e mi diceva Va Bè, Fai Un Altro Gioco. Io non so guardare col microscopio, so solo andare in bicicletta e giocare a nascondino, ora come allora, e forse la bicicletta mi servirà per fare questo viaggio meglio e più veloce, e riuscire a capire qualcosa, se sto bene o se sto male, ma male no, non ho male da nessuna parte, ma forse qualche volta sono i dolori che non senti sul serio a farti ancora più male, sono quelli che ti porti dietro e a fianco, le valigie pesanti, i chiodi sul cuore e la bicicletta quando è bucata, che a salirci si rovina e a portarsela così, di lato, è faticoso e la casa ancora lontana, il sentiero pieno di sassi e fra poco pioverà. A guardarsi dentro si hanno sorprese bellissime, qualche volta, si scoprono cose che credevi di aver perso, e trovi un sacco di risorse per uscire dalle situazioni e dalle cose, e forse sto solo diventando più saggia o più incosciente  e non so che differenza c'è, o forse ho soltanto imparato a girare la rotellina del microscopio.

14 settembre, 2010

Il cielo è rosa.

O almeno lo era, mezz'ora fa, forse di più, forse anche meno, non ho mica guardato l'orologio, guardavo fuori,  al di là degli alberi, oltre la siepe, là in fondo. Il cielo è rosa se guardi bene, quasi uguale all'alba o quando il sole va giù, cambia solo la prospettiva,le situazioni, le cose. Il cielo è rosa, colorato a pastelli, che sembra così leggero a vederlo da qui, così semplice, chi avrà messo quel colore nel cielo, questa mattina di metà esatta di settembre, no, la metà esatta sarà domani, ma che bei giorni di sole fresco sono questi qua, la scuola iniziata ieri, il Liceale che sta meglio e si rifiuta di tagliarsi i capelli, e io che non insisto, è così bello a riccioloni sfatti, anche se è magromagro dopo tutta quella febbre. Il cielo rosa fa di questa mattina una mattina quieta, alla fine, dove l'essere contenti non è fondamentale ma aiuta, dove si inventa un gioco da fare con se stessi, gioca a non trovare niente che ti scalfsca, a non cercare ad ogni costo qualcosa per cui stare male, gioca a nasconderti dai magoni e da quel peso sul cuore e sullo stomaco, non vedi che bel cielo che c'è, che da rosa è diventato turchese, e allora e perciò, decidi che oggi starai benebenissimo, che i magoni lo sai, sono strane creature, non sono nemmeno troppo furbi, se ti nascondi bene non ti troveranno mai.

11 settembre, 2010

Si guarda avanti.

Si guarda avanti che è meglio.
Si prepara Manualmente.
Dove ci sarà Cuore di Maglia.
Che sarà dal 30 settembre al 3 ottobre.
Che come al solito sarà a Torino, al Lingotto Fiere.
Che come sempre ci sarà di mezzo il mio compleanno.
Che come di consueto sarà un delirio allestire e un delirio sbaraccare, ma sai il divertimento.
Che ci saranno corsi di scialli e di cose.
E il Knit Cafè tutti i pomeriggi.
E un sacco di chiacchiere.
E un sacco di gente da incontrare, da ritrovare, da riabbracciare.
Che presidieremo Cristiana, Emma ed io sempre, ma che tante, tantissime di noi passeranno di lì, anche per un saluto al volo, lo hanno promesso.
Che anche da Roma e da Firenze e da Milano e da Genova e da Bologna eccetera.
Che siamo sempre al nostro solito, bellissimo, luminoso posto, proprio davanti al bar.
Che così quando siamo sfatte, ci guardiamo e ci diciamo, Dai, Un Caffè Ci Vuole.
Che ChiSoIo porterà la torta come ogni anno, e questo è il terzo, accidenti, il terzo.
Che mi piacerebbe che tutte le persone che leggono passassero di lì a dirmi SeiTu? come l'anno scorso.
Che poi alla sera, è vero che si è bell'e stravolte ma che è una meraviglia di stravolgimento, non so come dire.
Che poi, allora, coraggio, non siate timide, noi colà saremo e colà vi si aspetta, come al solito, come sempre.
Manualmente
Lingotto Fiere Torino
Dal 30 settembre al 3 ottobre
dalle 9,30 alle 19,30
Il calendario dei corsi lo trovate qui.

10 settembre, 2010

GrigioSfiga Shawl.

Recita un antico adagio "Se non sai le cose, sàlle". Sappi che le grane non vengono mai in numero minore di quattro o suoi multipli, che la tabellina del quattro, grazie a Dio, la so. Sappi che alla voce Grane vengono catalogate una serie di cose, mai troppo gravi, mai irrimediabili, ma che alla fine, messe una sull'altra fanno una grana di dimensioni giganti, perchè è la somma che fa il totale e anche questa la so. Sappi altresì che di solito le Grane arrivano proprio nel momento in cui ti rialzavi un attimo, uscivi il capino fuori dalle sabbie mobili, per dirla sgrammaticata ma con eleganza estrema, nel precisissimo istante in cui stavi per prendere un bel respiro e dire, pfui, anche questa è passata. Non ci facciamo mancare niente, una gita all'Ospedale che male non fa mai, come con chi, col Liceale, manco a dirlo, che ha deciso di farsi venire qualcosa che sembrava grave e invece grazie al Cielo non lo è, ma chi lo dice che poi una pleurite sia cosa da nulla, e sì che avrebbe dovuto saperlo che con la tosse da orso non si scorrazza in moto sù e giù per le colline e non si esce fradici dal calcetto, che la tosse sennò decide che si trova così bene e non lo molla più. Detto, fatto. Inizia la suonata di antibiotici e tachipirine, eppure mi sembrava che il lunedì che viene avesse un impegno, ah già, la scuola, come no. Fatto sta ed è che un altro pensiero oscuro si somma agli altri pensieri oscuri, così tanti che mi ci faccio una collana, un mantello, una tovaglia per il picnic. Avevo messo sù questo scialle, che non proprio di scialle trattàvasi ma di stola semplice, di un colore avulso, lo so, ma di una morbidezza inaspettata. E' Triste, Mamma,squittì la Princi. Tra le mille cose da sapere, alla voce SeNonSaiLeCoseSàlle, c'è anche questa. Non iniziare un lavoro di un colore triste che va da sè che te tu ti porti sfiga da sola medesima solinga. Lo terrò presente. Echeppalle, però.

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...