23 novembre, 2012

Genti Mondane.

Non c'è niente da fare, uno mondano non è che ci diventa, o lo è o non lo è.Può anche capitare come nel caso medesimo stesso e personalissimo che una la fosse, un tempo non lontano, paradossalmente quando i bambini erano piccoli e noi si usciva e si usciva spesso, tacchi e perle e vestiti da gara, e che ti capitasse di andare a salutarli, loro in pigiama davanti alla tv o a disegnare con la tata e tu, profumatissima e truccatissssssima, , Fate i Bravi e Andate a Letto Presto Che Domani Quando vi Svegliate la Mamma e il Papà Sono Qui, e loro a dire ok, senza troppa convinzione e la Princi Come Sei Bellissima Mamma. Orbene, negli ultimi anni m'è passata la voglia o forse sono mancate le occasioni, o forse l'idea di andare a una cena con quattro mummie per niente divertenti, o all'ennesima festa dove sai benissimo chi è l'amante di chi, allora no  grazie non mi va. Ma oggi è diverso. Oggi si andrà a un evento mandano e per giunta senza l'Illustrissimo Sposo, ch'è roba da donne questa qua, mica lenticchie.
Oggi, Cuore di Maglia, associazione benefica che ho inventato e rappresento, è stata invitata a un evento mondano ma di quelli speciali.
Essì, è proprio oggi. Cuore di Maglia è sponsor tecnico, che è un nome pomposo e bellissimo per dire che noi lì ci saremo e avremo uno spazio tutto per noi, che allestiremo per benino, all'interno di uno spazio fighissimo, dove si presenterà un blog che diventerà la Bibbia, il Verbo, cioè Massaie Moderne, che c'ha pure la radio, che è troppo strana e divertente, e tutto sarà in collaborazione con La Cucina Italiana, e sarà contenta la mia amica Luisa La Castellana, che non vedo da un pò, lei che la Cucina Italiana la sa a memoria o quasi.
Noi saremo lì, dalle 18,30 di stasera. Cuore di Maglia di cose belle ne ha fatte tante, e qui non serve la falsa modestia, sì, ne abbiamo fatte proprio tante e tante ne faremo, ivi compreso inventare dei veri e propri gruppi che lo formano, tutte insieme. E allora, non si sta lì a dire Cristiana, che di CdM è la VicePresidente, Emma, Anna, Azzuka eccetera, ma si dice Le Torinesi per brevità, e Le Bolognesi, e Le Alessandrine, ovvio, zoccolO durissimO di questa cosa che scalda la vita di tanti, non solo dei piccini, e Le Casalesi, e Le Milanesi, e Le Fiorentine, insomma, veri e propri club che per Cuore di Maglia fanno tanto, tantissimo. E che non perdo occasione di ringraziare, nemmeno adesso, nemmeno qui.
Oggi sarò con Le Milanesi, che hanno dato il la per questa giornata, allo Spazio Arc Linea di Corso Monforte 28.

Le Genti Mondane sono mondane a modo loro, sono nient'altro che le Genti Strane che vanno a una festa, che non hanno fatto in tempo ad andare dal parrucchiere, che non si comprano un abito nuovo per l'occasione, le Genti Mondane che piacciono a me sono quelle che fanno tutto di corsa, la spesa, il sugo, le cose per essere puntuali all'appuntamento in Duomo, le Genti Mondane portano con sè stesse medesime i loro ferri del mestiere che sì, dovranno far vedere che a fare una scarpina ci vuole proprio pochissimo e che non è vero per niente che fare la maglia è da Nonne Papere babucche con la dentiera e le pantofole. Le Genti Mondane sono quelle che ogni occasione è buona per vedersi e stare insieme e fare una busta di tutte le menate e nasconderla da qualche parte per un pò, con lo smalto steso benissimo, per una volta, e un rossettino niente male per venire bene nelle foto. 
Così, chi si trovasse stasera, per caso, a passar per di là, faccia un salto in Corso Monforte, noi colà vi aspetteremo, colà saremo, ci riconoscerete, siamo quelle che ridono e fanno la maglia, le menate le abbiamo nascosto per un pò, noi, le Genti Strane che vanno a una festa.

21 novembre, 2012

Il mio oggi.

Voglio farmi un regalo. Anzi, una serie di regali. Anzi, voglio farmi un regalo al giorno, da qui a sempre. Ho cominciato ieri, in realtà, che era il 20 novembre e ho pensato, che data stupida, il 20 novembre, perchè non renderla un pò speciale. Ci hanno anche pensato gli altri, a renderla un pò speciale. E i regali sono stati più di uno. 
Chi ha letto le mie storie del libro nuovo per Cuore di Maglia che esce il 1 dicembre ha detto che sì, erano belle bellissime. Chi mi ha chiamato dal Regno dei Biscotti mi ha detto che sì, era ora che andassi a fare un ripassino, proprio io che ho perso tutti gli appunti che avevo preso diligentemente al Regio Corso di Biscotti, vado a fare un corso, e di che cosa? marketing? advertising? yoga? no, biscotti, e tutti a guardarmi biscotti???? sì, biscotti.
 Chi ha passato con me una parte del pomeriggio mi ha regalato il suo modo di essere che mi piace tanto e che per questo sono mie amiche, io sto solo con chi mi piace, e che mi fa bene, l'ho imparato da poco, le persone pesanti le ho accantonate da un pò, quelle che io, io, io, mio, mio, mio, mi facevano venire la nausea così ho fatto un pacco e le ho spedite via da me. E questi i regali di ieri.
 Invece quelli di oggi ancora li devo scegliere. Ho un libro nuovo di zecca sul comodino, in realtà ne ho 3, un polpettone spagnolo che mi affascina, l'ultimo di De Carlo che quando si vede si deve comprare, subito, e annusare, subito, senza nemmeno leggere la sovraccoperta, così, preso e via, come quando compri il burro, mica ci leggi sopra, lo prendi e lo metti nel carrello e ben lo sa Maria Luisa, Docente Biscottara, che ieri ne ha comprata una quantità invereconda, invereconda sì, quanti millemila biscotti dovesse fare non me lo ricordo. E poi ho un terzo libro, quello che hanno letto tutte tutte, quello delle sfumature che ho giurato che mai avrei letto perchè qualcuno mi aveva fatto una recensione spicciola che mi faceva ridere e che non posso qui riportare, ma che rendeva benissimo l'idea e allora mi son detta, ma se lo hanno letto tutte tutte, perchè io no, e allora la mia Amica delle Perle è accorsa in mio aiuto e mi ha prestato il primo e così ier sera ho letto i primi capitoli e al primo congiungimento carnale mi sono detta tutto qui? e sbadigliando sono ritornata al mio polpettone sulla rivoluzione spagnola, che mi piaceva di più, tenendo Andrea De Carlo sul comodino, che c'ha pure una bella copertina e lo tengo lì, per le occasioni.

Un altro regalo che mi voglio fare oggi è pensare a me, decidere se tagliarmi i capelli oppure no, se farmeli rosa o viola oppure no, se mettere i glitter sullo smalto oppure no, se sul rossetto Rosso Bibliotecaria Perversa che ho comprato ieri ci voglia la matita oppure no.

Dichiaro oggi la giornata dei regali scemi, della lentezza novembrina, del fatto che ogni tanto qualche cazzata si debba pure dire, che ieri avrei voluto dirne molte più cose alla mia Amica delle Provette, che si frivoleggia per resistere, per darsi un tono, per farcela e ce la si fa, sempre, sempre, sempre.

Mi regalo che oggi faccio solo le cose che piacciono a me, qualche scartoffia e qualche menata per un paio d'ore soltanto e poi via, vacanza, letio brevis, knitting compulsivo che ho tante belle buste di raso color fragola da riempire, me le hanno cucite  le mie amiche, un pò la Lisa e un pò la Simo, che lei di cazzate è la Regina, coraggio, c'è un sole che spinge dietro la nebbia della mattina in collina, ci sono dei colori così belli che mi verrebbe voglia di dipingerli, me li dipingo addosso e faccio in modo che restino lì, che mi facciano stare bene, mi regalo anche i colori delle foglie, e l'odore buono che c'è quando apro la finestra.

Oggi, regali per tutti, di quelli semplici e che costano poco, il mio oggi è così, ho voglia di leggerezze e di cose un pò sceme, deliranti, frivolissime, un regalo così al giorno, conoscendomi, non farò fatica.



19 novembre, 2012

Il tempo che non c'è.

Che passa e sfugge e scivola e va lontano, il tempo passato e quello che verrà, il tempo, la vita e i giorni e le mattine e poi le sere e poi di nuovo le mattine e tutto il resto, il resto che c'è in mezzo, il pomeriggio quando è ancora chiaro, il pomeriggio quando fa già buio, ma come, soltanto le cinque? e la  sera tardi, e poi la notte, di nuovo. Il tempo che manca, la voglia che avrei di fermarlo un secondo e fargli un pò di domande, cos'hai ancora in serbo per me, il tempo che vorrei e quello che non ho, che è molto di più, non ho il tempo per le cose che amo, mai abbastanza, ho una stanza piena di cose che non ho voglia di fare e un grattacielo abitato dalle cose che invece vorrei, a star seduta sul tappeto e leggere e a pensare a cose belle, guardare le vecchie foto senza malinconia, e avere bei pensieri e nessun rimpianto mai, nessun rimorso mai, nessun guaio da mescolare, nessuna dolore con cui fare i conti, nessuna paura da contrastare. E' un autunno di grandi scoperte e di grandi novità, di piccole, piccolissime gioie e qualche mancanza, qualche vuoto da colmare, qualche cambio di abitudini. E sogni tanti, fatti e messi lì, che tanto sognare si fa presto, e poi dipende che sogno è, se ti fa svegliare spaventata o se ci ridi a ripensarlo, ferma al semaforo, magari. I sogni sono le cose che vorresti e che non racconti a nessuno, sono la parte di te che non sai nemmeno tu, sono la confusione, l'impossibile, le cose mischiate alle persone, che strani i sogni certe volte. Il mio tempo è un tempo a tratti morbido come la seta, a volte duro come la roccia, che graffia e ruba, e porta via. Il mio tempo è il tempo delle cose solide, della mia famiglia che cambia e cresce e io con lei, dei miei affetti più profondi ricollocati in altri posti, sempre nel mio cuore sì ma in altre case e in altre città, e in altre vite che non sono questa, ma la vita propria di ognuno, e il tempo nuovo e quello per stare insieme alla fine diventa più prezioso e ancora più bello. Il mio tempo è quello che non ho mai, quello che trovo per fermarmi a scrivere, quello che cerco per star da sola o con qualcuno, quello che mi invento migliore per non sprofondare. Tempo ci sarà per uscirne fuori, per non arrendersi, per non farsi schiacciare, e per dire alla fine guarda questa foto, sorridendo, finalmente.

14 novembre, 2012

...bright clothes for winter....


...e fuori, il vento.

La casa è silenziosa. E' un silenzio che fa fin troppo rumore, per me, oggi che nemmeno la Princi è rientrata, ha la sua lezione di coro e le sue amiche, e niente da studiare e allora ha vinto un pomeriggio in città. Così, qui c'è silenzio. Ho uno strano rapporto col silenzio, a volte lo amo, a volte lo rifuggo, non saprei nemmeno dire cosa mi fa oggi, se mi piace oppure no, se mi dia troppo tempo per pensare o se la giusta calma, la giusta pace. Non so. Oggi non è un giorno semplice per la mia famiglia, e allora si cerca di non pensare o di pensare alle cose belle, ai risvolti positivi, di trovarne, almeno, cercare e cercare come si fa nei cassetti, o nella sabbia, cerca, cerca, alla fine qualcosa di bello lo si trova sempre. Ho portato questo silenzio a fare un giro in collina, a vedere se gli faceva bene, e se diventava un silenzio bello di cui bearsi, da farsi tenere compagnia o se restava un silenzio ostile, pesante, di quelli da schiacciare con la musica forte, a volte, perfino il ronzio della lavastoviglie fa miracoli, col silenzio. Il silenzio di fuori non è uguale al silenzio di dentro. Il silenzio di fuori ha il rumore del vento, un vento autunnale freddo e seducente, che ti porta i profumi dell'erba schiacciata e del mare lontano, che ti passa addosso e ti porta via i pensieri, appena appena, e se qualcuno rimane impigliato basta scuotere un pò la testa per non pensarne più nessuno. Fuori fa freddo, dentro ci si prepara all'autunno, non quello romantico delle foglie gialle e rosse, non quello che ti fa l'anima più bella, piuttosto quello del buio, della pioggia battente, dei giorni troppo corti e senza fine. Ai giorni difficili non ci si può fare nulla, se non sperare che pàssino e che lo facciano in fretta e che nessuno si faccia male nel frattempo. E nel frattempo preparare qualcosa di caldo, mettere una bella tovaglia per quando tutti rientreranno a casa e provare a sorridere, a profumare la casa con quel profumo di buono, a tirar fuori le tazze rosse che piacciono tanto a tutti. Il silenzio è diventato più caldo, c'è un gatto bianco che dorme acciambellato su una sciarpa preziosa, non lo disturberò. Ho cercato nel silenzio e ho trovato qualche risposta, mi sono fatta una carezza e detta Passerà. La stessa carezza che farò al mio Sposo, stasera, quando torna. Starà in silenzio. Ma il silenzio, se sentito in due, è un'altra cosa.

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...