E' incredibile come la vita di ciascuno sia costellata da gesti simbolici, più o meno voluti, più o meno coscienti. Stamattina ho buttato una tazza. Una tazza di New York. Una tazza di New York rotta. Niente di speciale, niente di apparentemente rivoluzionario: nelle credenze di tutti si trovano zuppiere sbeccate, bicchieri incrinati che non si ha cuore di buttare e che ivi restano, magari un pò in fondo, un pò nascosti, ma che lì rimangono per anni. Fino a quando. Fino a quando non si prende coraggio e non si decide di buttare via senza pensarci troppo. Tutto questo preceduto dal domandarsi, Perchè Tenerla. Già, perchè. Perchè conservare tazze sbrecciate che fanno tristezza, nemmeno utili per tenerci i fiori o le penne. Le imperfezioni salterebbero subito agli occhi e allora, addio armonia.
Ho deciso mezz'ora fa che è tempo di cambiamenti, di piccolissime, enormi rivoluzioni personali, di cambi di registro, come è andato di moda dire in questa casa durante questa strana estate.
I cambi di registro sono pratiche costose, in termini di adattamento e prima ancora di coraggio nell'attuarli.
Eliminando zavorre, pensieri tristi, financo persone e situazioni, si avrà la sensazione di camminare più spediti, di scivolare un pò di più sulle cose, di evitare, laddove possibile, inutile malinconie e ansie e tristezze, e alterchi e depressioni e rabbie improvvise e pianti nascosti, questi ultimi fin troppo annunciati.
Certo non sarà facile.
Nel frattempo, ognuno cerchi nella sua credenza una tazza incrinata.
E' da lì che si comincia.
2 commenti:
E' settembre, mese di bilanci. In questo mese, dopo l'ultima castroneria autoperpetrata ho deciso di non deprimermi e punirmi come al solito, ma di cercare seriamente il cambiamento. Ci riuscirò? Intanto ci provo. Un abbraccio di inizio stagione.
Che te lo ridico a fare.
Voglia di cambiamenti, di andare oltre.
Di buttar via.
Tazze rotte, rapporti rotti.
Stiamo lavorando (per noi).
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